Ercole Spada, il maestro della coda tronca

Ercole Spada è uno dei car designer più influenti degli ultimi cento anni, un uomo capace di dettare legge nello stile e di farsi apprezzare dovunque

Ercole Spada, il maestro della coda tronca
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Il tempo delle grandi carrozzerie italiane, culle di stile e sperimentazione, laboratori nei quali dar libero sfogo alla fantasia, all'estro e all'abilità, ha formato dei professionisti di altissimo profilo. Rivolgersi a questi rinomati atelier forniva un biglietto diretto per il paradiso, portando a un livello superiore l'immagine di un particolare modello. Automobili esclusive per appetiti di nicchia. Tra i più grandi car designer italiani di questa dimensione spicca - senza ombra di dubbio - Ercole Spada, che da poco ha compiuto ottantacinque anni. Il nativo di Busto Arsizio si è speso anima e corpo nella Zagato, ma è stato uomo di grido anche all'estero, specialmente quando ha lavorato sotto la bandiera di BMW.

I primi passi fino alla Zagato

Spada nasce il 26 agosto del 1938 a Busto Arsizio, nel cuore della Lombardia operosa e volitiva. Nel 1956 ottiene il diploma come perito industriale meccanico presso l'istituto tecnico Feltrinelli di Milano e poggia un primo tassello importante nella propria vita. Nelle sue vene scorre talento a fiumi e una passione smodata per le macchine, il vero simbolo del Novecento, il secolo in movimento. Fin dalla tenera età, Ercole si diletta a disegnare automobili, firmandole con le sue iniziali: ES. Il suo pallino sono le vetture dell'atelier Zagato, vere icone e punto di riferimento del suo ideale a quattro ruote. Si vocifera che, dopo il servizio militare, Spada riesce ad avere un incontro con Elio Zagato, che gli pone due domande: la prima, se sapesse disegnare vetture in scala reale 1:1; la seconda se avesse la patente. Ricevuta una doppia risposta affemativa, Ercole si ritrova con un contratto da firmare sotto al naso. L'occasione della vita è finalmente arrivata.

Aston Martin DB4 GTZ
Aston Martin DB4 GTZ

Un po' come un bambino giunto per la prima volta in un negozio di giocattoli, Spada all'interno della Zagato può sognare a occhi aperti. Pensare che il suo primo progetto è un'auto sportivo seducente e dal fascino immortale: l'Aston Martin DB4 GT Zagato. Come ha spesso dichiarato lui stesso, la granturismo britannica sembra avere addosso un abito di un torero, molto aderente al corpo che, in questo caso, è fatto di muscolosa carrozzeria. Con l'Alfa Romeo, invece, è un'amore profondo e negli anni Sessanta firma le varie: Giuletta SZ, Giulia TZ e Junior Z, dando vita a un tratto stilistico che ha fatto scuola: la coda tronca. I gioielli di quel prospero periodo si chiamano anche Lancia Flavia Sport e, soprattutto, Fulvia Sport Zagato, senza dimenticare la Lamborghini 3500 GTZ.

Spada approda a BMW

Nel 1970 Ercole Spada lavora per la Ford che, nel frattempo, acquisisce la carrozzeria Ghia. Per qualche anno il designer italiano guida lo stile dell'azienda americana, salvo poi sbarcare in Germania prima ad Audi e poi a BMW. Alla Casa dell'Elica lo aspetta il trono di responsabile del design, entrando subito in sintonia con i tratti distintivi delle aggressive berline della Bayerische Motoren Werke. Il suo primissimo lavoro consiste nel dare ancora più personalità al frontale delle Serie 3 E30, poi arrivano in sequenza le sue due opere più difficili ma di maggior successo, le Serie 5 (E32) e Serie 7 (E34), in collaborazione con Claus Luthe. Soprattutto la grande ammiraglia rappresenta un motivo di immenso orgoglio, perché quando fu presentata fece tremare i vertici della Mercedes-Benz, con tanto di fulmini e saette che uscivano dalle finestre della Daimler illuminando il cielo di Stoccarda. La BMW Serie 7 era talmente bella e fatta bene che impensierì non poco la Classe S di Mercedes, fino all'epoca indiscussa dominatrice tra le berline di lusso.

BMW Serie 7
BMW Serie 7 E34

Il ritorno in Italia

Dopo la felice parentesi tedesca, Spada torna a lavorare in patria, precisamente alla IDeA Institute di Torino, controllata dalla Fiat. Bisogna gestire una situazione caotica fra tre marchi (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) bisognosi di nuovi veicoli "stilosi". In quegli anni vengono presentate le varie Fiat Tipo, Tempra, Alfa Romeo 155, Lancia Dedra e Delta II. Quest'ultima è forse il suo più grande rimpianto che, come dimostrato dagli scarsi risultati commerciali, non sarebbe dovuta essere così anonima.

Dopo la parentesi IDeA, Spada insieme a suo figlio, fonda la SVS (Spada Vetture Sport) e nel 2007 presenta la Codatronca TS, una sportiva che rievoca i fasti del passato e fa suoi i punti di forza dello stile Spada. Un capolavoro che si inserisce in una costellazione di stelle brillanti.

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