Mestre, il bus elettrico e l'incendio. Cosa dice lo studio

In seguito al terribile incidente di Mestre, dove è stato coinvolto un bus elettrico, ci si interroga sulla sicurezza dei veicoli alla spina in caso di incendio

Mestre, il bus elettrico e l'incendio. Cosa dice lo studio
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L'Italia si risveglia scossa da un terribile incidente, che scuote gli animi. A Mestre un pullman precipita da un cavalcavia, terminando la propria corsa sulle rotaie sottostanti, dopo un volo di decine di metri. In pochi istanti si dipana un incendio dall'esito agghiacciante: 21 morti e 15 feriti. Tempestivo l'intervento dei vigili del fuoco che hanno cercato di spegnere il fuoco per dare una speranza a chi fosse rimasto incastrato tra le lamiere. La questione che tiene dibattito ad alcune ore di distanza dalla tregedia, verte sulla sicurezza dell'autobus elettrico. Molto spesso questi nuovi veicoli alla spina vengono bollati come estremamente pericolosi, ad alta infiammabilità. Ma cosa c'è di vero dietro a questa - diffusa - opinione?

Lo studio a suffragio dell'elettrico

La vulgata sostiene che i veicoli elettrici, a causa di una batteria facilmente surriscaldabile, siano maggiormente soggetti a incendi, anche di tipo spontaneo, rispetto ai mezzi tradizionali. A sfatare questo punto di vista ci ha pensato uno studio del National Fire Protection Association, il quale evidenzia come il rischio di incendio relativo alle auto elettriche sia di ben 64 volte inferiore in paragone alle vetture con motore endotermico.

Il perché è presto detto: un veicolo a propulsione termica può prendere fuoco improvvisamente se il carburante (o i suoi vapori) entra in connessione con una scintilla o una fiamma. Per quanto riguarda le elettriche, in caso di incendio è vero che il fuoco è più difficile da spegnere, ma la sua propagazione avviene con estrema lentezza, dando la possibilità agli occupanti di mettersi in salvo, uscendo dall'abitacolo.

La normativa sulle batterie

La normativa internazionale che riguarda le celle e i moduli litio è estremamente rigida. Nella fattispecie, la norma “UL 1642” per le batterie al litio, delinea quali debbano essere i requisiti per ridurre al minimo il rischio di incendio o di esplosione quando le batterie di questo tipo sono usate in un prodotto, quale ad esempio può essere un'automobile o un bus. I parametri di certificazione sono così severi che coprono qualsiasi eventualità per evitare il rischio di incendi o di splosioni quando le batterie sono in un funzione. Quindi, ogni batteria è certificata per rispondere a delle direttiva di sicurezza molto dure. Per ogni scrupolo, questa disciplina è qui consultabile: UL 1642

Problemi relativi agli incendi di auto elettriche

Gli incendi delle batterie agli ioni di litio nelle auto elettriche sono dunque meno frequenti, ma più ardui da spegnere. Può anche succedere che, quando un incendio di un veicolo elettrico sembri annientato esso divampi di nuovo, elemento che non deve sorprendere i vigili del fuoco, i quali devono essere addestrati a queste nuove circostanze.

Il punto più sensibile è il cosiddetto thermal runaway, una fuga termica che si alimenta in modo autonomo quando si è in presenza di un eccessivo aumento della temperatura, causando l’incendio dell’elettrolita liquido, molto infiammabile. Il consiglio fornito dai pompieri è quello di caricare le auto elettriche all’aperto o in luoghi ariosi.

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