Poste vara il piano a 5 anni. Via la SuperApp dei servizi

Matteo Del Fante, ad di Poste, ha presentato il nuovo piano strategico. Per la prima volta ha un orizzonte temporale di 5 anni

Matteo del Fante
Matteo del Fante
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L’ad di Poste, Matteo Del Fante, ha presentato il nuovo piano strategico che, per la prima volta, ha un orizzonte temporale di 5 anni. Nel 2028 si punta a una crescita dell’utile netto a 2,3 miliardi (1,93 miliardi nel 2023), dei ricavi a 13,5 miliardi (12 miliardi) e dell’Ebit a 3,2 miliardi (2,62 miliardi) anche grazie ad un’attenta razionalizzazione dei costi. Sul fronte dei dividendi prevede un payout ratio pari ad almeno il 65% con l’obiettivo di distribuire non meno di 1 euro per azione nel 2026 (0,8 euro nel 2023) e dividendi cumulati per almeno 6,5 miliardi nei 5 anni. In particolare, la crescita media annua attesa è di circa il 3% per i ricavi di gruppo «con contributi positivi da tutti i segmenti di business», di circa il 4% per utile netto e Ebit e di circa il 7% del dividendo.
Tra i punti focali del piano, ha spiegato Del Fante, «la SuperApp, che incorpora il nuovo wallet per pagamenti, sarà personalizzata in base al profilo del singolo cliente e, grazie all’intelligenza artificiale, costituirà un punto di accesso unico all’ecosistema di Poste». Sarà, ha aggiunto, «un’App dinamica che va incontro a 30 milioni di clienti e ci consente di proporre nuovi prodotti nella maniera più tailor-made possibile». Il dg Giuseppe Lasco ha anticipato che il piano Polis che trasformerà in hub di servizi digitali 7mila uffici nei piccoli Comuni sarà completato a inizio 2026, in anticipo.
Nel settore logistica è previsto lo sviluppo di una joint venture nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi e per lo sviluppo di nuovi magazzini. «Entro aprile dovremmo arrivare all’aggiudicazione» della partnership, ha precisato Lasco. Per Poste Vita si stima un Solvency Ratio sempre sopra il 200% e una crescita media annua del 2% dell’utile netto a 1,1 miliardi nel 2028. «Al 31 dicembre scorso avevamo in portafoglio 137 miliardi di euro di Btp e nel 2024 continueremo la nostra attività di investimento», ha puntualizzato Del Fante. Il portfolio mix dei nostri titoli di Stato salirà al 70%. BancoPosta prevede a fine piano ricavi a 7 miliardi (6,1 miliardi nel 2023), Ebit stabile e asset totali a 624 miliardi (581 miliardi).
Per quanto riguarda le attività commerciali, Poste stima che il numero di contratti dell'offerta energia raggiunga 2,5 milioni di clienti nel 2028 (0,35 milioni nel 2023). Le linee mobile, fisso e fibra dovrebbero crescere a 5,5 milioni (4,7 milioni nel 2023). Il gruppo prevede, infine, oltre 15 milioni di nuovi contratti in arco piano per carte, telefonia mobile e fisso e fibra, energia e gas.
Si tratta di un piano basato sulla crescita organica e sul taglio di costi (i sindacati sono già sul piede di guerra per la riduzione del personale di sole 6mila unità a quota 113mila). «Se non ci sono acquisizioni e ci sono gli spazi, allora in alcuni anni potrebbe esserci una distribuzione del dividendo più alta» del 65% dell’utile preventivato, ha chiosato Del Fante. L’ad ha smentito le ipotesi di «trasloco» a Cdp. «Sono focalizzato sul piano: non si accettano scenari diversi che colpiscono al cuore la credibilità», ha detto. Sulle polemiche relative alla cessione a Poste e Cdp di PagoPa il dg Lasco ha tagliato corto. «Le critiche sono prive di fondamento», ha detto in merito alle accuse dell’Abi. In Borsa il titolo ha ceduto il 3,9% a 11,47 euro.

Per gli analisti gli obiettivi 2024 sono sotto le attese, ma Mediobanca ha alzato il target price a 13,5 euro. E Del Fante ci crede: «Dal 2017 trimestre dopo trimestre abbiamo sempre battuto le aspettative e i trend di inizio 2024 sono migliori delle attese».

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