La bandiera della discordia. Ostinata, la giunta di Senago ha deciso, pure attraverso la votazione di un apposito regolamento, di esporre ben visibile fuori del palazzo municipale il vessillo con i colori della pace. Una decisione che ha trovato la ferma opposizione di Fi, An e Lega Nord, tanto che per ottenere spiegazioni hanno scritto, prima al precedente prefetto di Milano Bruno Ferrante, e recentemente al suo successore Gian Valerio Lombardi. La risposta non è mai arrivata: «Tutte le missive sono rimaste lettera morta. Questo si accalora Angelo Rega capogruppo in consiglio di An - in barba alla legge nazionale, che impedisce lesposizione di bandiere, eccetto quelle istituzionalmente riconosciute». Le battaglie nel Consiglio comunale sono cadute nel vuoto e pure le richieste di spiegazioni ai prefetti, finora non hanno sortito gli effetti, che le forze dopposizione alla maggioranza dellUnione auspicavano. La bandiera non si tocca. Guai. «Oggi il fatto ci appare ancora più grave aggiunge Rega perché, in questa tornata elettorale cè un raggruppamento politico, la Sinistra Arcobaleno, che ha nel proprio logo i colori della bandiera della pace.
Non solo, allinterno di questa compagine della sinistra, esiste un gruppo politico, precisamente i Verdi, che hanno nel proprio simbolo la bandiera arcobaleno». Per i rappresentanti del Pdl si tratta di una vera e propria violazione della legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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