«Cariplo ritiene Acri strategica. Indipendentemente da chi sarà il presidente». A parlare, a margine di un evento, è Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo. Lui e il suo ente sono al centro dell’attenzione anche perché in primavera si decideranno i vertici di Acri, la casa comune delle Fondazioni di origine bancaria che gioca un ruolo fondamentale anche per la prossima nomina dei vertici di Cassa Depositi e Prestiti. E si dovrà cercare un nuovo timoniere anche alla Compagnia di San Paolo, che vede Francesco Profumo (che è anche l’attuale presidente Acri) in scadenza. Con vista sulla presidenza di Intesa Sanpaolo, da rinnovare tra un anno. Partite intrecciate, che ridisegneranno l’assetto di una galassia di potere da oltre 41 miliardi di patrimonio.
«Per noi la forza del sistema è fondamentale - ha aggiunto Azzone - se all’interno di questo può essere utile una presenza diretta di Fondazione Cariplo vedremo, ma è un elemento secondario». Alla domanda se si prospetta un confronto tra diversi candidati, Azzone ha replicato: «Credo che ci sia una riflessione in corso su quali siano i migliori candidati possibili».
Al di là delle dichiarazioni di circostanza, Azzone si candiderà ed è il favorito della partita. A maggior ragione dopo che il presidente di Crt, Fabrizio Palenzona, ha detto di «non essere candidato» facendo proprio intendere anche un possibile appoggio ad Azzone. Nelle prossime settimane, secondo quanto raccolto da Il Giornale, Profumo dovrebbe rassegnare le dimissioni con qualche settimana di anticipo dalla Compagnia di San Paolo e, di conseguenza, dall’Acri. Lo farà anche per essere disponibile per la presidenza di Intesa Sanpaolo nella primavera del 2025, poltrona che richiede almeno un «anno sabbatico». Ieri Azzone ha spiegato che Cariplo ha mantenuto invariata la sua quota in Ca’ de Sass, con il 5,26% del capitale. E che «è presto per parlare del rinnovo dei vertici della banca». Sta di fatto che, dopo le dimissioni di Profumo, dovranno palesarsi le candidature per l’Acri, con quella di Azzone che pare scontata. Da vedere se ci saranno degli avversari, con i nuovi vertici dell’associazione che dovranno essere nominati nel giro di un mese e mezzo dal momento in cui la presidenza rimarrà vacante.
Una volta sistemata la presidenza di Acri, si inizierà a pensare ai vertici di Cdp, con l’ad Dario Scannapieco e il presidente Giovanni Gorno Tempini in scadenza. Niente è da escludere, compresa una conferma dello status quo.
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