Francesco Casaccia
da Roma
Tutto rinviato a settembre. Sul caso Fazio, il governo vuole muoversi con cautela. In Consiglio dei ministri, assente il premier Berlusconi che comunque invita alla «prudenza» ricordando che non spetta allesecutivo formulare «accuse» e trovare «colpevoli», il ministro dellEconomia, Domenico Siniscalco, ha svolto una relazione tecnica sulla vicenda. Lunico impegno assunto è stato quello di convocare al più presto un comitato del credito (Cicr) per ascoltare la posizione della Banca dItalia direttamente dalla voce del governatore Fazio.
Anche se si è limitato a una cronistoria delle due Opa su Bnl e Antonveneta, Siniscalco non ha mancato di sottolineare i possibili riflessi internazionali della vicenda. Insomma, ha ammesso che «la credibilità del sistema creditizio italiano è a rischio». Dopo la pausa estiva, dunque, Palazzo Chigi riprenderà in mano il dossier su Fazio e dovrà decidere come procedere. Andrà verificata più in dettaglio lipotesi di fissare un limite alla scadenza del governatore di Bankitalia. E bisognerà capire quale strada eventualemente seguire: quella di un emendamento al ddl sul risparmio attualmente in discussione al Parlamento; oppure lasciare alla banca la facoltà di modificare lo statuto interno, introducendo una norma che fissi il mandato a termine del governatore. Pesa, naturalmente, lincognita sugli esiti dellinchiesta della magistratura.
Per il sottosegretario allEconomia, Maria Teresa Armosino, «o la Banca dItalia si decide a cambiare subito lo statuto o il governo sarà costretto a intervenire. Il problema - ha aggiunto - non è Fazio. Sulla legittimità del suo comportamento verificherà la magistratura. A noi interessa la tutela dellistituzione. E se su questo non interverrà in tempi rapidi via Nazionale, allora lesecutivo sarà costretto a prendere una posizione precisa». Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha confermato che quella di Siniscalco è stata «una relazione che ha esposto i fatti delle due Opa, sul sistema del credito e sulle operazioni di acquisizione di Bnl e Antonveneta. Ha solo illustrato i fatti con una relazione tecnica». Maroni ha aggiunto che il governo ha scelto di convocare al più presto (ma difficilmente prima della fine di agosto) una riunione del Cicr.
Nel Consiglio dei ministri è intervenuto anche il vice premier, Giulio Tremonti. Pure lui ha chiesto una rapida convocazione del Cicr per fare luce sulla posizione della Banca dItalia. Tremonti, che non ha sollevato obiezioni a una veloce approvazione del ddl sul risparmio, ha sposato la linea della prudenza. E si è affidato a una citazione latina per commentare la vicenda: «Heri dicebamus sed peius cras» (lo dicevamo ieri ma il peggio è domani).
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Claudio Giovanardi, ha confermato che non si è entrati nel merito della vicenda. «È una situazione complessa - ha dichiarato - davanti alla quale si è stabilito di ascoltare in un prossimo Consiglio dei ministri anche una relazione del ministro della Giustizia sugli aspetti giudiziari e, nel frattempo, di ascoltare Fazio in una riunione del Cicr». E il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, ha confermato che sul mandato a termine del governatore «decideremo a settembre».
Lopposizione, intanto, incalza. I ds sottolineano come il governo «abbia deciso di non decidere». Ma il presidente dei senatori delle Quercia, Gavino Angius, ha scritto al presidente di Palazzo Madama, Marcello Pera, chiedendo di evitare possibili slittamenti dellesame del ddl sul risparmio.
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