Per quanto riguarda lo stop ai motori termici entro il 2035 niente è ancora deciso. A predicare calma alle case automobilistiche, prima di programmare degli stravolgimenti nella produzione a lungo termine, è direttamente il commissario europeo all'Industria.
"Nessuna decisione"
Durante un'intervista concessa all'emittente francese BfmTv, Thierry Breton ha spiegato chiaramente che all'orizzonte non c'è in realtà ancora nulla di ufficiale."A oggi ancora nessuna decisione è stata presa", annuncia il commissario europeo. "Lo dico ai costruttori: aspettate che la democrazia abbia completato il suo percorso per poter prendere decisioni".
In parole povere, meglio al momento evitare di fare dei progetti a lungo termine e di pensare quindi di limitare la propria produzione al solo comparto elettrico. "Ai costruttori dico di mantenere entrambi i motori finché la decisione non sarà finalizzata", ribadisce Breton.
Una decisione, anticipa, è prevista "nelle prossime settimane", ma fino a quel momento è bene lasciare"che l'iter parlamentare si concluda" senza anticipare"che cosa farà la democrazia". L'avviso è chiaro e poco fraintendibile: i costruttori "non possono dire che non gliel'ho detto, a ciascuno di loro", aggiunge ancora Breton.
Cosa può accadere
"Stiamo lavorando per il 2035 e ci arriveremo, perché ciò che è in discussione oggi è sapere se integreremo o meno i motori termici con carburante sintetico", precisa il commissario europeo all'Industria. Peraltro, come sottolineato ancora una volta, ciò che verrà deciso per il 2035 riguarderà solo ed esclusivamente l'Unione europea. Ecco ribadito, quindi, un concetto di primaria importanza, ovvero che nel resto del mondo le auto con motori termici a diesel e benzina potrebbero continuare ad essere prodotte regolarmente.
"Se andiamo verso la fine dei motori termici nel 2035, ciò non significa la fine dei motori termici sul pianeta", considera infatti Breton, prfedicando l'uso del "buon senso". "Siamo 440 milioni di abitanti" nell'Ue,"su un pianeta che presto sarà di 9 miliardi di abitanti", e tutte le Nazioni "non diventeranno elettriche contemporaneamente, siano esse in Africa, in Sud America, in India".
Quindi entro il 2035 nel mondo non ci saranno cambiamenti significativi. "Ci sarà ancora il 70% dei motori termici sul pianeta perchè le Nazioni non hanno la nostra stessa velocità sull'elettrificazione. E mi auguro che l'industria europea continuerà a essere esportatrice netta di auto elettriche ma anche di auto termiche", auspica il commissario.
La posizione dell'Italia
Nel futuro non ci sarà spazio solo per l'elettrico. A ribadire ancora una volta in modo chiaro il concetto è il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. "In questi giorni mi occupo ancora molto di automotive e non ho cambiato idea", commenta Gilberto Pichetto Fratin durante il proprio intervento in collegamento col convegno 'Idrogeno verde e aviazione'.
"Considero l'elettrico per quanto riguarda il settore automotive autostrada, ma non può essere solo l'elettrico", spiega il ministro,"e anche in quel settore l'idrogeno può avere un ruolo importante". Il futuro è l'idrogeno.
"L'idrogeno verde è una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione che non può essere solo l'elettrico", considera ancora Pichetto Fratin,"perché ci sono settori in cui l'elettrico almeno al momento non riesce ad arrivare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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