Un "bestiario" fra sciacalli e talpe giganti. E una mostra itinerante sul signor K.

Per celebrare il centenario della morte di Franz Kafka, due fra le più prestigiose biblioteche pubbliche hanno promosso la mostra "Kafka: Making of an Icon"

Un "bestiario" fra sciacalli e talpe giganti. E una mostra itinerante sul signor K.
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Per celebrare il centenario della morte di Franz Kafka, due fra le più prestigiose biblioteche pubbliche hanno promosso la mostra «Kafka: Making of an Icon» (Kafka: La creazione di un'icona). Si tratta della Bodleian Library di Oxford, che la ospiterà dal 30 maggio al 27 ottobre, e della Morgan Library di New York (dal 22 novembre al 13 aprile 2025). Si potranno vedere quaderni letterari, disegni, diari, lettere, cartoline, glossari, modelli architettonici, materiali videografici e fotografie. La Bodleian Library conserva la maggior parte delle carte di Franz Kafka, in particolare il manoscritto originale de «La metamorfosi». E proprio dal celebre insetto kafkiano prende spunto un piccolo «bestiario» dedicato allo scrittore praghese: «Sciacalli e arabi», appena edito da De Piante e a cura di Vito Punzi (pagg. 156, euro 22). Si tratta di quattro racconti, in nuova traduzione. Il primo racconto, «Il maestro di scuola di paese», incompiuto, è del 1914 e fu pubblicato da Max Brod col titolo «La talpa gigante»; il secondo, «Sciacalli e arabi», pubblicato per la prima volta nel 1917 su «Der Jude» (mensile diretto da Martin Buber) è ambientato in un'oasi e vede un europeo alle prese con questi cani del deserto e i loro sentimenti sorprendenti; «Ricerche di un cane» uscì postumo e ha come io narrante, appunto, un cane; «Josefine la cantante ovvero il popolo dei topi» è invece uno degli ultimi scritti di Kafka.

Fu pubblicato il 20 aprile del 1924, un mese e mezzo prima della morte, il 3 giugno. In appendice al libro si possono leggere anche alcune poesie di Jiri Langer, che fu amico e «maestro di ebraico» di Kafka. In cambio, lo scrittore correggeva le sue poesie.

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