I punti chiave
Non è un periodo semplice per chi deve sottoscrivere un mutuo. A dicembre scorso i fondi elargiti alle famiglie per acquistare un’abitazione ammontavano a circa 427 miliardi di euro, ma la politica adottata dal precedente governo ha creato preoccupazione tra i sottoscrittori. Questi ultimi si sono fiondati sempre di più sui tassi fissi, penalizzando non poco i tassi variabili, per i quali, oltretutto, è stato previsto un tetto massimo, il cosiddetto “cap”. Il provvedimento ha come scopo quello di salvaguardare chi decide di accendere un mutuo dalle forti oscillazioni dei tassi.
Gli aumenti
A causa delle strette della Banca centrale europea (Bce) si è avuto un innalzamento importante sia dei tassi fissi sia dei tassi variabili. Per fare un esempio concreto, fino a novembre 2021 il tasso variabile su un prestito di 150mila euro da restituire in trent’anni era sotto lo 0,5%, mentre il tasso fisso era poco più dell’1%. Adesso le cose sono cambiate sensibilmente, dato che i due tassi, sullo stesso importo e la stessa durata dei mutui, sono saliti intorno al 3,15%. Se dovessimo fare i conti in tasca al sottoscrittore significa che, rispetto al 2021, quando pagava una retta mensile al massimo di 480 euro, oggi chi ha chiesto il prestito deve sborsare una cifra che arriva ai 630 euro al mese. In un anno, come fa sapere il Codacons, si può arrivare anche a pagare 3mila euro in più. A salvarsi sono stati solamente coloro che aveva bloccato la rata al momento della sottoscrizione del mutuo.
I pericoli per il futuro
Come riporta il quotidiano la Repubblica, i guai non sembrano essere finiti qui. Analizzando i dati di Euribor, ovvero il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee, sono previsti ulteriori aumenti, almeno altri 80 euro di rincaro al mese. Solo a partire dal 2024 si prevede una lenta decrescita dei tassi di interesse, grazie alle previsioni sulla diminuzione dell’inflazione.
Quali sono le soluzioni
Il presidente della Bce Christine Lagarde teme che molti clienti possano diventare morosi di fronte al consistente aumento dei tassi e quindi ha suggerito delle possibili soluzioni per evitare il peggio. Sicuramente c’è la possibilità per ogni singola banca di poter rinegoziare i mutui, ma gli istituti di credito non sembrano intenzionati ad applicare sconti. Un’altra possibilità è data dalla surroga, ossia il trasferimento del proprio mutuo esistente con una banca verso un'altra banca.
Questa dovrebbe avvenire senza costi aggiuntivi. Infine, resta possibile effettuare il passaggio al fisso per chi ha un variabile con durata residua fino a venticinque anni, di valore inferiore a 200mila euro ed entro un Isee di 35mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.