Roma - Dopo l'attentato di ieri subito si è riaperto il dibattito politico sul rientro o meno dei nostri italiani in missione in Afghanistan. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - a margine di una visita al Sacrario dell'esercito a Roma - torna a ripetere la linea del governo, già espressa ieri a Bruxelles. "Noi avevamo già un progetto, sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato in occasione del periodo elettorale, e poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo Governo".
L'Italia migliore "Addolorato ma fiero del coraggio e dell’abnegazione dei nostri ragazzi e anche ammirato della dignità e della forza dei loro cari. Questa è l’Italia migliore da cui dobbiamo prendere esempio. Silvio Berlusconi". È quanto ha scritto il presidente del Consiglio sul libro delle firme posto all’interno del sacrario del Palazzo dello Stato maggiore dell’esercito, dove il premier ha reso omaggio ai sei parà della folgore caduti ieri nell’attentato in Afghanistan.
Paese lontano dall'essere civile L’Afghanistan è un paese "ancora moto lontano dall’essere civile e moderno". Il premier torna sulla situazione in Afghanistan. "Noi, come gi altri alleati, siamo impegnati per difendere la democrazia che si sta affermando in questo paese e che, comunque, è ancora molto lontano dall’essere civile e moderno. Abbiamo poco fa parlato di ciò che gli italiani possono fare ad esempio nella città di Herat, che è più avanti nella modernità. Io - ha aggiunto - ho detto per esempio che un’idea potrebbe essere quella di asfaltare le strade perché lì ci sono discariche continue e questo dà proprio un senso dell’abbandono e del Medio Evo".
La Russa: non parlare di ritiro "Ipotizzare in queste ore una exit strategy dall’Afghanistan sull’onda dell’emotività potrebbe essere inteso come un segno di debolezza verso il terrorismo e potrebbe accrescere la violenza verso i nostri soldati". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri.
Entro Natale 500 a casa Il ministro della Difesa l'ha confermato: "Entro Natale rientreranno, come previsto, i 500 uomini in più.
Il rientro completo dall’Afghanistan ci sarà quando il Governo legittimo sarà in grado di contrastare le minacce esistenti". La Russa ricorda che "siamo ancora in Kosovo. La strada è lunga per il Kosovo, figuriamoci per l’Afghanistan"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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