Roma - Passata la tregua pasquale, i prezzi della benzina riprendono a salire, con la Q8 che vola oltre 1,42 euro al litro. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, la Q8 ritocca la benzina di 1,5 centesimi portandola a 1,425 euro e il gasolio di 2 centesimi a 1,259 euro. Rialzi anche per Erg, che ha aumentato i prezzi di entrambi i prodotti di 1 centesimo portando la verde a 1,418 euro e il gasolio a 1,244 euro.
La stangata di Pasqua Stangata da 19 milioni di euro in arrivo sugli automobilisti al rientro dalle vacanze pasquali a causa dell’aumento dei prezzi della benzina deciso da alcune compagnie petrolifere. "I prezzi della benzina continuano a salire. Prima di Pasqua alcune compagnie petrolifere avevano superato la soglia di 1,4 euro al litro per la benzina e di 1,25 euro/litro per il gasolio. Ora c’è chi ha superato 1,42 per la benzina e 1,259 per il gasolio", ricorda il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che parla di "sovrattassa" aggiuntiva. "Come dimostrano i dati Istat resi noti nei giorni scorsi i continui rialzi della benzina hanno già innescato un meccanismo moltiplicativo sui prezzi, in particolare su tutta la merce trasportata su gomma e rischiano di scatenare pericolosissime aspettative di inflazione".
Il compito del governo "Per questo il Governo avrebbe dovuto dimostrare di non essere succube delle compagnie petrolifere, liberalizzando il settore, favorendo l’ingresso di nuovi competitori, come la grande distribuzione e le pompe bianche, favorendo la trasparenza dei prezzi. Ma evidentemente il Governo è rimasto a 'secco' di misure, visto che è da un anno che annuncia la riforma del settore, senza però aver ancora preso un solo provvedimento. Peraltro le poche misure proclamate e mai fatte sarebbero comunque insufficienti e blande anche solo per attenuare lo strapotere delle compagnie petrolifere", conclude il numero uno del Codacons.
Le richieste dei consumatori Sterilizzare gli aumenti Iva e introdurre l’accisa mobile sui carburanti. Sono questi, secondo Adusbef e Federconsumatori, gli interventi "ineludibili" per evitare "il rischio che si arrivi ad una situazione ancora più insostenibile per le famiglie italiane già colpite da una vasta serie di rincari e in precarie condizioni economiche". Di fronte agli ultimi rincari dei prezzi di benzina e gasolio, le due associazioni giudicano "improponibile" che in mancanza di tali misure fiscali "l’erario aumenti i propri guadagni, quando aumentano i prezzi, così come se fosse una compagnia petrolifera dedita alla speculazione". Adusbef e Federconsumatori ricordano infatti che "ogni cent al litro in più per i carburanti significano 15 milioni per la benzina e 25 milioni per il gasolio che qualcuno incassa in più al mese.
E dato che nel mese a cavallo tra marzo e aprile la variazione è stata di circa 10 cent al litro, le quantità economiche messe in gioco sono state pari a 150 milioni per la benzina 250 milioni per il gasolio per un totale di 400 milioni di euro di cui 80 milioni di maggiori tasse entrate nell’erario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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