Bagnasco: «Prenderemo Sestri»

Bagnasco: «Prenderemo Sestri»

Reduce dal bagno di folla che lo ha commosso sabato scorso a Rapallo, Roberto Bagnasco bissa ieri a Sestri Levante, nel centralissimo corso Colombo, con l'affollatissima inaugurazione del suo secondo punto d'incontro e la scommessa sulla svolta. Una sfida che il candidato Pdl al consiglio regionale si gioca fino in fondo in questa Sestri rossa che «ha voglia di cambiamento - azzarda fiducioso Bagnasco - A dimostrarlo ci sono le recenti elezioni comunali». Bestia rara Sestri, radicata nella sua storia e stretta in «leggi quadro» che ne hanno ipotecato il futuro. E Bagnasco cala l'asso proprio qui, tra strette di mano, abbracci e la sorpresa del «bene, ci sei anche tu», che la strada si traccia anche così, acchiappando la gente al cuore. Progetti e proposte di apertura e confronto in terra «foresta», con Bagnasco che per primo ci mette le faccia, insieme a tutte le altre che si rincorrono sui manifesti.
«Sestri è avulsa dal resto del Tigullio - insiste il candidato -. E il Tigullio ha urgente bisogno di omogeneità. La nostra presenza qui è il segnale forte di voler recuperare un territorio non proprio a nostro favore». Poi l'occhio a Castiglione Chiavarese e Casarza Ligure, feudi rossi passati al Pdl: «Prova provata di uno spiraglio anche per Sestri». C'è il coordinatore provinciale Roberto Levaggi, e ci sono i due consiglieri di minoranza Giacomo Rossignotti e Remo Cusinato. Il fronte è compatto e motivato: «Sono certo di avere qui una forte presenza di sostenitori e otterrò buoni risultati» ribadisce Bagnasco. Applausi, e soprattutto lavoro di squadra. Con il «grazie di cuore ai molti amici che stanno facendo un importante lavoro e all'opposizione in consiglio».

Gongolano il neo eletto coordinatore cittadino Gino Pellizzari e il vice vicario nonché consigliere Marco Conti che, insieme all'ex consigliere Graziano Stagni, annusa un'ipotesi di rinascita: «Crediamo nell'opera di un partito che qui, grazie anche a Stagni, ha avuto una costante crescita. Non è escluso che ciò ci possa portare a guidare la città».

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