Renault Avantime, bocciatura per eccesso di avanguardia

La Renault Avantime è stato un concentrato di contraddizioni in nome di un'esuberanza stilistica e tecnica, votata a stupire e a delineare il futuro

Renault Avantime, bocciatura per eccesso di avanguardia

Il mondo dell'automobile è spietato, possiede delle regole non scritte che determinano il successo o il fallimento di un progetto. Il mercato odierno lo spiega abbastanza bene, la fantasia è stata quasi del tutto azzerata a favore di un'uniformità stilistica che ha appiattito l'estro e il coraggio, per paura di non riscuotere il necessario consenso della massa che si tramuta in profitto. Nel passato, anche recente, non sempre questa voglia di osare è collimata con una macchina perfettamente riuscita. Il caso più evidente è quello della Renault Avantime, letteralmente "arrivare prima del tempo", una dichiarazione d'intenti chiara e precisa. Peccato che fosse così alla avanguardia, che a quasi 24 anni di distanza, il suo momento di gloria non è ancora giunto.

Dal concept alla vettura di serie

Siamo alla fine del secolo scorso, nel 1999, quando viene presentato il prototipo di questo singolare veicolo che non passa di certo inosservato. In una riunione fiume tra i tecnici di Renault si fa una sommaria indagine di mercato: "Cosa va per la maggiore adesso?", si chiede il team francese. "Le monovolume", è la risposta che viene data all'unanimità. "Cosa vogliono i giovani? Una coupé ad alte prestazioni", prosegue l'inchiesta. "Cosa ricerca una clientela di alto profilo? Comfort e tecnologia all'ultimo grido". In Renault devono essere un po' pazzi, ma con una singola vettura desiderano accontentare proprio tutti quanti. La Avantime è infatti una grossa monovolume, possiede due sole porte come una coupé, ha un possente motore V6 a benzina ed esibisce dei gadget così pirotecnici da sembrare dei fuochi d'artificio. È il non plus ultra della tecnologia a disposizione del Gruppo francese, il meglio del meglio. Nel 2001 arriva la decisione finale: passare dal concept alla vettura di serie senza troppe modifiche. Il pubblico gradirà. Il suo assemblaggio viene affidato alla Matra, specialista in progetti carichi di insana follia, nella fabbrica di Romorantin.

Renault Avantime

La Renault punta a stupire lo spettatore

"Vogliamo dare al pubblico qualcosa che non ha mai visto finora", dicono in Renault. La promessa è mantenuta, perché la Avantime si distingue dal coro in modo assoluto. La sbalorditiva monovolume vuole catturare i favori degli automobilisti, facendo assaporare loro delle soluzioni tecniche innovative e stravaganti. Il suo obiettivo è stupire e scioccare, e questo gli riesce bene. Il primo effetto speciale è il tasto “Grand Air”: basta premerlo per qualche secondo e l'auto apre tutti i finestrini, compreso il tetto in vetro per regalare un effetto en plein air, come su una "targa". Assolutamente strabiliante. Il resto dell'abitacolo si snoda attraverso una selleria in pelle di pregevole fattura, anche se lo schema complessivo segue molto quanto già visto sulla Renault Espace. In ogni caso, il contagiri digitale posto dietro al volante si fa apprezzare, così come il contachilometri (sempre digitale) collocato al centro della plancia in posizione rialzata. Eccellente anche la strumentazione per regolare il "clima" messa in modo singolare sul lato del guidatore, con un fitto schieramento di tasti fisici. In ciò che vuole sorprendere Renault è il comfort, così quando ci si adagia distesamente sui suoi sedili, sembra di viaggiare come su un tappeto volante. Un livello di comodità difficilmente raggiungibile all'epoca, anche per la sua agguerita concorrenza di livello premium.

Renault Avantime

Un concentrato di contraddizioni

La monovolume-coupé, così vuole essere chiamata l'Avantime. Ed è qui che si sviluppa la prima contraddizione, perché se da una parte l'ambiziosa Renault si distingue per il comfort regalato dal grande spazio disponibile e dall'ampia ariosità dell'abitacolo, entrare e scendere dalla macchina risulta scomodo. Perché? Semplice, la scelta delle due porte. Nonostante le doppie cerniere degli sportelli, andare a sedersi nei due posti dietro è - quasi - materia da acrobati. Se vuoi essere una coupé questo è il costo da pagare, e tale scelta sacrifica eccessivamente la praticità dell'intero veicolo. A questo proposito arriva un'altra incoerenza: una coupé ha delle intrinseche velleità sportiva e, in questo caso, abbiamo un motore 3.0 V6 da 207 CV a garantire delle belle sensazioni al volante (così come non sono male la tenuta di strada e la stabilità), ma il telaio su cui è costruita l'Avantime ha dei limiti evidenti. Sotto all'avveniristica carrozzeria si cela la piattaforma dell'Espace, il grande monovolume della gamma Renault, ed è praticamente tale e quale a quella di origine.

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La certificazione di flop

In Italia viene commercializzata a partire dal 2001 in due allestimenti Dynamique e Privilège, entrambi con motore 3.0 V6, rispettivamente a 35.100 e 41.000 euro. Al netto dell'inflazione, si parla di una cifra quasi iperbolica. In seconda battuta vennero aggiunti nel listino una motorizzazione 2.0 da 163 CV, sempre a benzina, e un 2.2 dCi a gasolio, per abbassare i costi complessivi, sia di vendita che di mantenimento. L'operazione non diede i frutti sperati, l'auto non venne capita. Troppo avanti per i suoi tempi, ancora futuristica per quegli odierni. Dopo due anni di rimessa, la sua produzione venne stoppata e con lei fu decretata anche la fine della fabbrica di Matra. Ne sono state prodotte solamente 8.557 unità, ben al di sotto delle - già basse - 15.000 preventivate da Renault.

Oggi ne sopravvivono ancora meno, tante sono finite già sotto la pressa a causa della loro inaffidabilità (specie il diesel) e per dei pezzi di ricambio costosi e praticamente introvabili. Se avete la fortuna di incontrarla per la strada, sicuramente vi girerete a guardarla, non si sa se per odio o ammirazione, ma l'Avantime catturerà sempre il vostro sguardo.

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