Colpiscono annualmente migliaia di persone e, se non curate in maniera adeguata, possono dar luogo a pericolose complicanze. Stiamo parlando della bronchite e della polmonite, due affezioni che attaccano le basse vie respiratorie. Per la precisione, con il termine bronchite si indica un'infiammazione a carico dei bronchi, ovvero le due ramificazioni terminali della trachea che penetrano nei polmoni. Ne esistono due tipologie: acuta e cronica. La bronchite acuta ha quasi sempre origine infettiva e può essere una complicazione del raffreddore o dell'influenza. Si può parlare, invece, di bronchite cronica quando lo stato flogistico è presente per almeno tre mesi nell'arco di due anni. Essa interessa nella maggior parte dei casi i fumatori e può evolvere nella più temibile broncopneumopatia cronica ostruttiva.
La polmonite, come suggerisce il termine stesso, è un'infiammazione del tessuto polmonare di uno o di entrambi gli organi. Può riguardare sia il tessuto interstiziale (è provocata in egual misura da virus e batteri) sia gli alveoli (a causarla sono soprattutto i batteri) cioè piccole cavità nelle quali avvengono gli scambi di gas tra il sangue e l'aria respirata. Quando si verifica la polmonite essi si riempiono di liquido. Il catarro, il pus e l'essudato, solidificandosi, rendono difficoltoso il passaggio dell'aria e ciò spiega l'affanno e la sensazione di soffocamento provato da molti individui. Quali sono i sintomi della bronchite e della polmonite? Qual è il trattamento idoneo? Scopriamolo insieme.
Cause e fattori di rischio della bronchite
La bronchite acuta è l'esito di infezioni (quasi sempre virali ma talvolta anche batteriche) non curate correttamente. Nonostante siano disturbi banali, l'influenza e il raffreddore comune non devono mai essere trascurati perché possono evolvere con quanta più facilità di ciò che si crede nell'infiammazione dei bronchi. Gioca a sfavore del paziente un sistema immunitario già messo a dura prova e pertanto debilitato. Con la bronchite acuta si assiste ad uno sviluppo abnorme delle ghiandole situate nella parete dei bronchi e secernenti un muco patologico noto come catarro. Abbondante, denso e appiccicoso, esso provoca un'ispessimento delle pareti bronchiali. L'organismo cerca di liberarsene attraverso la tosse.
La causa principale della bronchite cronica, invece, è il fumo di sigaretta sia attivo che passivo. Non deve poi essere sottovalutata l'esposizione all'inquinamento e a sostanze chimiche, polveri e vapori irritanti a cui sono sottoposti molti lavoratori. Esistono poi soggetti che hanno una certa predisposizione alla malattia. Si pensi, ad esempio, a chi ha familiarità con stati di immunodepressione, asma, allergie e a coloro che nella prima infanzia hanno contratto patologie quali: bronchiolite, bronchite acuta, pleurite, polmonite.
Sintomi e conseguenze della bronchite
Il sintomo predominante della bronchite acuta è la tosse produttiva, ovvero catarrale che si esacerba al mattino e che può essere talmente intensa da indurre il vomito. Il colore del catarro varia dal giallo al verde e, se purulento, è indice di un'infezione batterica. La tosse è spesso associata a dispnea e ad un dolore toracico che sovente si irradia alla spalla. Se presente, la febbre è lieve oppure moderata. Non manca una sintomatologia simil influenzale: raucedine, laringite, faringite, dolori muscolari, malessere generale e congestione nasale.
Quando non viene curata in maniera adeguata la bronchite acuta diventa cronica. Essa si manifesta principalmente con tosse accompagnata da un'eccessiva produzione di muco e da una saltuaria sensazione di affanno. Le conseguenze della forma cronica non devono essere sottovalutate. Tra queste figurano l'enfisema, la broncopolmonite e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Cause e fattori di rischio della polmonite
Esistono diverse tipologie di polmonite e a ciascuna di esse è associata una causa differente.
- La polmonite batterica: è la forma più diffusa. Quasi sempre a provocarla è il cosiddetto pneumococco, ma talvolta sono responsabili altri patogeni come lo Staphylococcus aureus, l'Haemophilus influenzae e la Legionella pneumophila
- La polmonite interstiziale: è caratterizzata dall'infiammazione, dall'ispessimento e dalla cicatrizzazione dell'interstizio polmonare. Può essere la conseguenza di infezioni virali (tra di esse spicca quella da coronavirus), batteriche, fungine e di malattie autoimmuni, esposizione a determinate polveri, assunzione di alcuni farmaci, radioterapia
- La polmonite virale: soprattutto nei bambini è causata dal virus respiratorio sinciziale che provoca la cosiddetta bronchiolite. Attenzione altresì ai virus influenzali di tipo A e B
- La polmonite fungina: si tratta di una forma rara che colpisce le persone immunodepresse
- La polmonite ospedaliera: sostenuta da batteri, interessa i pazienti sottoposti a interventi chirurgici o ricoverati nelle terapie intensive
- La polmonite ab ingestis: è la conseguenza dell'aspirazione di succhi gastrici, oggetti estranei, sostanze tossiche e chimiche
- La polmonite ostruttiva: si manifesta nel momento in cui vi è, appunto, un'ostruzione nei polmoni provocata, ad esempio, da un tumore.
Tutti possono soffrire di polmonite, tuttavia alcuni soggetti sono più a rischio: fumatori, anziani, bambini, diabetici, pazienti con disfagia, immunodepressi, sottoposti a chemioterapia, affetti da insufficienza cardiaca e renale.
I sintomi e le complicanze della polmonite
I sintomi della polmonite sono facilmente riconoscibili.
- Tosse: può essere secca o associata a catarro
- Febbre lieve con brividi e sudorazione
- Dolore al petto che si accentua con la tosse e con la respirazione
- Difficoltà respiratoria che si esacerba con gli sforzi
- Battito cardiaco accellerato
- Malessere generale.
Nei bambini alla stessa sintomatologia possono aggiungersi anche altre manifestazioni: sonnolenza, irritabilità, mancanza di appetito, vomito e diarrea. Gli anziani, invece, possono lamentare algia toracica, febbre e confusione mentale. Gli stessi, inoltre, assieme ai bimbi e ai pazienti affetti da altre patologie sono maggiormente a rischio di complicanze quali: pleurite, ascesso polmonare, insufficienza respiratoria e setticemia.
Come curare la bronchite e la polmonite
La terapia per la bronchite e per la polmonite si basa sulla causa scatenante. Se le malattie hanno origine batterica è consigliata la somministrazione di antibiotici (amoxicillina, azitromicina, moxifloxacina). Quando l'eziologia è virale sono utili farmaci che abbassano la febbre (antipiretici) e che alleviano la sintomatologia, come antidolorifici, mucolitici, sedativi per la tosse.
Se la bronchite è particolarmente aggressiva, si può ricorrere ai corticosteroidi. I pazienti con forma cronica possono giovare dell'uso di broncodilatatori al fine di favorire la dilatazione delle vie aeree.
Nella maggior parte dei casi la polmonite risponde bene al trattamento, tuttavia quando la sintomatologia si aggrava e subentra insufficienza respiratoria e insufficienza cardiaca è indispensabile il ricovero ospedaliero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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