Eni tiene nel trimestre, al via maxi progetto per la Co2 in Uk

Eni chiude il primo trimestre 2025 con conti solidi ma in rallentamento. Investimenti rimodulati, confermati dividendi e buyback. Al via maxi progetto per la CO₂ nel Regno Unito da 10 mln ton annue

Eni tiene nel trimestre, al via maxi progetto per la Co2 in Uk
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In un contesto di mercato delicatissimo, e in attesa di capire che impatto avranno le vicende commerciali sul mondo oil& gas, Eni ha licenziato conti solidi ma in rallentamento nel primo trimestre 2025. Inoltre ha rivisto, in ottica prudenziale, gli investimenti sotto 6 miliardi (da 6,5-7 miliardi previsti) per un potenziale impatto dai dazi di circa 2 miliardi. Confermata la linea sui dividendi e il riacquisto di azioni per 1,5 miliardi. E in rampa di lancio c’è anche un maxi progetto per la C02 nel Regno Unito.

Guardando ai numeri, il Cane a sei zampe ha conseguito su base adjusted 3,7 miliardi di utile operativo proforma, 1,4 miliardi di utile netto e 3,4 miliardi di flusso di cassa operativo. Guardando ai singoli settori, nel primo trimestre 2025, bene l’Exploration&Production che ha conseguito un Ebit proforma adjusted di 3,3 miliardi, in aumento di circa il 20%; la divisione gas e gnl (GGP) ha ottenuto un Ebit proforma adjusted di 310 milioni. L’ebit proforma adjusted di Enilive ha raggiunto 95 milioni, ed è quasi raddoppiato su base sequenziale. Plenitude ha conseguito un ebit proforma adjusted di 241 milioni, in linea con il 2024.

L’Ebitda proforma adjusted dei due “satelliti” è stato pari a 0,17 miliardi per Enilive e a 0,36 miliardi per Plenitude. L’attività di raffinazione ha chiuso con una perdita proforma adjusted di 91 milioni, peggiorando il confronto sia rispetto al primo trimestre 2024 sia su base sequenziale. Mala anche la chimica che registra una perdita di 0,24 miliardi a causa della prolungata debolezza del settore europeo dovuto alla minore domanda. Il flusso di cassa organico di 1,5 miliardi e gli incassi netti da dismissione, circa 3 miliardi, hanno consentito di remunerare gli azionisti con 1,2 miliardi e di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 1,8 miliardi a 10,3 miliardi.

Ricordando che sono in via di definizione due nuovi satelliti (società specializzate), uno nella Co2, e l’altro con Petronas nelle scoperte, Claudio Descalzi ha spiegato che “i solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico. Manteniamo la disciplina finanziaria e la determinazione nel fare leva sui nostri vantaggi competitivi basati sull’esplorazione, sulle tecnologie proprietarie e sugli innovativi modelli di business, per eseguire la trasformazione e generare valore per i nostri azionisti. Gli straordinari successi esplorativi aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni” .

Il progetto Uk per la Co2

Il gruppo annuncerà inoltre formalmente in giornata quanto anticipato dall’Ft ieri sera, ovvero un maxi progetto per la cattura del carbonio in Inghilterra, al polo industriale HyNet North West di Liverpool e Manchester. Si tratta di un gasdotto lungo 61 chilometri per raccogliere l'anidride carbonica dagli impianti industriali intorno a Liverpool e Manchester e interrarla poi a largo.

Il gasdotto di Eni è una parte fondamentale di HyNet North West, un polo industriale che includerà nuovi impianti per la produzione di idrogeno destinato alle aziende locali. I sostenitori del progetto affermano che i 350.000 posti di lavoro nel settore manifatturiero della regione saranno più sicuri in futuro grazie a questo piano che creerà 17 miliardi di sterline di valore economico nei prossimi 25 anni.

L'azienda italiana prevede inizialmente di immagazzinare 4,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno in una serie di giacimenti di gas esauriti a 1 km sotto il fondale marino nella baia di Liverpool, per poi aumentare a 10 milioni di tonnellate dopo il 2030, l'equivalente delle emissioni annuali di 4 milioni di automobili.

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