
Bazr è stato lanciato a febbraio come il primo live social commerce italiano. Il fondatore è l’imprenditore Simone Giacomini, reduce da una exit per decine di milioni (la cifra ufficiale non è mai stata dichiarata) con un altro prodotto da lui co-fondato come Stardust, sempre operativa nel mondo dei social media e della pubblicità. Quest’ultima società, fra il 2022 e il 2025, è stata interamente rilevata dal gruppo Gedi, facente capo alla Exor guidata da John Elkann. Ora Giacomini ha deciso di riprovarci con un prodotto innovativo e tutto italiano che ha già visto l’ingresso nell’azionariato di alcuni fondi come Valiant, che ha acquisito una quota di minoranza nella società con una valutazione pre-money di 50 milioni di euro. Ma non è il solo fondo ad avere puntato sull’avventura di Giacomini, perché tra gli investitori ci sono anche realtà come IPE e Method.
Giacomini, come stanno andando i primi tempi di Bazr?
“Siamo sopra ogni aspettativa, con 170mila download dell’applicazione. Aumentiamo di circa 3.500-4.000 utenti al giorno. E prevediamo di andare anche meglio con la campagna di comunicazione che stiamo conducendo su tutti i media e in occasione di diversi eventi, come per esempio la King’s League”.
Voi siete partiti in Italia dallo scorso febbraio, ma avete in programma di aprire anche in altri Paesi?
“Per il momento siamo solo in Italia e così sarà per tutta la prima parte del 2025. Poi, subito dopo l’estate, vorremmo aprire anche in Francia e in Spagna”.
Perché creare un social come Bazr, non è un doppione rispetto a marchi popolari come TikTok che tra l’altro ha attivato subito dopo di voi la vendita dei prodotti in diretta Live?
“Noi in verità siamo una cosa diversa. I creator che vendono prodotti sulla nostra piattaforma sono tutti selezionati e accedono solo su invito, intendiamo creare qualcosa solo con contenuti puliti e realizzati da professionisti che prepariamo anche dal punto di vista della vendita. In questo modo conoscono il brand e questa è una cosa che piace molto anche alle aziende. E, le dirò, è molto meglio anche per i creator. Tik Tok shop, sebbene possa ricordare la nostra idea, mantiene l’utente sulla stessa piattaforma e non c’è differenziazione”.
In che senso?
“Molti influencer sulle piattaforme più note, come Instagram o TikTok, fanno contenuti brandizzati per le aziende, ma hanno timore di farne troppi perché poi il loro pubblico di riferimento si lamenta. Bazr è la soluzione per loro: nel senso che, essendo una piattaforma dichiaratamente per la vendita, tutto il processo è più trasparente e anche loro risolvono ogni genere di problema”.
Ma com’è che funziona questo social pensato esattamente per la vendita?
“Sulla piattaforma si trovano dei video teaser e già attraverso questi l’utente, se vuole, può acquistare. Poi ci sono le dirette, dove l’utente può interagire, facendo domande al creator. Ci impegniamo poi a fare arrivare l’acquisto entro 24-48 ore.
E voi quanto ci guadagnate?
“Noi guadagniamo attraverso il riconoscimento di una commissione per la vendita del 36-38% che viene divisa tra Bazr e l’influencer”.
Voi siete il primo live commerce italiano, ma alla fine uno viene da voi solo per comprare?
“No, noi siamo una piattaforma dove si troveranno anche prodotti
di intrattenimento. Per esempio, avremo il podcast di Diletta Leotta, Alessandro Borghese e Joe Bastianich. Gli utenti potranno usufruirne e, al contempo, con un click avranno una serie di prodotti che possono comprare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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