
L'epistassi o rinorragia o sangue dal naso è un fenomeno molto più frequente di quanto si possa credere. Il termine deriva dal greco "epístaxis" che significa "gocciolamento". Durante un episodio il flusso sanguigno può provenire da una o da entrambe le narici e l'intesità dello stesso varia a seconda della causa scatenante. Nonostante la vista del sangue possa allarmare, nella maggior parte dei casi l'epistassi è una condizione benigna che si risolve spontaneamente. Alcuni comportamenti possono abbreviare il tempo di sanguinamento e scongiurarne un altro. Scopriamoli insieme.
Le cause dell'epistassi
L'interno del naso, e in particolare la porzione anteriore delle fosse nasali (locus Valsavae) è una zona molto vascolarizzata. I piccoli vasi qui presenti sono delicati e pertanto possono rompersi e sanguinare con estrema facilità. Quasi sempre l'epistassi è la conseguenza di fenomeni non preoccupanti e transitori, come:
- Un trauma locale legato anche alla cattiva abitudine di mettersi le dita nel naso
- Soffiare il naso in maniera vigorosa
- Le infezioni (raffreddore, influenza, sinusite)
- Un colpo di calore
- I cambiamenti dell'umidità e della temperatura.
Tuttavia la rinorragia, soprattutto se di una certa entità e se frequente, non deve essere trascurata. Infatti potrebbe essere il sintomo di condizioni anche importanti, tra cui: varici del setto, polipi nasali, fibroma rinofaringeo, tumore dei seni paranasali, malattie del sangue. Ancora carenze vitaminiche, cardiopatie, patologie renali ed epatobiliari.
Attenzione se si è in cura con farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. Normalmente l'epistassi non è legata all'ipertensione però, se la pressione alta persiste nel tempo, è in grado di indebolire i vasi sanguigni e di favorire la fuoriuscita di sangue dal naso.
Epistassi: consigli utili
Come già detto, nella maggior parte dei casi l'epistassi è un fenomeno che non deve destare preoccupazione. Pertanto la prima cosa da fare è mantenere la calma.
Cosa fare
- Sedersi tenendo la testa leggermente inclinata in avanti e respirare con la bocca
- Stringere energicamente fra pollice e indice la parte soffice della narice sanguinante per almeno 10-15 minuti così favorire l'emostasi. Se al termine del tempo il sanguinamento non si è arrestato, ripetere l'operazione per altre due volte
- Applicare un sacchetto di ghiaccio coperto da un tovagliolo sul ponte del naso
- Quando il sanguinamento è terminato restare a riposo per alcune ore.
Cosa non fare
- Non sdraiarsi e non reclinare la testa indietro. Il sangue potrebbe defluire nelle vie respiratorie o in gola e provocare vomito
- Non agitarsi. L'aumento della pressione arteriosa rende più copioso il sanguinamento
- Non sostare in ambienti caldi o assolati
- Non parlare, tossire, sputare o tirare su con il naso
- Non introdurre nelle narici garze o tamponi che potrebbero ledere e irritare la mucosa.
Quando rivolgersi al pronto soccorso
È necessario rivolgersi al più vicino pronto soccorso quando si verificano le seguenti condizioni: il sanguinamento continua per oltre 20 minuti, è molto intenso, subentrano difficoltà respiratorie, compare vomito in seguito alla deglutizione di una copiosa quantità di sangue.
In ospedale il medico cerca di formulare una diagnosi esplorando le cavità nasali. Se riesce ad individuare in maniera precisa l'origine del sanguinamento, può eseguire la cauterizzazione per chiudere il vaso sanguinante. Questo intervento minore consiste nell'introdurre nella narice del nitrato d'argento mediante un bastoncino. Il nitrato resta a contatto con il punto sanguinante per circa dieci secondi.
Diversamente, se il medico non riesce ad individuare l'origine del sanguinamento, può
inserire nella narice garze o specifici tamponi. Questi devono essere mantenuti in loco per 24-48 ore e poi essere rimossi dal personale sanitario.Leggi anche:
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