Ogni appassionato di motori può indicare in maniera abbastanza precisa quando sia stato contagiato dalla strana malattia che ci fa trasalire di fronte ad oggetti di metallo e gomma. Nel mio caso è una memoria antica, di quando da piccolo andavo a trovare il mio migliore amico. Giocattoli ne avevo parecchi ma la mia attenzione andava ai modellini di suo fratello grande, belli, lucenti, molto più grandi delle macchinine che mio padre mi comprava ogni sabato mattina. A rimanermi impressa una supercar che sembrava venire da un film di fantascienza, slanciata, bassissima, con un alettone appena accennato e la livrea che ricordava la bandiera italiana. Appena i miei riuscirono a comprare una televisione a colori mi resi conto che quella macchina aveva appena fatto la storia del rally, dominando in lungo e in largo, guadagnandosi un posto d’onore nel libro d’oro dei modelli più fortunati di sempre. Altre auto negli anni mi hanno catturato il cuore ma la Lancia Stratos rimane lì, imbattibile, come succede per la prima tresca alle medie, il primo bacio rubato ai giardinetti.
Parecchi lustri dopo, mentre smadonnavo sul mio scooterone sotto una pioggia battente, da qualche parte a West London, me la trovai davanti e per poco non volai in terra dalla sorpresa. L’ultima cosa che ti aspetti mentre stai andando in redazione è di trovarti davanti una delle auto più leggendarie di sempre. Appena seduto alla scrivania ne parlai coi miei colleghi inglesi. A Londra, la metropoli per eccellenza, capita spesso di vedere auto da sogno ma i soliti macchinoni da oligarchi, le Lamborghini placcate d’oro, roba del genere, non auto iconiche prodotte peraltro in poche centinaia di esemplari. La risposta che mi diedero i colleghi mi lasciò basito, aprendomi un mondo che non avrei mai immaginato esistesse. “Mica era originale, sarà sicuramente una kit car”. Sapevo che gli inglesi sono forse l’unico paese al mondo che se la batte con noi in quanto a passione per i motori ma chi si sarebbe mai immaginato che ci fosse gente che, pur di possedere l’auto dei propri sogni, se la costruisce da sola. Questo è il mondo affascinante delle supercar fatte in casa e degli appassionati che le dedicano le proprie vite.
Farsi un auto in casa?
Può sembrare strano in un paese dal pedigree motoristico impeccabile come l’Inghilterra ma "dalla parte giusta della Manica" quelli che loro chiamano con tipica ironia britannica “petrol heads” non hanno mai dimenticato la freccia tricolore che dal 1974 al 1976 dominò il mondiale di rally. Il design estremo, figlio della penna di Bertone, abbinato al Ferrari V6 della Dino, creò una delle macchine più vincenti di sempre, parte di quel filo leggendario che porta dalla Fulvia HF alla mitica 037 alla Delta S4 alla Integrale. Come succede ai prototipi da rally, mettere le mani su una versione stradale, di quelle fatte costruire per avere l’omologazione della FIA, è un’impresa quasi impossibile. Le 492 Lancia Stratos Stradale sono sparite rapidamente dalla circolazione e passano di mano solo dietro ad assegni a parecchi zeri, non meno di mezzo milione di euro. Cosa fare quando non fai altro che pensare a quella macchina speciale ed hai tempo e soldi da perdere? In Inghilterra puoi ordinare un kit e costruirtela a casa, nel tuo garage.
Nel 1987 David Jowsey, un malato di motori del North Yorkshire, decise di passare il tempo realizzando questo suo sogno. Si comprò un kit ed iniziò a farsi la sua Stratos in casa. Dopo aver letto un articolo su un mensile specializzato, pagò 3750 sterline e si fece arrivare una serie di scatoloni contenenti un kit Allora della ditta Handmade Cars, uno dei 13 prodotti dalla piccola ditta inglese. “Se non lo faccio ora, non avrò mai il coraggio di farlo. Presi dei soldi in prestito e mi lanciai in questa impresa”. Quando si ritrovò il garage pieno di pezzi di fibra di vetro, longheroni d’acciaio, parti del cruscotto, vetri e la montagna di viti e bulloni necessari si perse un attimo d’animo. Il padre, che aveva una carrozzeria, lo guardò come se fosse impazzito. “Quando arrivò non avrei mai pensato che potesse diventare una macchina. C’era solo il telaio e diversi pannelli di fibra di vetro grigia”. Col tempo, mentre iniziava a prendere forma, anche il padre si appassionò all’impresa da pazzi, dandogli una mano di tanto in tanto.
A preoccuparlo, però, il fatto che non ci fosse un motore. Le ditte non lo fanno per caso: vogliono lasciare ai clienti la possibilità di montare il motore che preferiscono. Se hai soldi da buttare, puoi cercare il motore di una Ferrari Dino originale, che può costarti una fortuna. Gran parte degli amanti della Stratos scelgono un V6 Alfa Romeo, che con qualche modifica può avere la stessa grinta del Ferrari. David, però, scelse di rimanere fedele all’originale, optando per il due litri bialbero della Lancia Beta, lo stesso che era stato montato sulla Stratos HF prima che Enzo Ferrari concedesse l’uso di 500 motori Ferrari una volta uscita di produzione la Dino. Comprò una Beta incidentata per sole 150 sterline e tolse tutto il possibile, dal motore ai cablaggi alla stessa targa, che passò sul suo prototipo. Il motore passò nelle mani di un elaboratore del posto, arrivando a circa 160 cavalli, abbastanza per darle una certa vivacità. La motorizzazione inglese, all’epoca, era abbastanza rilassata e registrò la sua Stratos come una Lancia Beta berlina a due porte, un auto che nemmeno esisteva. Negli anni ‘90 si decise di rivedere la questione delle auto fatte in casa ed il DVLA decise che, se nella kit car ci sono abbastanza componenti dell’auto donatrice, puoi registrarla come quella. La sua auto dei sogni, quindi, per la motorizzazione rimane una Allora Lancia replica, auto storica esente dalle tasse dal 2018. A David importa poco: in garage ha la sua auto dei sogni e, anche ora che ha 60 anni, non la venderebbe per tutto l’oro del mondo.
Meglio dell'originale?
Vista l’impossibilità di procurarsi una Stratos Stradale vera, parecchie ditte inglesi si sono impegnate a produrre kit per farsela da soli. Molte di queste ditte sono fallite ma alcune sono ancora in attività ed offrono le proprie “rivisitazioni moderne” di questo grande classico italiano. Questo vuol dire che in giro, non solo in Inghilterra, ci sono molte più repliche fatte in casa che auto vere. Le trovi per strada ma soprattutto nelle gare dedicate ai grandi classici del motorismo sportivo, dalla Le Mans Classic al festival di Goodwood, popolarissimo oltremanica. D’altro canto, perché rischiare di rovinare una macchina che costa mezzo milione quando puoi fartene una perfettamente uguale in casa? David disse di aver visto una Stradale originale a Silverstone e di non riuscire a distinguerla dalla sua. I produttori dei vari kit vanno addirittura oltre, affermando che le loro repliche sono addirittura migliori dell’originale. I giornalisti della rivista specializzata inglese Autocar hanno recensito una di queste repliche, giungendo a conclusioni abbastanza lusinghiere.
Quindi è venuta anche a voi la voglia di farvi una Stratos da soli? Sfortunatamente alle nostre latitudini le cose sono parecchio più complicate. La stessa idea della “kit car” è praticamente sconosciuta da noi, vista l’estrema complessità delle regole di omologazione. A parte l’epopea di alcuni piccoli produttori, come la Puma di Roma, che trasformava i Maggiolini Volkswagen in "dune buggies" dalla linea aggressiva, il fenomeno è rimasto limitatissimo. Il problema è che le kit cars sono considerati modelli unici e che quindi devono affrontare le complesse e costose procedure previste per ogni modello dei costruttori tradizionali. A meno che non abbiate a vostra disposizione un reparto legale specializzato, meglio lasciar perdere. Per chi abita nel Regno Unito, ovviamente, il problema nemmeno si pone: le regole del DVLA sono più rigide del far west degli anni ‘90 ma le kit cars sono una realtà abbastanza consolidata da garantirgli un trattamento ragionevole. Non semplice, ma puoi davvero dare un prezzo ai sogni che avevi da bambino?
Per curiosità mi sono messo a guardare i siti di due delle ditte inglesi che producono kit dedicati alla Lancia Stratos e sono rimasto abbastanza sorpreso. Non capita tutti i giorni di poter scegliere così tante caratteristiche dell’auto che stai per comprare. La STR, prodotta dalla LB Specialist Cars, è definita come un auto “costruita con lo spirito della Stratos ma che può essere usata ogni giorno, senza problemi di affidabilità e per una frazione del prezzo dell’originale”. Puoi scegliere di avere una Stradale o una vera GP4, con tanto di livrea Alitalia e fari da rally ma in ogni caso dell’originale non c’è molto. Roll cage integrato, freni moderni, motori potenti, telaio space frame migliorato, sospensioni all’avanguardia, solo per i cerchioni c’è qualche problema, visto che gli originali Lancia sono introvabili. D’altro canto, se la macchina puoi fartela come ti pare, perché mai non dovresti poter scegliere tutto? Quanto può venirti a costare questa rivisitazione moderna di un grande classico? Non poco, almeno 65000 sterline – sempre molto meno di una Stratos originale.
Stesso può dirsi per un altro kit piuttosto popolare, la HF 3000 prodotta dalla Hawk. Anche in questo caso si può scegliere il motore, dal 2 litri aspirato o turbo della Lancia (immagino quello della Thema) o la potenza del 3 litri V6 dell’Alfa 164 fino al top del top, un Ferrari V6 o V8, sempre che riusciate a trovarlo senza dover vendervi casa. Anche in questo caso si può scegliere dalla carrozzeria stradale alla GP4 Alitalia: la ditta si vanta che i pannelli sono così precisi da poter essere usati come ricambi per le Stratos “vere” ma non possiamo garantire su queste affermazioni. Per il telaio la Hawk non ha voluto “reinterpretare” ma copiare in tutto e per tutto quello della Lancia, usando materiali migliori che lo rendono più rigido e leggero. Il roll cage da corsa è incluso, casomai vi venisse voglia di correre in pista con la vostra Stratos. Le sospensioni hanno la geometria di quelle originali ma sono fatte su misura per adattarsi sia alla strada che alla pista. In questo caso i cerchioni non sono un problema, visto che la Hawk ha fatto costruire copie in lega leggera identiche all’originale. Paura che montare la vostra HF 3000 sarà troppo difficile? Nessun problema, la Hawk Cars assicura un servizio dedicato ai propri clienti per dargli una mano casomai si mettessero nei guai. Quanto tempo vi ci vorrà? Non meno di 300 ore, a sentire loro, stima decisamente ottimistica. Per uno come il sottoscritto, del tutto negato con le mani, forse non basterebbe una vita.
Ne vale la pena? Lo fareste voi? Onestamente non saprei che dirvi. Nonostante abbia passato una vita a sognare di guidare una Stratos, queste rimangono sempre delle repliche, auto moderne che assomigliano all’originale ma non hanno la mistica, l’aura d’invincibilità della vettura che fece la storia del rally. Non so se è una questione di feticismo o se solo ad un inglese può venire in mente di passare settimane e settimane a smadonnare per costruirsi da solo una macchina in garage.
Per quanto sia tentato, preferisco continuare a sognare quel modellino dai colori della bandiera che mi piaceva tanto da bambino. Si dice che la cosa peggiore che possa succederti sia incontrare i tuoi eroi. Per quanto mi riguarda vale tanto per le persone come per le auto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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