L’adagio recita: “Si chiude una porta e si apre un portone”. Per Giovanni Falcone, 44 anni, una laurea in Economia all’università degli studi di Milano-Bicocca, la porta e il portone sono targate Citroen. La prima è un curriculum rifiutato, il secondo è il presente, con la carica di Managing Director e la realizzazione di un sogno.
Sembra un copione già scritto…
“La mia formazione è stata in marketing e analisi di mercato a livello universitario, ma ho sempre avuto una forte passione per l’automotive e quindi uscito dall'università a Milano per me lavorare in una casa automobilistica rappresentava un sogno e all'epoca non guardavo Brand blasonati o marchi di auto sportive ma avrei voluto lavorare in Citroen perché aveva un linguaggio in termini di comunicazione che era diverso da tutti gli altri, era un marchio che vedevo davvero molto vicino alle persone. All’epoca mandai il primo Cv e non venne selezionato. Oggi guidare Citroen è una grande soddisfazione personale oltre che un’esperienza che ho vissuto con entusiasmo sin dal primo giorno perché è un marchio dalla personalità unica, che non ha paragoni nel panorama automobilistico”.
Facciamo parlare i numeri, adesso.
“A partire dal 2023 abbiamo svolto un lavoro approfondito con la rete commerciale, introducendo un nuovo approccio al mercato e rivedendo le politiche, in un’ottica sempre più orientata al cliente. I risultati commerciali sono in crescita, in particolar modo con C3 e C3 Aircross siamo cresciuti con le vecchie generazioni raggiungendo nel primo semestre la soglia del 5% di market share in alcuni mesi e non è una cosa molto comune nel mercato dell'auto, dal momento che nell'ultima parte di vita di questi prodotti abbiamo avuto un picco e la C3 vecchia generazione è rimasta costantemente per tutto il primo semestre in terza posizione come veicolo più venduto sul mercato italiano. In particolare, c’è un numero che mi preme sottolineare: +25% sul canale più importante, che è quello dei privati. È il più importante sia in termini di margine, sia in termini di volumi”.
Come si spiega questi successi?
"Per ottenere risultati del genere occorre lavorare su tutte le leve a disposizione. È stato fondamentale avere il corretto approvvigionamento sia in termini di volumi sia degli allestimenti più appropriati per il mercato. Citroën è un brand popular, per tutti, e quindi deve essere accessibile. Abbiamo lavorato sulla nostra essenza anche in termini di creatività, con la nostra proverbiale audacia espressa anche in termini di comunicazione con tante azioni di marketing che hanno funzionato molto bene permettendoci di sfruttare modelli, come la C3 della generazione precedente, perfettamente calzanti rispetto alle esigenze del mercato italiano. Questo dimostra che sul mercato dell'auto anche la concretezza paga".
E poi c’è la nuova C3
“Sì, oggi abbiamo superato i 21.000 ordini in Italia, a novembre siamo saliti nuovamente sul podio come terzo veicolo più venduto e a dicembre siamo in seconda posizione, con un trend di crescita grazie a un portafoglio di ordini sempre più ricco. Anche sull’elettrico la rete si è mossa molto bene perché quando c'è stata la fiammata degli incentivi noi in quelle poche ore siamo riusciti a vendere circa duemila unità, il successo maggiore all'interno di Stellantis. Anche qui ha fatto tanto l’offerta commerciale e la comunicazione: abbiamo lanciato l’Elettrico Sociale con la vettura offerta a 49 euro al mese e oggi lanciamo l'Elettrico Facile e abbiamo una formula altrettanto innovativa perché la C3 elettrica ce l'hai a 11.950 e poi per due anni non paghi rate, quindi delle condizioni estremamente accessibili. Sono azioni concrete: possiamo affermare che oggettivamente Citroën lavora per democratizzare la mobilità, in senso concreto”.
Che 2025 sarà secondo lei?
“Sarà un anno condizionato da due elementi. Il primo è un elemento esogeno che riguarda ovviamente tutto il mercato dell'auto, le normative sui vincoli legati alla CO2 che impongono al settore automotive di abbattere di circa il 20% le emissioni, se rimarranno questi paletti, ovviamente sarà un anno sfidante sicuramente per l'auto perché bisognerà aumentare il mix di vetture elettriche in modo notevole e per farlo ancora una volta bisogna riuscire concretamente a rendere accessibile il tuo prodotto e bisogna anche educare all’elettrico che è qualcosa che può funzionare per molti, non dico per tutti, ma che può funzionare ed essere anche più conveniente rispetto al termico".
E l’elemento endogeno?
“Abbiamo una gamma ancora una volta ricca di novità: C3; C3 Aircross, C4; C4X, la Ami, uno dei prodotti dei quali andiamo più orgogliosi perché ad oggi nel comparto dei quadricicli una vendita su due è nostra, in un mercato sempre più competitivo. E poi l'ultimo elemento è la C5 Aircross, che arriverà nella seconda parte dell’anno Tante novità che ci consentiranno di lavorare bene e di intercettare le esigenze dei clienti anche nel 2025”.
Sempre puntando alla diversificazione e alla motorizzazione di massa.
“È fondamentale essere seri e concreti, su questo tema. Lavoriamo per essere un brand accessibile a tutti, con offerte democratiche e chiare, e tanta chiarezza anche nella gamma e nel processo d’acquisto, affinché sia il più immediato possibile.
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