Il 2024 si chiude con un risultato storico per l'export italiano: con un valore complessivo di 305,325 miliardi di euro, le esportazioni verso i paesi extra Ue hanno raggiunto il livello più alto mai registrato dal 2013, quando il valore si attestava a 199,999 miliardi. Un risultato che sottolinea la resilienza del made in Italy sui mercati internazionali, ma che allo stesso tempo non può nascondere le ombre di un'economia globale in rallentamento.
Export stabile, ma con segnali contrastanti
A dicembre 2024, le esportazioni verso i paesi extra Ue sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, evidenziando tuttavia dinamiche differenti a seconda dei settori. Se da un lato si registrano incrementi nelle vendite di energia (+6,8%), beni di consumo non durevoli (+4,0%) e beni intermedi (+3,2%), dall'altro si osservano flessioni nei beni di consumo durevoli (-9,4%) e nei beni strumentali (-4,3%).
Su base annua, la crescita dell'export si attesta al +3,9%, trainata principalmente dai beni di consumo non durevoli (+16,5%) e durevoli (+14,8%), mentre si assiste a un calo delle esportazioni di beni strumentali (-7,5%). Da segnalare le forti crescite delle vendite verso i paesi Asean (+39,9%) e il Regno Unito (+11,5%), mentre si registrano contrazioni verso Cina (-6,0%), Stati Uniti (-3,7%) e paesi Opec (-1,6%).
Import in calo: segnale di difficoltà per il sistema produttivo
Dal lato delle importazioni, dicembre 2024 ha visto una lieve flessione congiunturale (-0,3%), determinata esclusivamente dal calo degli acquisti di beni di consumo non durevoli (-20,1%). Su base annua, invece, l'import cresce del 7,5%, grazie soprattutto ai maggiori acquisti di beni strumentali (+33,8%), beni di consumo durevoli (+22,8%) e beni intermedi (+12,5%). Tuttavia, su tutto il 2024, le importazioni mostrano una contrazione del 6,2%, una tendenza che, al netto della riduzione dei prezzi energetici, segnala le difficoltà del tessuto imprenditoriale italiano, sempre più prudente negli investimenti.
Avanzo commerciale in crescita, ma con un deficit energetico ancora pesante
L'avanzo commerciale italiano con i paesi extra UE si conferma positivo, chiudendo il 2024 a +65 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto ai +45,6 miliardi del 2023. Tuttavia, il deficit energetico rimane significativo (-4,637 miliardi a dicembre 2024), sebbene in miglioramento rispetto all'anno precedente (-5,008 miliardi).
Le prospettive
Nonostante il traguardo storico dell'export, il rallentamento della crescita su base annua (+1,2% nel 2024 rispetto al +2,1% del 2023) e la contrazione delle importazioni pongono interrogativi sulla tenuta del sistema economico italiano nel medio termine. La riduzione delle vendite di beni strumentali e il calo degli acquisti di beni di consumo non durevoli suggeriscono che le imprese stanno affrontando un periodo di incertezza, probabilmente legato a un rallentamento della domanda globale.
Il 2025 si apre quindi con sfide importanti: da un lato la
necessità di consolidare il successo dell'export, dall'altro l'urgenza di sostenere il mercato interno e gli investimenti per evitare che il rallentamento dell'economia globale si traduca in una stagnazione anche per l'Italia.
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