Qualcosa si muove in Europa. Ma il punto vero è capire in quale direzione. Perché se è pur vero che la posizione adottata dal Consiglio Europeo su Euro 7 va a cambiare radicalmente la proposta di regolamento della Commissione Europea, è anche vero che ancora non è stata ufficialmente decretata la fine dell'Euro 7 e la partita si giocherà al Parlamento Europeo il prossimo 9 novembre. Al netto di tutto ciò, su una cosa sembrano concordare tutti: la proposta originaria di Euro 7 era troppo restrittiva e avrebbe danneggiato il settore automotive aumentando in maniera sproporzionata i costi che sarebbero poi ricaduti sulle spalle dei consumatori.
Si va dunque, per il momento, verso una sorta di compromesso che manterrebbe condizioni di prova e limiti di emissione esistenti (come definiti nella normativa Euro 6) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni) oltre a tempi più lunghi rispetto alle scadenze per l'entrata in vigore dell’Euro 7.
Il governo italiano, insieme con gli altri paesi (Francia e Spagna in testa) che hanno guidato la fronda pro modifiche, ha espresso grande soddisfazione per la svolta Ue. Ma è pur vero che è l'industry dell'automotive a giocare una partita ancora più grande e con un orizzonte più lungo segnato principalmente dalla transizione verso l'elettrico e dalla data spartiacque del 2035. E allora siamo andati a chiedere proprio alle principali case automobilistiche e agli addetti ai lavori cosa pensano di questo cambiamento.
Per Marco Saltalamacchia, CEO & Executive Vice President del Gruppo Koelliker, la decisione del Consiglio Ue è "una scelta sensata che viene incontro alle giuste richieste dell'industria che chiede di evitare costosi investimenti in tecnologia per una norma che avrà una durata di vita molto breve. Dal nostro punto di vista, quindi, è più importante mantenere l'orizzonte del 2035 per lo switch-off dell'elettrico".
Dello stesso avviso Marc Langenbrinck, Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia, che al Giornale ha dichiarato: "Un passo importante nella giusta direzione per un realistico standard di emissione Euro 7, che resterebbe essenzialmente in linea con il già ottimo standard di emissione Euro 6e. Tuttavia, siamo ben consci che non siamo alla fine delle discussioni e che la decisione finale sull’Euro 7 potrebbe cambiare. La posizione di Mercedes-Benz è chiara: il futuro è elettrico. Una rapida espansione della flotta elettrica è essenziale, sia per le persone che per l’ambiente. Mercedes-Benz Cars mira a diventare completamente elettrica entro il 2030 dove le condizioni di mercato lo consentiranno. Già a metà del decennio, tutte le nuove piattaforme di veicoli saranno esclusivamente all-electric e a tal fine, stiamo stanziando importanti investimenti per convertire completamente il nostro portafoglio di prodotti in veicoli full electric, con l’obiettivo di decarbonizzare i trasporti il più rapidamente possibile".
Da Stellantis fanno sapere che "stiamo studiando il testo in dettaglio e, sebbene la proposta apporti alcune importanti modifiche alle emissioni di scarico e alle condizioni di prova, comporterà comunque investimenti significativi da parte della società in soluzioni tecnologiche per i veicoli ICE. Mentre il processo continua a livello europeo, attendiamo ora l’esito del voto in plenaria del Parlamento Europeo del 9 novembre".
Renault, Bmw e Hyundai si rifanno invece alla posizione dell'Acea e del direttore generale Sigrid de Vries. Che ha dichiarato: "La proposta Euro 7 della Commissione europea era del tutto sproporzionata e comportava costi elevati per l’industria e i clienti, con benefici ambientali limitati, l'obiettivo del Consiglio di continuare gli efficaci test Euro 6/VI è sensato. Tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, la norma Euro 7 è molto più ampia per le auto nuove, i furgoni e, in particolare, i veicoli pesanti, richiedendo notevoli sforzi di ingegneria e test. Pertanto, richiederà ingenti investimenti aggiuntivi da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione. Chiediamo ora agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consentirà di concentrarci su questi duplici obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo”. Inoltre, Acea fa notare che "l’Ue dispone già di uno degli approcci più completi e rigorosi al mondo nei confronti delle emissioni inquinanti dei veicoli, come gli ossidi di azoto (NOx) e le particelle. La tecnologia all'avanguardia fa sì che le emissioni di gas di scarico siano appena misurabili".
Punto di vista interessante anche quello di Roberto Pietrantonio, managing director Mazda Italia, che al Giornale ha dichiarato: "Mazda supporta l’UE nel processo di decarbonizzazione dell’automotive, tutti gli attuali modelli Mazda sono già conformi agli standard Euro 6 e continueranno ad essere in linea con le normative future.
Relativamente all’ipotesi di adottare livelli di emissioni i più realistici possibile, che considerino l’equilibrio fra investimenti e benefici ambientali, siamo favorevoli e continueremo a seguire con interesse le negoziazioni sul tema, offrendo il nostro supporto e dialogo per arricchire la discussione, oltre a mantenere l’impegno di continuare a investire nell’elettrificazione e in tutte le tecnologie pulite per la nostra intera gamma di prodotti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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