Tumore al pancreas, cosa sappiamo e cosa si può fare

Noto per essere una delle neoplasie maggiormente difficili da curare, il tumore al pancreas fa ancora molta paura, ma c'è speranza nella ricerca

Tumore al pancreas, cosa sappiamo e cosa si può fare
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Fra le neoplasie ancora molto temute per la loro progressione e per la difficoltà di trattamento troviamo sicuramente il tumore al pancreas. Stiamo parlando, infatti, di una patologia ancora difficile da curare. Una delle sue ultime vittime è l'attrice Eleonora Giorgi, scomparsa oggi dopo aver duramente lottato contro questa malattia.

Il cancro con minor sopravvivenza

Stando agli ultimi dati Airc, si sono contati circa 14.500 nuovi casi in Italia nel 2022. Purtroppo non si è ancora vista una variazione significativa nel tasso di mortalità, che rimane abbastanza costante: ad oggi, il tumore al pancreas è il cancro con minor sopravvivenza a un anno e a cinque anni dalla diagnosi, senza distinzione fra uomo e donna.

Il tumore al pancreas

Il pancreas svolge una funzione ghiandolare finalizzata alla produzione di ormoni fondamentali come insulina e glucagone, ma anche di enzimi come la tripsina. Solitamente in tumore si origina dalle cellule di tipo duttale che cominciano a moltiplicarsi in maniera incontrollata.

La neoplasia colpisce in particolar modo i soggetto fra i 50 anni e gli 80 anni di età, ed è raro negli under-40. Il fumo rientrerebbe fra i principali fattori di rischio, ma fra i fattori che possono scatenare la malattia troviamo anche delle mutazioni in specifici geni trasmessi per familiarità, come a volte avviene per il cancro al seno e all'ovaio. Sono stati inoltre trovati dei legami con il consumo eccessivo di alcol e caffè, oltre che con l'obesità.

Nel 70% dei casi, il tumore si sviluppa nella testa dell'organo, ossia nella sua parte più grande (il pancreas è diviso in tre parti: testa, corpo e coda). La malattia si origina proprio nei dotti preposti al trasporto degli enzimi utili alla digestione. Da qui il nome "adenocarcinoma duttale del pancreas". Più rare sono le forme che interessano le cellule delle isole di Langerhans, conosciute come tumori neuroendocrini.

Conoscere i sintomi

Uno dei motivi per cui questo tipo di tumore risulta essere così difficile da combattere risiede nel fatto che ci sono pochi sintomi nelle fasi iniziali. Quando la malattia si manifesta, spesso è già progredita, raggiungendo anche altri organi.

Un chiaro sintomo di cancro al pancreas è l'ittero, ossia una colorazione giallastra di occhi e pelle, a cui si accompagnano perdita di peso e di appetito, nausea, vomito, dolore alla schiena e alla parte superiore dell'addome. In alcuni casi si può manifestare anche il diabete.

La diagnosi arriva mediante indagini strumentali. I medici si avvalgono della tomografia computerizzata (TC) per esplorare l'estensione del tumore e lo stato di interessamento di altri organi e dei vasi linfatici. Viene effettuata anche l'ecografia addominale, esterna ed interna mediante endoscopia. Per individuare eventuali metastasi ci si avvale della tomografia a emissione di positroni (PET). Fondamentale poi è la biopisa, che permette il prelievo di tessuto tumorale da analizzare in laboratorio. In certic casi è possibile anche indivuare negli esami il marcatore tumorale CA-19-9.

Combattere la malattia

Una volta riscontrato il tumore, si passa alla stadiazione. Nel caso del pancreas, i medici si avvolgono del sistema di stadiazione TNM. La lettera T indica la dimensione della neoplasia, la N il coinvolgimento dei linfonoti e la M la presenza o meno di metastasi. Solitamente maggiore è la dimensione, più la prognosi è infausta.

Quando la malattia è ben localizzata, si procede con l'asportazione chirurgica. Ciò però avviene di rado. Per i tumori considerati non operabili l'unica strada percorribile è quella della chemioterapia e della radioterapia.

La ricerca sta facendo grandi passi da gigante, ed è questa la speranza per il futuro. Ad oggi si usano dei farmaci a bersaglio molecolare, come gli inibitori tirosin-chinasici (erlotinib), o gli inibitori di PARP olaparib.

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