Influenza B nei bambini: di cosa si tratta, sintomi e le conseguenze gravi (come la miocardite)

L'influenza è un'infezione respiratoria virale che causa febbre, astenia, tosse, mal di testa e malessere. Scopriamo tutte le caratteristiche

Influenza B nei bambini: di cosa si tratta, sintomi e le conseguenze gravi (come la miocardite)

L'influenza è la malattia causata dai virus dell'influenza, ma il termine è spesso usato impropriamente per riferirsi a malattie simili causate da altri patogeni virali che colpiscono le vie respiratorie. I virus influenzali sono classificati come di tipo A, B o C in base alle nucleoproteine ​​e alle proteine ​​della matrice.

L'influenza B è una malattia virale acuta del tratto respiratorio superiore caratterizzata da febbre acuta, brividi, mal di testa, mialgia, debolezza, naso che cola, mal di gola e tosse (che può diventare grave). Nausea e vomito sono rari, tranne che nei bambini e il tasso di mortalità è generalmente basso, tranne nelle persone con malattie polmonari o cardiache croniche.

I pazienti di solito guariscono abbastanza rapidamente, ma la tosse può persistere per qualche tempo. Il virus dell'influenza B causa lo stesso quadro clinico dell'influenza A ma non causa pandemie. Il virus dell'influenza C provoca invece una lieve infezione del tratto respiratorio superiore, con febbre, tosse e rinorrea che sono i sintomi più comuni.

L'influenza B può essere epidemica ma il virus raramente causa malattie gravi, tranne che negli anziani. L'influenza B è comune nei bambini e nei giovani adulti e causa epidemie stagionali ogni 2-4 anni e sono i virus influenzali più frequentemente segnalati in Europa durante la stagione 2005-2006.

Modalità di trasmissione

L'influenza si trasmette all'uomo tramite goccioline (diffuse da tosse e starnuti) o tramite contatto con superfici contaminate: il virus può infatti sopravvivere da 2 a 8 ore su superfici in acciaio inossidabile e pochi minuti su carta velina. Ambienti chiusi e affollati come l'asilo o il nido, favoriscono la trasmissione.

Periodo di incubazione

Il periodo di incubazione varia da 1 a 3 giorni ed è trasmissibile, probabilmente, solo nei 3-5 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi e fino a 7 giorni nei bambini piccoli.

L'influenza nei bambini è caratterizzata da un inizio improvviso con brividi, febbre, stanchezza, tosse e dolore diffuso. Le cefalee sono intense, spesso accompagnate da fotofobia e dolore retroorbitale. I sintomi respiratori possono essere inizialmente lievi, con dolore e irritazione faringei, sensazione di bruciore retrosternale, tosse secca e talvolta raffreddore. Successivamente, l'interessamento del tratto respiratorio inferiore è predominante; la tosse può essere persistente, rauca e grassa.

Il bambino può presentare nausea, vomito o dolore addominale significativi che possono richiedere anche il ricovero ospedaliero.

Dopo 2 o 3 giorni, i sintomi acuti scompaiono rapidamente, anche se la febbre può persistere fino a 5 giorni. Tosse, astenia, sudorazione eccessiva e affaticamento possono persistere per diversi giorni o settimane.

Complicazioni

La polmonite è suggerita da un peggioramento della tosse, a cui si può accompagnare sangue, fatica a respirare e rantoli; la polmonite batterica secondaria invece si riscontra dove vi sia la persistenza o la ricorrenza della febbre e della tosse, sebbene la malattia primaria sembri essere in remissione.

Si possono osservare, raramente, encefalite , miocardite e mioglobinuria, a volte insufficienza renale, che si sviluppa dopo un'infezione influenzale di tipo A o B. Altre manifestazioni rare sono la sindrome di Reye caratterizzata da encefalite, la malattia del "fegato grasso", l' aumento degli enzimi epatici e/o dell'ammoniaca, l'ipoglicemia e l'iperlipidemia che è spesso associata alle epidemie di influenza B, specialmente nei bambini che hanno ricevuto l'aspirina.

La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che in genere è correlata a infezioni (batteriche, virali, fungine o micotiche) o a sostanze irritanti. La miocardite può essere asintomatica o presentare sintomi che possono essere simili a quelli dell’influenza o sintomi più severi. Se la compromissione cardiaca è particolarmente rilevante è necessario procedere con il ricovero ospedaliero del bambino e con la somministrazione della terapia prevista per lo scompenso cardiaco.

Diagnosi

Per fare una valutazione certa sono necessari:

  • la valutazione clinica;
  • a volte test dell'antigene rapidi o convenzionali;
  • saturimetro e radiografia del torace per gravi sintomi respiratori.

Di solito basta la valutazione clinica a dichiarare la presenza dell'influenza.

Sebbene siano disponibili molti test diagnostici molecolari rapidi (test di rilevamento dell'antigene) e la maggior parte abbia una buona specificità, la loro sensibilità varia considerevolmente e di solito contribuiscono poco alla cura del paziente. I test diagnostici dovrebbero essere eseguiti quando i risultati influenzeranno le decisioni cliniche.

Vi è la possibilità inoltre di somministrare annualmente un vaccino a virus vivo attenuato o un vaccino inattivato trivalente contro l'influenza.

Trattamento dell'influenza

Sono previste due tipologie di trattamenti:

  • Trattamento sintomatico
  • A volte farmaci antivirali

Il trattamento della maggior parte dei pazienti influenzali è sintomatico: include riposo, idratazione e antipiretici se necessario, ma l'aspirina deve essere evitata nei pazienti di età ≤ 18 anni. Le sovrainfezioni batteriche richiedono inevece un'appropriata terapia antibiotica.

Prognosi

La maggior parte dei pazienti guarisce completamente, sebbene il recupero completo richieda spesso 1-2 settimane.

L'influenza e la polmonite correlata all'influenza sono, tuttavia, importanti cause di morbilità e morte nel paziente ad alto rischio: un tempestivo trattamento antivirale in questi pazienti può ridurre l'incidenza di malattie del tratto respiratorio inferiore e le ospedalizzazioni. Un adeguato trattamento antibiotico invece riduce la mortalità per polmonite batterica secondaria.

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