Aveva un'ischemia in corso, durata ben ventiquattr'ore, ma i medici non se ne accorsero. Oggi Patrizia Minerva, originaria di Bitonto, in provincia di Bari, è tetraplegica a causa di quella diagnosi non data per tempo.
È accaduto nell'estate del 2015, oggi sei i medici che dovranno rispondere di concorso in lesioni personali colpose. Sono tutti neurologi del Policlinico di Bari.
All'epoca dei fatti Patrizia aveva 24 anni e la sua ischemia venne scambiata per un attacco di panico o un colpo di calore. La ragazza aveva mal di testa e difficoltà nel parlare e poi andò in coma. Già mamma di un bimbo che oggi ha sei anni, è costretta a vivere su una sedia a rotelle, come si vede dalla foto del giornale online "dabitonto.com".
Ma non si arrende e con il suo avvocato, Andrea Moreno, il prossimo 16 aprile sarà presente alla prima udienza del processo già troppe volte rimandato.
Parallelamente ci sarà un'altra udienza (fissata per il 13 marzo prossimo) per un altro processo contro il Policlinico a cui si chiede un risarcimento danni di quattro milioni di euro.
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