Cambio al vertice della Fondazione Cariverona. L’ente scaligero, che nel proprio scrigno di partecipazioni annovera anche l’1% di Uncredit e il 24% di Veronafiere, ha eletto alla presidenza Bruno Giordano. Ingegnere elettronico e fondatore della Giordano Controls Spa che lui stesso guida, Giordano ha alle spalle un’esperienza da consigliere di Cariverona su indicazione del Comune di Legnago.
Prende il posto dell’uscente Alessandro Mazzucco, che lo ha proposto per la successione: l’avvicendamento è stato deciso ieri a larga maggioranza dal consiglio generale e sancito da un applauso che si è udito anche all’esterno dell’ente veronese.
Giordano ha, quindi, ringraziato Mazzucco e gli organi dell’ente per la fiducia riposta assicurando che continuerà il lavoro nel «segno dell’innovazione». Il vice presidente vicario della Fondazione sarà Margherita Forestan, vicepresidente Giovanni Dolcetta, consiglieri Giovanni Pizzolo, Alberto Marenghi (che ha tentato la corsa alla presidenza di Confindustria), Sergio Visciano e Nicola Pittoni.
Ieri è stato anche giorno di bilanci per la Fondazione Cariverona che ha chiuso l’esercizio 2023, con un avanzo di 35,3 milioni, in crescita del 66% rispetto al 2022. L’attivo patrimoniale finanziario alla fine dello scorso anno era di 1,9 miliardi (+19%) e da allora a oggi è salito fino a 2,1 miliardi grazie soprattutto proprio alla performance del titolo Unicredit in Piazza Affari. Va poi evidenziato che nel 2023 l’ente ha deliberato erogazioni per 31,1 milioni (+22%) a 216 progetti. Non per nulla il neo presidente di Cariverona ha voluto subito ribadire il pieno appoggio all’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel e al presidente Pier Carlo Padoan.
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