Lamborghini Huracan Sterrato sigla il canto del cigno della sportiva di S. Agata Bolognese, giunta ormai ai titoli di coda del suo ciclo di vita, destinato a terminare proprio nel corso del 2024. A breve sarà presentata la sua erede che si vocifera potrebbe adottare un otto cilindri biturbo elettrificato, con una potenza superiore ai 900 CV. Nel frattempo, l’atelier italiano ha scelto di regalare ai suoi clienti un’ultima, incredibile e inedita versione della celebre due posti, come non si era mai vista. Sospensioni rialzate da terra, pacchetto estetico specifico, trazione integrale e tanta voglia di sporcarsi e impolverarsi, come mai visto prima su una supercar. Huracan Sterrato segna il punto di congiunzione tra una classica due posti di Lamborghini e un veicolo polifunzionale, pensato per superare qualsiasi tipologia di terreno, dai cordoli di una pista alle sabbie del deserto, passando per le strade ghiacciate di montagna fino alle mulattiere della campagna. Nessun ostacolo per lei, solo un V10 aspirato da ben 610 CV desideroso di scalpitare e far divertire uno dei fortunati 1.499 clienti che hanno e avranno la possibilità di accaparrarsi un esemplare, a partire da quasi 270 mila euro.
Come cambia?
Il pacchetto messo in campo da Lamborghini è più invasivo rispetto a quanto si potrebbe pensare. Huracan Sterrato non è una versione “agghindata” della celebre sportiva italiana, bensì un prodotto interamente ripensato dalle fondamenta, per consentirle di offrire un qualcosa di “mai visto” sul mercato automobilistico contemporaneo. Per tale scopo è stata infatti rinforzata la scocca, con elementi di sostegno e protezioni sul fondo dell’auto. Nuove anche le sospensioni, con 44 mm extra di escursione da terra, oltre a passaruota ridisegnati e con protezioni scure a tutelare i pannelli della carrozzeria. Anche la taratura degli ammortizzatori è stata rivista, per offrire un comportamento su strada più versatile nelle diverse situazioni in cui è chiamata ad operare. Sul frontale appaiono anche due nuovi fari LED aggiuntivi, in puro stile rallystico.
Sono stati accentuati anche gli angoli specifici, con un maggior angolo d’attacco e d’uscita, oltre ad un angolo di dosso migliore grazie alla cresciuta luce da terra. In tale ottica collaborano anche dei nuovi pneumatici specifici Bridgestone, con battistrada quasi tassellato, pensati per offrire un miglior grip sui fondi scivolosi, senza però penalizzare le prestazioni sull’asfalto. I cerchi in lega alleggerita sono ora da 19”, ma la spalla maggiorata degli pneumatici consente di gestire meglio le asperità e assecondare in maniera più efficace i diversi fondi stradali (235 davanti e 285 dietro, con spalla 40). Introdotte anche nuove grafiche, colorazioni della carrozzeria e un pannello ultra leggero a copertura del vano motore. Non mancano ulteriori modifiche nella zona bassa, con protezioni silver in puro stile off-road, oltre alla possibilità di agganciare accessori e altri elementi sul tetto in carbonio, sul quale compaiono due nuove barre portatutto, con logo Sterrato inciso (si possono ad esempio montare box porta oggetti, supporto bici, supporto sci e molto altro).
La Huracan più versatile di tutte
C’è bisogno di “viverla” a 360 gradi per poter apprezzare a pieno questa nuova ricetta. E così abbiamo deciso di fare, sfruttandola come auto da tutti i giorni per poco meno di una settimana. In tal senso abbiamo così scelto di andarci a lavoro, muoverci nel traffico, effettuare commissioni di routine e anche intraprendere una piccola gita fuori porta, chiaramente destinata a saggiare qualche strada meno “pulita” e battuta. Huracan Sterrato non ha battuto ciglio in nessuno scenario. Le sospensioni più morbide e gentili le consentono di addomesticare meglio dossi e buche della città, senza temere pendenze più ripide o marciapiedi. Un toccasana per l’ansia da utilizzo quotidiano di un’auto dalle elevate prestazioni. Anche la spalla più generosa degli pneumatici contribuisce a filtrare meglio le vibrazioni, senza contare dei sedili sportivi a guscio che, comunque, accolgono bene schiena e gambe senza particolari costrizioni.
La posizione di giuda leggermente più elevata non può che fornirci una miglior visibilità, sebbene la copertura schermata del vano motore celi completamente la vista dallo specchietto retrovisore. Si sarebbe potuto superare tale “ostacolo” con uno specchietto digitale, dotato di retrocamera. Questa è però presente per le manovre in fase di parcheggio, mentre sul muso non sono previsti dei sensori di prossimità, un peccato. Non mancano poi altri accessori utili come Apple CarPlay tramite cavo, gestibile dal piccolo display verticale posto al centro del tunnel. Non fa gridare al miracolo dal punto di vista tecnologico, mostrando perciò qualche annetto alle spalle in termini di progetto, ma comunque è presente tutto il necessario, compreso l’assistente vocale Alexa. Lo spazio vitale all’interno dell’auto è quello già noto per Huracan standard, con alcuni vani porta oggetti dietro allo schienale dei sedili e poco altro. Rimane sempre a disposizione il piccolo bagagliaio anteriore, da poco più di 100 litri, oltre alle possibilità offerte dalle barre sul tetto.
L’anima Lamborghini si sente
Il tipico manettino sul volante mostra ora una nuova modalità di guida, chiamata Rally, oltre alle già note Strada e Sport. In tutti i trasferimenti di routine è chiaramente consigliata la modalità Strada, che permette di sfruttare un’erogazione più docile del propulsore, un funzionamento più morbido del celebre doppia frizione a sette marce e un sound più contenuto, chiudendo parzialmente le valvole dell’impianto di scarico sportivo. Muoversi per la città o su strade statali risulta piacevole e piuttosto confortevole (sempre commisurato in relazione ad una supercar bassa e con un V10 aspirato pronto a scalpitare). Ma è impostando la modalità Sport che la situazione si vivacizza. Il V10 prende subito vita, il cambio si fa più secco e violento nelle transizioni e aumenta il peso del volante. Il pedale dell’acceleratore si fa più sensibile e si possono percepire le vibrazioni del magico propulsore lungo tutto il telaio. Si parla di cuore pulsante non a caso, potendo infatti udire una timbrica classica dovuta all’ordine di accensione di questa unità meccanica, capace di melodie quasi magiche. Non appena la strada si apre risulta quindi doveroso andare a toccare subito il limitatore, posto a ridosso degli 8.500 giri/min.
Le valvole di scarico si aprono completamente e l’abitacolo viene avvolto da un suono quasi primordiale, che rende impossibile qualsiasi comunicazione tra conducente e passeggero. La spinta è quasi esplosiva, riassaporando il comportamento di un’unità a 10 cilindri aspirata, ormai introvabile su strada. Lo 0-100 km/h è concluso in 3,4 secondi, mentre la velocità massima è limitata elettronicamente a 260 km/h. Sebbene i dati non siano più di riferimento considerate le prestazioni delle moderne sportive ibride o elettriche, Huracan Sterrato gioca tutto sulle sensazioni. A rendere magica l’esperienza di guida è proprio ciò che si prova stando dietro al volante, un mix tra tatto, udito e olfatto. Sensazioni che, purtroppo (e spero di sbagliarmi) nessuna futura supercar elettrica potrà mai riuscire a pareggiare. La senti viva, quasi capace di respirare ad ogni scoppio nei cilindri. Premendo i paddle in alluminio vincolati al piantone delle sterzo, si viene travolti da un sussulto della meccanica, palesando rapide e coinvolgenti transizioni tra le marce. La rivista elettronica e i nuovi differenziali le consentono una maggior possibilità di “movimento” su strada, grazie anche ad un assetto che concede di più in termini di rollio. Si perde forse qualche punto riguardo alla precisione di inserimento in curva e tenuta di strada sull’asfalto (frutto anche di pneumatici differenti, non pensati per il solo utilizzo su strada/pista), a fronte anche di un baricentro più alto. Ma l’insieme delle parti assicura un pacchetto esperienziale senza precedenti.
In modalità Rally
E poi arriviamo alla grande novità di questa Huracan. La modalità Corsa lascia spazio alla nuova Rally, pensata specificamente per questo modello. L’elettronica è stata rivista per conferirle un comportamento più giocoso e ribelle, in puro stile WRC, per consentirle di risultare più efficace in tutte quelle situazioni in cui l’asfalto lascia spazio a fondi differenti. E proprio su strade bianche e non battute ci siamo immersi per provare a fondo questa nuova sfaccettatura di S. Agata Bolognese. Sulle prime, a livello di sensazioni non differisce dalla modalità Sport, ma non appena si prova ad affrontare qualche curva si può apprezzare il differente intervento dell’elettronica. I 610 CV sono ora ridistribuiti diversamente dall’elettronica attraverso i due assali, privilegiando un comportamento sovrasterzante, per direzionare meglio l’avantreno.
Il muso diventa così più incisivo, mentre il posteriore appare più libero di poter “sporcare” la traiettoria, uscendo dai binari impostati dalle ruote anteriori. L’elettronica è anche più permissiva e consente di correggere la direzione anche con il solo utilizzo dell’acceleratore, ugualmente sensibile e pronto ad erogare all’immediatezza la coppia di cui dispone il possente V10. In più, l’ABS lavora per pinzare lievemente le ruote posteriori, al fine di simulare il funzionamento che, nel mondo dei rally, si avrebbe con un freno a mano idraulico, facilitando l’ingresso in curva. Le sospensioni lavorano poi per assecondare il fondo, compresi avvallamenti e buche del tratto sterrato, restituendo un comportamento bilanciato e prevedibile. Viene anche contenuto il beccheggio, al fine di ridurre le oscillazioni di cassa longitudinali e non far “affossare” o “sedere” troppo l’auto durante le frenate o le accelerazioni.
Considerazioni finali
Sebbene sulle prime possa sembrare una semplice operazione di Marketing, dopo svariati chilometri in sua compagnia, possiamo con certezza affermare che si tratti di un prodotto perfettamente azzeccato. Tutto il piacere e le vibrazioni tipiche di un V10 di Sant’Agata, ma con le possibilità e la comodità fino ad oggi impensabile per una supercar a motore centrale. Fa divertire, fa emozionare e ci fa riscoprire le sensazioni di auto ormai sempre più rare, senza però rinunciare a nulla, se non quella minima parte di prestazioni pure che – chiaramente - non si riuscirebbe mai ad esplorare (e nemmeno a sfiorare) su strada. È però più sfruttabile delle sue sorelle da pista in qualsiasi altro contesto senza contare la maggior tranquillità mentale che si può avere nel muoversi su fondi irregolari, strade dissestate o, perché no, nelle città.
Huracan Sterrato è come quel classico amico capace di stare bene e sentirsi a proprio agio ovunque lo si porti, in un evento formale o informale, in montagna così come al mare, in un resort di lusso così come in un’avventura in mezzo alla natura. Non perde la sua identità ma, anzi, la plasma adattandola a diversi contesti, riuscendo comunque a rimanere sé stessa ma con infinite possibilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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