Leonardo Fioravanti, l'uomo del Cavallino Rampante

Leonardo Fioravanti è uno dei padri delle mitiche Ferrari che hanno stregato milioni di appassionati tra gli anni Settanta e Novanta, ma non solo

Leonardo Fioravanti, l'uomo del Cavallino Rampante
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Una sagoma rossa, tagliente, armonica come un felino in procinto di sferrare un attacco a un preda ignara e indifesa. Una macchina gagliarda, carismatica e muscolosa, fuori dal comune, che sia una berlinetta, una fuoriserie, o un pezzo unico, non fa differenza. Se sopra al cofano si erge orgoglioso e impettito un Cavallino Rampante nero su sfondo giallo, come il simbolo della città di Modena, e se al lato compare una firma prestigiosa e magica come quella di Pininfarina, sicuramente il padre di quest'opera d'arte mobile ha un solo nome e cognome: Leonardo Fioravanti. Il leggendario designer milanese è l'artefice delle silhouette più ammirate della storia della Ferrari, auto che hanno interpretato al meglio la propria epoca, diventando ognuna di esse un vero fenomeno di culto e venerazione. Se per qualcuno la Casa di Maranello, adesso, è una religione il merito va ascritto anche a questo professionista che ha sempre preferito l'ombra, alle luci della ribalta.

L'incarico in Pininfarina

Riassumere le tappe della carriera di Leonardo Fioravanti non è cosa semplice, perché meriterebbero un albo a parte. Il designer del sogno italiano su quattro ruote, comunque, nasce a Milano il 31 gennaio del 1938 e, cammin facendo, la sua strada prende un'unica direzione che è quella della meccanica. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria meccanica al Politecnico del capoluogo lombardo, specializzandosi in aerodinamica e design automobilistico, nel 1964 viene assunto dalla Pininfarina. Questo nome fa tremare le gambe, perché - forse - è il più importante atelier del settore al mondo.

Da quelle parti si disegnano le vetture più esclusive ed emozionanti, quelle che fanno vibrare il cuore. In fondo, le automobili sono un prodigio della tecnica, alcune però lo sono più delle altre, perché in esse è stata immessa una scintilla di magia e di fantasia. Per dare un'anima a pistoni, cilindri e quant'altro non basta il prodigio della benzina, ma serve un abito su misura, che calzi perfettamente su un corpo di metallo. Fioravanti lo sa e agitando la sua matita, come un mago con la bacchetta, trasforma la fredda materia in capolavori reali.

Le leggende di Ferrari

Considerare Fioravanti il papà delle Ferrari che hanno stregato il pianeta, a cavallo tra gli anni Settanta e i Novanta, non è un eufemismo perché egli ci ha messo tutto il proprio talento per sfornare oggetti mitici in sequenza, come un jukebox che spara in una sala delle hit di successo che fanno ballare senza freni inibitori. Attraversando le decadi, grazie allo stretto legame tra Ferrari e Pininfarina, con Fioravanti al timone del design sono nate delle stelle come la Ferrari BB, la Berlinetta Boxer che strizzava l'occhio al patinato mondo di Saint Tropez, la 308, che il telefilm Magnum P.I. ha consacrato a icona di una generazione che sognava una vita in spiaggia, alle Hawaii, scodando su incantevoli strade esotiche con un ferro magico come quello del Cavallino.

Ferrari Testarossa

Per non parlare della Testarossa, che più di ogni altra ha rivestito il ruolo di gemma degli anni Ottanta, una supercar fuori dagli schemi, ma desidero intimo per i milioni di appassionati che pur di averla hanno appeso un suo poster in camera. Guai a dimenticarsi le incredibili 288 GTO e F40, auto dal peso storico incommensurabile all'interno della storia di un Marchio dalla grandezza spropositata, chiara espressione del perfetto bilanciamento tra performance inavvicinabili e animalesca seduzione. Infine, ci sono le Mondial e 348, per alcune berlinette minori, anche se la realtà ci racconta altro.

Fioravanti e il suo percorso indipendente

Dopo Pininfarina Leonardo Fioravanti ha fondato nel 1987 la Fioravanti Srl, un'azienda di design - non solo di auto - con sede a Moncalieri in Piemonte.

Nel 1988 diventa vice-direttore generale della Ferrari e amministratore delegato di Ferrari Engineering, mentre l'anno seguente viene nominato responsabile dell’ente Studi di design avanzato presso il Centro Ricerche Fiat e nel 1990 direttore del Centro Stile Fiat Auto. In quel periodo presta la sua infinita conoscenza ai marchi Alfa Romeo, Fiat e Lancia. Oggi, la sua creatura continua a produrre concept e a dare consulenza a chi ne ha bisogno. Perché il talento non va dissipato.

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