Beccaria liceo superclassico: «Campioni di greco e latino»

Nella scuola oltre ai programmi anche laboratori ad hoc: «Qui si insegna il piacere di tradurre». Molti i fuoriclasse che vincono competizioni nazionali

Il Beccaria, un liceo classico, anzi un liceo superclassico. Qui lo studio del latino e del greco non si limita ai programmi ufficiali, ma c’è anche chi dedica un pomeriggio la settimana per partecipare a un laboratorio di queste discipline. Non è un caso che da una decina d’anni gli allievi di questi corsi fanno man bassa di premi e medaglie d’oro. A coordinare questa attività, il «progetto Grecale», la professoressa Anna Buongiorno: «Il progetto - spiega - intende valorizzare le potenzialità e le abilità traduttive degli studenti e sviluppare il “gusto” di affrontare un testo d’autore, cogliendone tutte le caratteristiche stilistiche e concettuali».
Il laboratorio è diviso in tre sezioni: uno per la poesia latina, un altro per la prosa latina, e uno addirittura per la traduzione dal greco al latino. «L’obiettivo - continua - è sviluppare negli allievi il piacere di tradurre. Di imparare a far parlare i testi, soprattutto quelli di autori-fondamento della nostra cultura. Di coltivare il piacere di andare al fondo delle cose». Va detto che coinvolti in questa passione non ci sono solo gli studenti particolarmente bravi in queste discipline, ma anche quelli che hanno una preparazione mediocre. Perché questa attività si sta rivelando una preziosa palestra per la mente. Per questo si supera il pregiudizio fin troppo diffuso che greco e latino siano due lingue «morte», dunque di scarsa utilità per acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro. «Non è un caso - sottolinea la coordinatrice del progetto Grecale - che gli studenti che seguono questo laboratorio di approfondimento dopo la maturità raramente scelgono di iscriversi a facoltà a indirizzo classico. Per lo più si iscrivono a Medicina o Ingegneria. Con dei presupposti importanti. Perché si sono abituati ad applicare a latino e greco un metodo trasversale, che si applica a qualsiasi disciplina. Un metodo scientifico che consiste nel porsi un problema e applicare tutte le varie fasi per risolverlo. Come si può vedere un processo che ti abilita ad affrontare al meglio qualsiasi questione». Ammessi a questi laboratori sono studenti di seconda e terza liceo. Una cinquantina ogni anno gli iscritti. E dall’attività del laboratorio si arriva ai «certamina», gare dove si misurano studenti italiani e no. Quelli del Beccaria sono sempre vincenti. Lo scorso anno ha vinto anche Glissa Peron, una ragazza di seconda I non vedente. Questa attività è peraltro soltanto la punta di diamante di un’offerta formativa ricchissima. «Il Beccaria, il più antico tra i licei classici di Milano - osserva con orgoglio Mariagrazia Meneghetti, la dirigente scolastica - contribuisce da oltre 400 anni alla formazione della classe dirigente e delle più illuminate intelligenze cittadine: Parini, Berchet, Carlo Cattaneo sono solo alcuni fra i tanti celebri studenti della nostra scuola. L’illustre passato è ancora vivo nelle testimonianze dei documenti dell’archivio storico, della straordinaria raccolta di volumi custoditi nella biblioteca e nella ricca collezione di strumenti scientifici. Oggi come allora il Liceo Beccaria si propone come un’istituzione attenta alle esigenze sempre nuove di un territorio attivo ed in continua evoluzione come quello milanese, coniugando la propria vocazione istituzionale con l’interpretazione critica del mondo contemporaneo...».

E ancora: «L’offerta formativa mira a garantire negli alunni l’acquisizione e il consolidamento della capacità di comprendere le connessioni fra le discipline. Particolare attenzione viene dedicata a una didattica attiva che si avvale del supporto di modernissimi laboratori informatico-multimediale, linguistico e fisico-chimico».

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