Mettetevi comodi, nel senso, stendete le gambe sulla più sinuosa delle vostre Cchaise longue, versatevi del buon Rum in un calice che non abbia fretta e fatevi condurre. L'auto una Shelby Cobra 427, l'asfalto quello dell'alta Gallura che va da Olbia a Porto Pollo passando per le colline di San Pantaleo. Il periodo? Beh, quello decidetelo voi considerando che guideremo open air, unico consiglio, fate che sia almeno primavera. Questo "dragster stradale" è uno di quegli oggetti che solo a guardarli ti fanno venir la pelle d'oca, per poi togliere il fiato quando le metti in moto. Servoassistenze? Beh diciamo che quello che al giorno d'oggi risulterebbe necessario qui lo hanno gettato fuori dal finestrino anche perché 50 anni fa...Per cui, nessun servosterzo, ma quale Abs, effetto suolo nemmeno a parlarne, controlli di trazione? Ma non scherziamo! Eppure ragazzi l'AC Cobra vinceva di brutto. Fortemente voluta da quella leggenda vivente di Carrol Shelby, l'uomo che impersonifica il mondo delle corse e delle elaborazioni "made in USA", quest'auto doveva rappresentare un'alternativa - non solo in termini di performance ma anche di costi - alle blasonate sport gt europee ad alte prestazioni, che Shelby conosceva bene. Per cui prese da loro ciò che gli occorreva, linee, telai, ma per il resto utilizzò la regola delle 3 S...Sovradimensionata. Semplice. Sorprendentemente Supersonica.
La Shelby 427 rigorosamente e religiosamente manuale con un robusto 4 marce, forgiata su quest'otto cilindri di sano "ferro" americano unito ad una leggerezza da "surf" ci farà volare su queste curve che alternano vista mare a maestose formazioni di rocce sarde. E proprio su queste strade in barba alle emissioni acustiche dal baretto in centro di San Pantaleo ci sentirebbero arrivare mentre sono ancora di traverso sulle curve di Cugnana a circa 6/7 km di distanza. Strigliamo questo 8 cilindri sicronizzando i saliscendi coi giri del motore. Due posti secchi, un volantino da "race", una piastra di alluminio spazzolato al posto del cruscotto, una manciata di strumenti circolari e quattro spie buttate là, un parabrezza e dei deflettori ai lati, questa "naked" con 4 enormi generose gommacce, è un sexy diabolico kart, a pieno titolo nella storia delle supercar made USA. Scendendo a passo di parata dal traghetto, sulla rampa rigorosamente presa di traverso per non picchiare sotto il muso...e poi? E poi a terra belli orizzontali, con quelli dei controlli che ancora non ti vedono ma ti sentono, ci passi davanti in prima a 3000 giri con tanti di quei decibel, tanti quanti le teste che si girano a guardarti...e tu che sai cosa vogliono e non vedi l'ora di accontentarli. Per cui varcati controlli indenni...giù il gas e saluti con un traversone divorando il lungo rettilineo prima di immetterti in direzione "Costa Smeralda". Gas a tavoletta amici miei, con la leva del cambio brutalizzata e una frizione che non ha mai lavorato tanto, i giri salgono con velocità ipersonica.
Dovete sapere che ci furono due soli di questi mostri portati all'estremo destinati per lo più a girare su pista, delle MARK III Super Shake dotate di due compressori Paxton uniti ad una trasmissione automatica a 3 rapporti erano praticamente inguidabili, una potenza incontrollabile, tanto che una fu rivenduta dal suo primo proprietario, il comico americano Bill Cosby che guidandola si spaventò e se ne volle liberare, mentre il secondo prese il decollo da una scogliera finendo direttamente nell oceano distruggendola. Le più ricercate sono proprio loro, quelle dal 1965 dove nel vano motore prendeva posto il "427" pollici cubici Super Snake, che all'anagrafe europea fa circa "7.000" centimetri cubici di cilindrata con una coppia di compressori per la bellezza di 800 hp, su meno di una tonnellata di peso e rigorosamente omologate per l'utilizzo stradale.
Esistevano due tipi di carrozzeria, in vetroresina e in alluminio dove i prezzi di queste ultime, beh che ve dico a fare o vi chiamate Paperon dei Paperoni oppure fate che resti un mistero. Roba seria signori, con questi rapporti peso/potenza significa che questa vecchietta di quasi 60 anni, vi asfalta anche la più ringhiosa delle Tesla. ... la strada che mi aspetta è tutta un tornante, e vista l'andatura le curve mi vengono incontro a velocità da videogame.
Nonostate la concentrazione, vedo la costa, il mare e sento gli odori del ginepro e della macchia tipica di questi posti...
ma soprattutto tengo d'occhio la temperatura dell'acqua, le auto made in USA soffrivano il caldo. Mi rendo conto che più do gas e meno durerà il divertimento ma è lo scotto che si paga.Ultimo tornante in discesa e poi a sinistra si apre il rettilineo che precede il paesino incantevole di San Pantaleo.
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