Banco Bpm balla da solo, ma non per sempre

Cresce il pressing per le nozze con Siena, che grazie alle assoluzioni potrebbe liberare fino a 550 milioni di riserve

Banco Bpm balla da solo, ma non per sempre
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I riflettori della Borsa oggi sono puntati su Banco Bpm, quando l’amministratore delegato Giuseppe Castagna solleverà il velo sul Piano industriale 2023-2026. Sarà una tabella di marcia «stand alone», vale a dire una strategia di crescita con la banca così com’è, ovvero senza acquisizioni. Castagna, del resto, è chiaro da tempo su questo aspetto. Un’idea che ha manifestato anche una dozzina di giorni fa quando il capo della terza banca italiana per attivi ha detto che, anche alla luce di risultati in costante crescita, non guarda a fusioni o acquisizioni.

Eppure anche oggi il convitato di pietra saranno le nozze con Mps, a maggior ragione dopo che ieri è arrivata un’assoluzione per il tandem Profumo-Viola destinata ad assottigliare ulteriormente la zavorra legale che pesa sul’istituto senese. Difficile stimare di quanto, per avere il numero esatto bisognerà attendere i dati del quarto trimestre 2023 quando sarà annunciato il rilascio delle riserve. Ma, secondo gli analisti di Mediobanca, si dovrebbero liberare tra un «minimo» di 200 e un massimo di 550 milioni, nel caso in cui oltre a 1 miliardo di euro di richieste giudiziarie dovessero essere riclassificati anche 1,9 miliardi di reclami extragiudiziali (avanzati quasi tutti dalla società di consulenza Martingale). La sentenza favorevole, la quattordicesima, farà bene ai conti come aveva già preannunciato nei mesi precedenti l’ad Luigi Lovaglio. Si aggiunge a quella della coppia Mussari-Vigni che già aveva fatto precipitare il petitum da 4,1 a 2,9 miliardi. A novembre, poi, la Corte d’Appello di Milano ha respinto la richiesta di 450 milioni di risarcimento chiesti dal fondo Aken. Il mercato ha subito fiutato il miglioramento tanto che ieri il titolo Mps è lievitato del 2,9% a 3,36 euro.

Gli stessi analisti di Intermonte si focalizzano sulla spinta al rilancio dell’istituto: «Ci sono accantonamenti legali per circa 1 miliardo che possono essere rilasciati». Da ora in avanti «Mps può generare organicamente 200 punti base di Cet1 che dà un’impressionante spinta alla prospettiva» di fusioni e acquisizioni. Tornando a Banco Bpm, viene da chiedersi del perché dire ancora «no» a Mps, che potrebbe perfino agganciarla sui profitti del 2023 (a 1,2 miliardi) e a un’operazione caldeggiata dal governo, che vorrebbe veder nascere un terzo grande polo bancario magari coinvolgendo pure Bper.

Secondo Intermonte, il focus del piano di Castagna sarà su tre fattori: remunerazione degli azionisti, bancassurance e investimenti per la digitalizzazione.

In particolare, gli analisti si aspettano un piano di riacquisto azioni proprie, che però farebbe lievitare la quota del 9% del Credit Agricole. Tra dividendi e buyback, gli esperti si attendono un rendimento cumulativo per il 2023-2025 di circa il 40 per cento.

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