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Impresa e finanza al tempo dell'AI: governa l'uomo o l'algoritmo?

Cosa accadrebbe se l'intelligenza artificiale iniziasse a gestire la finanza al posto dell'uomo? E se gli algoritmi si mettessero a fare impresa? Gli interrogativi sono al centro del dibattito all'evento del Giornale a Torino

Impresa e finanza al tempo dell'AI: governa l'uomo o l'algoritmo?
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Cosa accadrebbe se l'intelligenza artificiale iniziasse a gestire la finanza al posto dell'uomo? E se gli algoritmi si mettessero a fare impresa? Lo scenario di un futuro in mano alle macchine non è poi così fantascientico e di per sé le opportunità date dalla tecnologia non sono un male. Anzi, l'innovazione può e deve diventare un fattore di propulsione per lo sviluppo. A patto però che questa accelerazione tenga anche conto dei pericoli connessi a un mondo in cui l'uomo rischia di perdere la propria centralità. Dal palco dell'evento organizzato a Torino da Il Giornale, il giornalista Stefano Zurlo intervista sull'argomento Gianluigi Guida (Ceo Binance Italy), Luca Daniele (General Manager & Chief Financial Officer Telepass) e Katia Colucci (Head of Innovation Sisal).

Esordisce Colucci: "La tecnologia è un mezzo e come tutti i mezzi va usato adeguatamente. La scelta di Sisal è stata quella di dotarsi di un innovation lab fondato per presidiare le tecnologie ad alto impatto. Cerchiamo di potenziare le capacità dell'azienda su tecnologie come l'AI e favoriamo la cultura dell'innovazione. La nostra è già un'azienda molto tecnologica. Dobbiamo minimizzare i rischi legati all'intelligenza artificiale. Come innovation lab abbiamo sviluppato un approccio che minimizzi i rischi di bias etici dell'algoritmo. Ci sono poi rischi collegati all'uso dei risultati".

Luca Daniele: "Telepass nasce per fluidificare il traffico tra Milano e Torino ai tempi di Italia 90. Partiamo da lontano ed è importante ricordarlo perché dal 90 a oggi abbiamo permesso ai nostri clienti di pagare l'autostrada in maniera posticipata. È quindi cambiato il paradigma ed è proprio la fiducia dei clienti che ci ha consentito di diventare la prima fintech italiana. Abbiamo messo in relazione diretta il pagatore col percettore. Circa il 50% dei nostri clienti non apre la fattura quando arriva, questo è un segno di fiducia. Questo ci ha permesso di diventare una piattaforma olistica della mobilità, la digitalizzazione ha permesso di abbattere molte barriere fra settori merceologici. I clienti ci stanno seguendo in tutti i settori in cui ci muoviamo".

Focus sulle criptovalute con Gianluigi Guida. "Questa tecnologia sta diventando sempre più mainstream. Il bitcoin è nato nel 2009. Per me la definizione più adatta alle criptoattività è che questo è il metodo più sicuro ed efficiente per trasferire valore finanziairio. Questo trasferimento di valore avviene senza necessità di un intermediario. Il boom dipende da tanti fattori. Può aver influito il fatto che molti abbiano capito cosa sia questa tecnologia, comprendendo che migliorerà sempre di più. Investire è relativamente facile, ma bisogna avere delle basi di finanza perché ogni investimento comporta un rischio. L'accessibilità è un elemento importante e poi c'è anche qualcuno che crede nella filosofia del bitcoin come moneta globale digitalizzata. I rischi sulla criminalità? Solo lo 0,3% delle transazioni può essere attribuito ad attività illecite. Una delle caratteristiche principali di questa tecnologia è che è tracciabile. Lo Stato Italiano crede nelle cripto? Ci sono persone molto esperte nelle autorità pubbliche, ma altro discorso è capire cosa può fare lo Stato per incentivare questa tecnologia. C'è purtroppo un segnale importante negativo dell'Italia, con l'intenzione di alzare la tassazione, con l'ipotesi di innalzamento dell'aliquota dal 26% al 42%, e questo disincentiva gli investimenti".

Colucci torna sul tema algoritmi ed etica. "L'algoritmo è uno strumento a supporto delle decisioni, costruito gli esperti. Se c'è un giocatore compulsivo, questro strumento segnale il tipo di cluster nel quale il giocatore si muove e dà un supporto alle decisioni sull'eventuale segnalazione di un comportamento sbagliato". E ancora, la parola torna a Luca Daniele di Telepass.

"Il dato che raccogliamo con la nostra piattaforma è rilevante perché ci racconta la mobilità e noi lo usiamo per offrire maggiore valore e servizi ai nostri clienti. Lo abbiamo fatto anche con le tariffe assicurative, che sono sempre più personalizzate".

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