Lipoproteina (A), il nuovo colesterolo cattivo a cui fare attenzione: come si misura e i fattori di rischio

Basta un banale esame del sangue per rilevare il livello di Lipoproteina (A). Ecco perché dovremmo fare attenzione

Lipoproteina (A), il nuovo colesterolo cattivo a cui fare attenzione: come si misura e i fattori di rischio
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Il colesterolo è uno dei grandi attenzionati quando si parla della salute del nostro sistema cardiocircolatorio. Un suo eccessivo accumulo, infatti, può portare alla pericolosa formazione di depositi di grasso nei vasi sanguigni (placche aterosclerotiche) che, a lungo andare, rischiano di provocare delle ostruzioni. Dalle ostruzioni, purtroppo, si può poi arrivare a ictus e infarto. Per questa ragione nella società occidentale si parla tanto di colesterolo, e si è imparato a distinguerlo in colesterolo HDL, il cosiddetto "colesterolo buono", e colesterolo LDL o "cattivo". Quest'ultimo è quello che deve essere tenuto d'occhio, poiché depositandosi aumenta il rischio di aterosclerosi.

Le basi sono queste ma, in realtà, c'è molto altro da sapere. Gli studi su questo ambito hanno infatti dimostrato che non tutto il colesterolo LDL è rischioso per la nostra salute. La medicina ha messo nel mirino la lipoproteina (a), conosciuta anche come Lp(a), che costituirebbe il vero colesterolo a cui fare attenzione.

Lp(a) è un sottotipo della lipoproteina, e si occupa del trasporto del colesterolo nel sistema circolatorio. Secondo gli esperti, quando viene rilevato un valore elevato allora ci troviamo di fronte a un potenziale rischio di patologia cardiovascolare. Entrando più nello specifico, è stato spiegato che la lipoproteina (a) è costituita da una molecola di Ldl che va a legarsi con la apolipoproteina A. A quanto pare non c'è nessuna correlazione con la nostra dieta, o con il nostro stile di vita, ecco perché si parla di fattore di rischio genetico. Pare purtroppo che almeno 20% della popolazione abbia elevati livelli di Lp(a) nel sangue. Si pensi, ad esempio, a tutti quei soggetti che "ereditano" una ipercolesterolemia dai propri genitori.

Da qui l'importanza di sottoporsi a un test che vada a rilevare la presenza di Lp(a). Il test permette di accertare la reale concentrazione di lipoproteina (a) nell'organismo e procedere con la terapia più adeguata. Solitamente oltre i i 30 mg/dL viene considerato un rischio di patologie cardiovascolari.

Ad oggi le statine, principale terapia per trattare il

colesterolo, hanno ottenuto pochi risultati contro la lipoproteina (a). Ecco perché è importante effettuate il test, così da intervenire con trattamenti il più possibile mirati, anche se ad oggi non esiste un trattamento specifico.

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