Secondo le previsioni, 5-6 milioni di italiani durante la stagione autunnale e invernale dovranno fare i conti con febbre, tosse e dolori muscolari. Sono questi alcuni dei sintomi tipici dell'influenza, una malattia respiratoria che non risparmia nessuno. A favorirne la diffusione concorrono senza dubbio le basse temperature e lo stazionamento in luoghi chiusi e affollati. Dunque, anche se è difficile stabilire l'andamento del disturbo, si stima che il picco dovrebbe arrivare a cavallo delle festività natalizie quando, complici i viaggi e i maggiori contatti con amici e parenti, il virus circola con più facilità. Cosa possiamo fare per difenderci? Scopriamo insieme.
Cause e contagio dell'influenza
A causare l'influenza sono virus a RNA appartenenti al genere Orthomyxovirus che, a sua volta, comprende tre generi: A, B e C. Questi patogeni presentano una caratteristica peculiare, ovvero mutano in maniera molto frequente. Tale aspetto si traduce in due conseguenze importanti: l'alterazione della loro antigenicità e delle loro proprietà infettive. Ecco, quindi, perché ogni anno il sistema immunitario deve combattere un diverso tipo di influenza.
La trasmissibilità della stessa è molto semplice. Avviene, infatti, attraverso le goccioline di saliva e/o di muco emesse con colpi di tosse, starnuti oppure parlando in maniera ravvicinata con un'altra persona. Bisogna però ricordare che il contagio può avvenire altresì indirettamente, ossia toccando superfici e oggetti contaminati. Il tempo di incubazione è breve, uno o due giorni al massimo.
Sintomi e complicanze dell'influenza
Il sintomo principale dell'influenza è il brusco rialzo termico della durata quasi mai inferiore a 3-4 giorni. Alla febbre elevata si associano brividi di freddo, sudorazione profusa e cefalea. Seguono poi sintomi di varia entità, tra cui tosse secca, naso chiuso o che cola, dolori al petto durante la respirazione, mal di gola. Il paziente si sente spossato e lamenta algie ossee e muscolari diffuse in tutto il corpo. Non meno frequenti le manifestazioni gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.
Generalmente un sistema immunitario sano è in grado di contrastare in maniera efficace l'influenza e le sue conseguenze. Tuttavia per alcune categorie a rischio le complicanze non sono affatto rare. Si pensi agli anziani, alle donne gravide, ai soggetti sottoposti a cure che indeboliscono le difese immunitarie, ai bambini di età compresa fra i sei mesi e i cinque anni e ancora agli individui affetti da patologie croniche (asma, diabete, disturbi immunitari, cardiovascolari e respiratori). Questi soggetti, se non ben curati, possono sviluppare: brochite, polmonite, otite, sinusite, insufficienza respiratoria, encefalite, miocardite, scompenso cardiaco.
Curare l'influenza
Non esiste una terapia specifica per l'influenza. Previo parere del proprio medico curante, si possono assumere i cosiddetti farmaci sintomatici, ovvero medicinali che, come suggerisce il termine stesso, alleviano i sintomi (antipiretici, antidolorifici, antinfiammatori). Gli antibiotici vengono prescritti solo nel caso in cui si verifichi una sovrainfezione batterica. Utili anche i prodotti naturali da assumersi sotto forma di tisane o integratori. Tra questi figurano lo zenzero, la curcuma, il ginseng, l'acerola, il sambuco, l'echinacea, il timo e la rosa canina.
Sebbene l'influenza duri al massimo una settimana, la convalescenza può protrarsi per più giorni. Il miglior rimedio è il riposo. Come abbiamo sottolineato in questo articolo, il sonno notturno permette all'organismo di ricaricarsi grazie al passaggio tra due stati: quello REM e quello non-REM. I benefici del dormire bene sono innumerevoli: il sistema immunitario si rafforza, si potenzia la memoria, il cervello è ripulito dalle tossine prodotte dai neuroni durante il giorno.
Non meno importante, e lo abbiamo ricordato in questo pezzo, è l'alimentazione. Quando l'organismo è messo a dura prova è bene prediligere alimenti freschi e facilmente digeribili. Via libera, dunque, a frutta, verdure cotte, carne magra, pesce, uova. Sono, invece da evitare le bevande troppo calde, il latte e i latticini, i cibi grassi e piccanti, il caffè, l'alcol e le bevande zuccherate.
Il vaccino antinfluenzale e altri consigli di prevenzione
Un'arma di prevenzione contro l'influenza è il vaccino, un preparato che sollecita la formazione dei linfociti B, anticorpi indispensabili per la creazione della memoria immunitaria che serve a riconoscere e a combattere il virus nel momento in cui questo entra in contatto con l'organismo. Il vaccino viene somministrato in una singola dose a partire dal mese di ottobre.
La vaccinazione è gratuita e raccomandata per alcune categorie di lavoratori (personale socio-sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco) e per le categorie a rischio di cui si è parlato in un paragrafo precedente. Tra queste figurano in particolar modo gli over. Il 50-70% degli stessi, come abbiamo visto in questo articolo, finisce infatti in ospedale per le complicanze della malattia.
Il Ministero della Salute ha poi elargito alcuni importanti consigli che possono proteggere concretamente tutti dal rischio di contrarre l'influenza:
- lavare frequentemente e in maniera corretta le mani per almeno 40-60 secondi;
- evitare il contatto stretto con le persone ammalate e mantenere una distanza fisica di almeno un metro;
- rimanere a casa se si accusano sintomi sospetti;
- coprire naso e bocca quando si starnutisce e si tossisce;
- non toccarsi occhi, naso e bocca;
- usare fazzoletti monouso e smaltirli correttamente.
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