Tesla Model 3 RWD: è ancora la miglior elettrica in commercio?

A distanza di quasi un anno dal debutto, proviamo nuovamente il modello di punta della casa americana, ragionando sui costi di gestione e sull’effettiva utilità del modello

Tesla Model 3 RWD: è ancora la miglior elettrica in commercio?

Tesla Model 3 RWD è il modello di accesso del brand di Elon Musk. Una delle auto elettriche più vendute al mondo e anche in Italia, grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo, al boost assicurato dall’ultima tornata di incentivi e anche grazie ad un pacchetto più che completo che include tecnologia, bassi consumi, piacere di guida e grande abitabilità. Nonostante infatti i listini dei modelli continuino a salire (tenendo anche il passo dell’inflazione), Model 3 rimane stabile ad un prezzo di accesso di 40.970 euro (1.500 euro meno del prezzo di lancio a novembre 2023, di 42.490 euro), escluse eventuali agevolazioni fiscali. Un prezzo capace di includere quasi tutti gli accessori più desiderati, al netto di vernice, cerchi maggiorati, sistemi di assistenza alla guida e pochi altri accessori. Ma è ancora la migliore in commercio?

Tesla Model 3 RWD 2024: la gallery dell'elettrica più convincente in commercio 10

Come cambia dentro e fuori?

Abbiamo avuto modo di provare nuovamente (per circa una settimana) la nuova Model 3, codice prodotto “Highland”, ovvero l’aggiornamento della celebre berlina elettrica, introdotto in commercio sul finire del 2023. Si riconosce all’esterno per un aggiornamento estetico, che passa dai nuovi gruppi ottici (ora a matrice di led) al frontale, più sottili. Lateralmente risultano davvero poche le migliore, mentre dalla vista posteriore si apprezzano i fari led più sottili e moderni nello stile. Vengono però decisamente migliorate le fughe tra i pannelli della carrozzeria, oltre alla solidità di alcuni elementi e alla verniciatura nelle zone solitamente nascoste. Da questo punto di vista, i modelli che giungono in Europa sono prodotti nello stabilimento di Shanghai e presentano una qualità costruttiva decisamente migliore rispetto alle prime Model 3 approdate sul nostro mercato, negli anni passati.

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Guardando all’interno, ci sono tantissimi micro-aggiornamenti che vengono captati specialmente dai possessori di una Model 3 precedente. In primis una maggior qualità generale, che passa da assemblaggi più solidi e materiali più robusti. Sparisce il pannello ad effetto legno dalla plancia e viene proposto un tessuto più “accogliente” e moderno. Debuttano di serie i sedili ventilati (oltre che riscaldati e regolabili elettricamente, con memoria), fondamentali per ottimizzare la refrigerazione dell’abitacolo d’estate. I vetri sono ora tutti doppi, per migliorare il comfort acustico e isolare meglio sul fronte termico. Cambia anche il volante, che racchiude gli indicatori di direzione e altri comandi. Vengono infatti rimossi i satelliti dietro ad esso (forse una soluzione non proprio pratica, ma ci si fa l’abitudine). Viene anche rivisto il tunnel centrale, più capiente, con superfici interamente felpate e con paratie mobili, per organizzare meglio gli spazi. Migliora anche la simil-pelle che riveste i sedili, così come l’ergonomia delle sedute: più avvolgenti e comode. Nel retro spunta un display da 8” dedicato ai passeggeri posteriori, da cui poter gestire clima e intrattenimento. Innumerevoli poi gli aggiornamenti software, che spaziano dalla sicurezza, al funzionamento dei fari, alle luci ambientali multicolore passando anche per il funzionamento dei sistema di bordo, ora gestito attraverso una display da 15,4”: è il miglior sistema multimediale ad oggi presente su un’auto.

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Vivere "con" una Tesla Model 3

Doveroso effettuare una piccola premessa: avendo a disposizione un box privato dal quale poter ricaricare un’auto elettrica, il “gioco” risulta decisamente più semplice. Ma proprio per questo, abbiamo deciso di provare l’auto affidandoci solamente alla rete di ricarica Tesla Supercharger su Milano (luogo della prova) e ad alcune altre colonnine pubbliche. Partirei proprio dall’ansia da ricarica e dalla gestione dell’autonomia. Il valore dichiarato di 513 km è raggiungibile solo con uno stile di guida pacato e tranquillo. Guidando in maniera disattenta, ci si stabilizza comunque sui 470/450 km in ciclo urbano, potendo ampiamente coprire gli spostamenti medi giornalieri degli automobilisti italiani (circa 28 km). Nel nostro caso, la distanza percorsa quotidianamente era anche inferiore, ma abbiamo cercato di usare l’auto in maniera più intensa del dovuto, muovendoci anche su strade extraurbane e tangenziali, con più frequenza. La stima dei chilometri rimanenti è quasi sempre effettuata per difetto dal sistema, assicurando così un ampio margine d’errore.

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Le dimensioni sono poi non proprio contenute, con 4,72 metri di lunghezza. Sembra compatta alla vista ma non è di certo un’auto “piccola”. Tuttavia, l’ampio raggio di sterzata e le partenze fulminee del motore elettrico posteriore (283 CV e ben 480 Nm di coppia) la rendono agile e maneggevole, nonostante gli oltre 1.700 kg di peso. L’assetto è poi tendenzialmente rigido ma non granitico, gestendo più che bene le buche più profonde anche con i cerchi da 18” presenti di serie. Grazie alle telecamere a 360 gradi e all’ottima qualità, parcheggiarla è davvero semplice. Servirebbero però dei sensori di parcheggio anteriori (o la telecamera sul paraurti) per poter gestire al centimetro lo spazio utile. Per massimizzare poi l’esperienza di utilizzo è fondamentale sfruttare l’App nativa di Tesla: si può gestire ogni aspetto dell’auto, controllando da remoto la posizione, lo stato dell’auto, la carica, la climatizzazione e molto altro. Senza la configurazione con l’App, si perde oltre la metà dell’esperienza di utilizzo della vettura.

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Ricarica e costi di gestione

Ho sfruttato per un paio di volte la rete di ricarica Tesla per le quattro stazioni presenti nei dintorni di Milano, potendo cosi assicurarmi un costo al kW più basso (circa 0,45 € contro i 0,90 e oltre delle colonnine di altri gestori), oltre ad una compatibilità massima con l’auto: si imposta sul navigatore (anche dall'App, che poi invia l'itinerario alla vettura), l’auto riscalda in anticipo la batteria per beneficiare della massima potenza di ricarica fin da subito, si collega il cavo e si attende la carica. Non c’è bisogno di aprire app o passare alcuna tessera, il pagamento viene direttamente registrato sulla carta o sull’iban collegato all’auto - Plug & Charge. In circa 20 minuti l’auto passa dal 20 all’80% della carica. In questo modo, avendo una batteria da circa 60 kWh, si possono ricaricare circa 300 km con una spesa inferiore ai 20 euro. Facendo invece una carica completa dal 4/5% di batteria fino al 100%, il prezzo da rete Tesla sale a circa 23/27 euro, con un tempo di ricarica stimato di circa 40/45 minuti. Passando ad una ricarica fast pubblica di un qualsiasi gestore esterno, il prezzo può salire fino ad oltre 50 euro. Da rete domestica invece, il prezzo per una ricarica completa si aggira sui 12/15 euro, a seconda del costo con il proprio fornitore di energia.

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Punti forti e debolezze di Model 3

Come già anticipato, gli aspetti positivi di Tesla Model 3 sono molteplici. È proprio l’ecosistema costruito attorno alla vettura che funziona e continua a migliorarsi, unito ad un prodotto che stupisce sia tecnicamente che meccanicamente. Si guida bene, è agile, maneggevole, ha dei consumi tra i più bassi in commercio (medie in ciclo urbano di 10,8/11,5 kWh/100 km) e per questo riesce a percorrere tanti km pur avendo una batteria davvero piccola, da circa 56 kWh netti. La ricetta del modello è quindi basata sul basso consumo del motore posteriore, il quale comunque assicura prestazioni notevoli grazie ai 283 CV di cui dispone, totalizzando lo 0-100 km/h in soli 6,1 secondi. È spaziosa, ben rifinita, tecnologicamente molto avanzata, sicura e anche pratica, con un bagagliaio record per la categoria, che vanta ben 682 litri di spazio utile (superiore a quello di molti SUV di segmento D). Tramite l’App si ha poi sempre sotto controllo tutto dell’auto e, infine, il prezzo proposto è incredibilmente vantaggioso, se considerato quanto mette sul piatto la casa americana.

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Tra i punti deboli sicuramente c’è lo stile di vita dell’automobilista. Non può essere l’auto definitiva, soprattutto per chi non dispone di una rete di ricarica vicino a casa o per chi è chiamato a percorrere tanti chilometri ogni giorno (più di 100/150 con grande frequenza). L’assenza dei sensori anteriori può poi rischiare di complicare la vita nei parcheggi più stretti o in prossimità dei marciapiedi alti e poi, innegabilmente, le dimensioni: l’auto è decisamente lunga e non può rappresentare la seconda auto tipica da città. Il prezzo poi, seppur basso in relazione ai contenuti, è comunque “alto” per buona parte degli automobilisti.

Con 40 mila euro esclusi incentivi, è sicuramente proibitivo, quindi si colloca a metà strada: grande abbastanza per essere la prima auto da famiglia, ma non sufficientemente versatile per portare tutti in vacanza senza un minimo di “ansia” da autonomia. Quando e se esisterà una ipotetica Model 3 più compatta (potrebbe essere la "Model 2" tanto attesa) allora il discorso sarà ben diverso.

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