A grande richiesta arriva sulle nostre pagine la prima prova (si spera di una lunga lista) di Tesla e, in particolare potremmo dire di iniziare con il “botto”. Si tratta di Model X Plaid, l’ultima evoluzione del noto SUV XXL della casa americana, declinazione più potente e tecnologica mai creata. La potenza dei suoi tre motori arriva così a ben 1.020 CV e le consente di scattare sullo 0-100 km/h in soli 2,6 secondi (rileggetelo se non fosse chiaro il numero), fino ad una velocità massima di 250 km/h, per un’autonomia dichiarata di 547 km. Dimensioni incredibili, fino a sei posti e con un bagagliaio non indifferente, senza contare l’incredibile tecnologia che Tesla mette al servizio del comfort, della sicurezza e, perché no, anche dello svago. Prezzi a partire da 145.970 euro.
Dimensioni e design
Esteticamente non varia rispetto al modello introdotto in commercio già a partire dal 2015, sebbene aggiornato su molteplici aspetti. La casa americana comunica come la vettura sia stata rinnovata per il 95% delle componenti, infatti si può facilmente vedere un nuovo gruppo ottico a led anteriore, nuovi paraurti, pannelli della carrozzeria, design dei cerchi ecc. Spunta il nuovo alettone fisso nel retro, un po’ a scopo estetico e anche per aumentare, seppur di poco, la deportanza del posteriore. Il perimetro dell’auto è sempre costellato delle immancabili telecamere ad altissima risoluzione, indispensabili nei parcheggi e per la modalità Sentinella. La forma è sempre massiccia e affusolata nel posteriore, mentre è stata anche rielaborata l’aerodinamica attorno al veicolo, con nuove appendici soprattutto concentrate nel paraurti anteriore e nel sottoscocca.
Le dimensioni non variano rispetto al passato, sempre 5,03 m di lunghezza per 2,07 di larghezza e ben 1,68 m di altezza, con un passo tra le ruote di ben 2,97 metri, a beneficio dello spazio a bordo. Il bagagliaio si riconferma interessante, a partire da 425 litri con sedili estratti dal pianale, fino ad un massimo di quasi 2.000 litri abbattendo i sedili della terza fila e considerando anche il bagagliaio anteriore (ben 186 litri), sorprendentemente molto spazioso (abbastanza per un trolley da cabina più un’altra borsa).
Interni
Accedere a bordo di nuova Tesla Model X Plaid fa parte dell’esperienza pittoresca al quale questa vettura ci espone. Le portiere anteriori sono automatizzare, perciò si possono aprire dall’app, a seguito della pressione o, alle volte, semplicemente avvicinandosi all’auto. Hanno un sensore che evita di rischiare spiacevoli “toccate” laterali. Quelle posteriori, celebri Falcon Wing (ali di falco) si aprono con un meccanismo elettro-attuato davvero scenografico, piegandosi a metà ed elevandosi sopra all’auto: rilevano automaticamente ostacoli laterali e superiori, per non scontrarsi. Una volta a bordo, basterà premere sul freno per richiudere la portiera anteriore, oppure basterà tirarla verso di sé con la maniglia.
L’abitacolo è spiazzante. Il grosso display centrale da 17 pollici sovrasta la plancia, minimale ma ricercata e ricca di nuovi materiali di livello: carbonio, Alcantara, plastiche morbide e, a gran sorpresa, gli assemblaggi risultano notevolmente migliorati rispetto al passato. Di fronte a noi si staglia il nuovo (e tanto discusso) volante Yoke, non circolare, disponibile in alternativa al più classico volante standard. C’è bisogno di abituarsi, ma ne parleremo nella prova su strada più avanti. Oltre questo si presenta la nuova e ben integrata strumentazione digitale, direttamente inserita nel pannello del cruscotto. Interessante la presenza nascosta delle bocchette d’aerazione, non a vista come sulle auto più note, ma introdotte tra i pannelli, il cui flusso è regolabile dal solo display centrale.
Le sedute in pelle sono interamente regolabili elettricamente, davvero morbide, ergonomiche e avvolgenti, riscaldabili e anche ventilate. Ci sono tre file di sedili (o 5 e 7 posti a richiesta), da due posti ciascuna, con poggiatesta integrati e regolazioni elettriche. In mezzo ai sedili anteriori l’enorme tunnel centrale su più livelli, che ospita dei profondi pozzetti svuota tasche, illuminati e foderati in morbida moquette. C’è anche la piastra per la ricarica wireless del telefono, così come la lettura NFC della chiave di accesso, ovvero una comune tessera da portafoglio con il logo Tesla. Il display è motorizzato e si può inclinare a destra o sinistra, a seconda di chi preferisce interagire con esso. Il nuovo approccio costruttivo di Tesla si denota dalla qualità elevata di materiali e assemblaggi, così come la soluzione delle alette parasole: sono nascoste nel montante anteriore, bloccate tramite una calamita. Estraendole con un po’ di forza, si andranno ad agganciare al blocco dello specchietto retrovisore, unico elemento che interrompe l’incredibile parabrezza panoramico che continua fin sopra la testa del guidatore (schermato da raggi UV, non fastidioso durante le giornate soleggiate).
Tecnologia e display di bordo
A conquistare l’attenzione una volta saliti nell’abitacolo è, ovviamente, il grande display centrale da ben 17”, motorizzato e in grado di inclinarsi a destra o a sinistra. Da questo si controlla tutto dell’auto dalla marcia, all’apertura delle portiere, alla regolazione di sterzo, sospensioni, frenata ecc. E’ basato su una versione aggiornata del software nativo di Tesla, con Google Maps in bella vista al centro, come schermata principale, oltre a Spotify integrato per la riproduzione dei nostri brani preferiti. La gestione delle varie app si effettua proprio come sui più moderni Mac di Apple, con un menù inferiore dal quale selezionare le app desiderate. Dallo stesso si possono anche riprodurre i film da Netflix o i video da Youtube o ancora alcuni divertenti giochi installati di default nella vettura (c’è anche una sorta di Mario Kart, rivisitato da Tesla) ma solo ad auto ferma, ovviamente. Ci sono poi altri divertenti programmi che ci permettono di diventare dei “bambinoni”, come un simpatico scherzo verso gli occupanti riproducendo il suono di un peto, oppure riprodurre esternamente tramite un megafono ciò che viene detto all’interno dell’auto. Vi è anche un finto camino, schermate differenti ed infinite possibilità di svago.
Ma le chicche non terminano qua perché è anche possibile impostare un incredibile “balletto” a tempo di musica, con l’auto che si cimenterà in una danza con portiere, luci, musica, sportello della ricarica e bagagliaio, sorprendendo gli occupanti. I passeggeri posteriori avranno poi a disposizione un secondo display più piccolo, posto in basso in mezzo ai sedili anteriori, da cui riprodurre autonomamente altri contenuti multimediali, anche durante la marcia (ottimo per proiettare un film ai bambini seduti posteriormente, durante un viaggio).
Tesla Autopilot
Abbiamo avuto modo di testare per un breve tratto autostradale l’Autopilot di Tesla, uno dei sistemi più avanzati di guida semi-autonoma. Ci è parso sostanzialmente impeccabile nella gestione della segnaletica orizzontale e verticale su strada, centrando perfettamente l’auto, sebbene alle volte l’auto abbia effettuato accelerazioni fin troppo repentine una volta liberatasi la strada, per tornare alla velocità impostata con il cruise control. Gli infiniti sensori e radar circostanti scandagliano la strada proiettando di fronte alla strumentazione tutti gli attori presenti sulla strada: semafori, auto, furgoni, moto, pedoni e altro. Abbiamo anche provato ad utilizzarlo in ambito urbano, con esiti positivi laddove la complessità delle strade non sovrastava l’intelligenza del sistema o nei casi in cui la segnaletica orizzontale fosse ben evidenziata. Non è propriamente pensato per comportarsi al meglio sulle nostre strade contorte (e con il tipico stile di guida italiano nel traffico).
Prova su strada
Mettendosi in marcia c’è bisogno di superare alcuni punti critici di questa vettura. In primis prendere dimestichezza con le dimensioni imponenti, da fare attenzione soprattutto nelle svolte strette. Fortunatamente si gode di buonissima visibilità soprattutto all’anteriore e un po’ meno nel retro. Il volante Yoke, di nuova generazione, probabilmente diventerà una caratteristica polarizzante: è comodo in autostrada, dove sono richieste poche correzioni ma un po’ meno in città. Risulta infatti poco intuitivo il posizionamento delle mani, soprattutto in fase di manovra o per svolte strette. Si sarebbe potuto facilmente risolvere tale inconveniente progettando una minore demoltiplicazione dello sterzo, rendendo si più diretto il comando ma meno complesso quando si deve usare la classica “mano di richiamo” una volta completato un giro intero del volante. Comunque dopo pochi chilometri ci si abitua. Lo stesso vale per gli indicatori di direzione e i tergi cristalli, non presenti sui classici satelliti dietro al volante: sono infatti posizionati direttamente sulla razza del volante, così come il clacson. Questione di abitudine anche in questo caso.
Passando alla marcia, non si può che apprezzare fin da subito l’elevatissimo comfort in marcia, sebbene i cerchi da 22” risultino alle volte secchi nel digerire alcune asperità. I nuovi ammortizzatori pneumatici a controllo elettronico (con regolazione autonoma di estensione e compressione) sostengono abbastanza bene l’imponente mole dell’auto. Si parla infatti di quasi 2.400 kg a secco, un peso elevato ma comunque di poco inferiore a quello di altri SUV elettrici di pari dimensioni. Con l’assetto più rigido l’auto riduce sensibilmente il rollio, diventando anche però più secca sulle buche. E’ però risultato forse sottodimensionato l’impianto frenante, soprattutto considerando le incredibili velocità che è in grado di raggiungere: avremmo gradito una frenata più incisiva e potente fin dalle prime pressioni, ma probabilmente si potrebbe trattare di un difetto dell’esemplare in prova, unito agli pneumatici invernali. Da lode invece l’insonorizzazione, aiutata anche dalla nuova cancellazione attiva del rumore esterno, proprio come avviene nelle più moderne cuffie bluetooth. Anche i fruscii aerodinamici sono contenuti dal nuovo materiale fono assorbente e dai doppi vetri, mentre vengono ridotte le vibrazioni all’interno dell’abitacolo grazie ai migliori assemblaggi delle componenti.
La spinta nella modalità Soft e Sport è già incredibile, ma è impostando la modalità Plaid che si riesce veramente a spaventare gli occupanti. L’infinita coppia istantanea dei tre motori elettrici (uno all’anteriore e due al posteriore, tutti sincroni a magneti permanenti) dotati del nuovo involucro in fibra carbonio, consentono di raggiungere un’accelerazione mai provata prima. In questo modo, una volta raggiunti gli altissimi regimi di rotazione del motore elettrico, non si subisce alcuna dilatazione meccanica dei materiali, senza alterare la distanza tra rotore e statore, così da assicurare spinta costante, sempre. Non a caso, è il SUV più veloce al mondo sul quarto di miglio. I 2,6 secondi per passare sullo 0-100 km/h sono però raggiungibili solo con “Drag Strip” (potenza massima) che solitamente richiede circa 15/20 minuti per riscaldare la batteria, così da offrire le massime prestazioni possibili in partenza. La nuova gestione energetica, i nuovi motori e la maggior disponibilità di potenza istantanea (+15%) assicurano anche un allungo senza precedenti, a differenza del normale comportamento delle auto elettriche, colpevoli di ridurre la spinta a velocità sostenute. Di nuova introduzione anche la possibilità di comprendere autonomamente le modalità di marcia: suonerà strano, ma al posto di modificare manualmente la marcia (strisciando il dito sul lato sinistro dello schermo), sarà l’auto che proverà a capire cosa dover fare, quasi sempre con ottimi risultati.
Consumi e ricarica
Tesla Model X plaid è equipaggiata con la nuova generazione di batteria ad alta potenza, da ben 100 kWh di capacità lorda, con un caricatore integrato in grado di accettare fino a 250 kW di potenza tramite le colonnine standard o dalla rete di Supercharger di Tesla che richiedono meno di 40 minuti per una carica completa (da poco aperti anche agli altri marchi). Purtroppo nel breve tempo a nostra disposizione non siamo riusciti a farci un’idea chiara dei consumi e dell’autonomia reale della vettura (l’aspetto ludico dell’auto ha spesso preso il sopravvento sulla razionalità, alterando ovviamente i valori dei consumi). Tesla dichiara un’autonomia complessiva di 547 km in ciclo WLTP e condizioni ottimali. Da ciò che abbiamo visto, però, non è impossibile superare i 420 km in città, nel periodo invernale in cui l’abbiamo provata. Molto interessante però la possibilità di usufruire della funzionalità plug&charge dalla rete Tesla: basterà infatti collegare il connettore per avviare automaticamente il processo di riconoscimento e di conseguente pagamento dal nostro account Tesla. Rapido, intuitivo e veloce. Selezionando inoltre una stazione di ricarica dal navigatore, l’auto riscalderà autonomamente la batteria per poter consentire di raggiungere la massima potenza di ricarica nel minor tempo possibile, una volta collegato il connettore.
Considerazioni finali
Tesla Model X Plaid è l’auto tremendamente perfetta per chi ricerca un prodotto del genere. Tecnologico, di tendenza, irriverente, ricco di accessori e funzionalità uniche nel settore auto, potendo vivere al massimo l’esperienza della “macchina” di nuova generazione. Il prezzo è chiaramente importante, ma non deve e vuole essere l’auto elettrica per la massa, anche perché a tal fine sono presenti Model 3 ed Y che speriamo di portarvi sul sito a stretto giro. Apprezzabile chiaramente la qualità e gli assemblaggi, decisamente cresciuti rispetto ai modelli del passato, così come le prestazioni: l’accelerazione lascia davvero senza fiato.
Tra i piccoli nei, segnaliamo quindi l’eccessivo beccheggio in accelerazione o frenata, la quale appunto avremmo gradito più incisiva, oltre ad un volante Yoke comodo in molti aspetti ma probabilmente migliorabile per la vita cittadina. Elon Musk ha nuovamente fatto centro!
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