La lista del cda. L'azzardo di Iss

In vista del rinnovo del cda di Mediobanca, il proxy advisor Iss da buon suggeritore silenzioso ha espresso la sua approvazione per la lista messa a punto dal cda

La lista del cda. L'azzardo di Iss
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In vista del rinnovo del cda di Mediobanca, il proxy advisor Iss da buon suggeritore silenzioso ha espresso la sua approvazione per la lista messa a punto dal cda. La rosa, scrive Iss, è «adeguatamente posizionata per rappresentare gli interessi di lungo termine degli investitori istituzionali e realizzare un'efficace supervisione sull'azione del management», «è frutto di processo di selezione ben strutturato e nel complesso trasparente» e presenta candidati per la maggior parte «indipendenti» e «con un adeguato background professionale e track record». Sicchè, a quanto è dato capire gli specialisti di Iss non hanno provato alcun imbarazzo a preferire la lista del cda a quelle suggerite da Assogestioni e Delfin.

Eppure un qualche disagio avrebbero dovuto provarlo, non tanto in relazione ai requisiti dei professionisti in essa indicati, molti dei quali figure stimabili, quanto perché quella lista propone un presidente, Renato Pagliaro, dichiaratamente «non indipendente».

Che, secondo i principi europei di buona governance - soprattutto nel caso di una banca - dovrebbe essere considerato inadatto. Evidentemente nel caso di Pagliaro gli specialisti di Iss hanno fatto un'eccezione. Piacerebbe conoscere i motivi.

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