Il bilancio della Moratti: «Lascio i conti in ordine due musei per l’Expo e due linee della metro»

MilanoDue nuove linee della metropolitana pronte per l’Expo, il Museo di arte contemporanea e quello sulle Culture del mondo da inaugurare tra 2012 e 2013. Letizia Moratti cita solo un piccolo elenco dell’eredità che lascia a Giuliano Pisapia, dovrà dire grazie alla giunta di centrodestra se nei prossimi anni taglierà nastri facili e senza tirare fuori un euro in più dalle casse comunali. «Voglio sottolineare - ha puntualizzato nel giorno del passaggio di consegne al nuovo sindaco di Milano - che la nuova amministrazione dovrà semplicemente portare a termine queste opere, senza alcuna spesa aggiuntiva».
Tempo di bilanci ieri per la Moratti. Non è stata rieletta, ma quello dei cinque anni da sindaco si chiude «in positivo, sono stata felice di aver dedicato questi anni alla mia città, è stato bellissimo e l’ho fatto con amore». Un sentimento che ha dovuto riassumere in poche parole davanti ai dipendenti riuniti per un saluto, è scoppiata a piangere quasi subito. Ma il bilancio che le sta più a cuore è quello che consegna al successore, i conti sono a posto e raccomanda un elenco di interventi urgenti «e necessari» per compensare i tagli dello Stato e mantenere le tariffe inalterate. Come, appunto, la vendita di Serravalle con base d’asta 170 milioni. «Lasciamo - ha spiegato la Moratti - un bilancio che grazie alla cessione della quota in Serravalle avrà un saldo attivo tra entrate e investimenti di 48 milioni, senza aver mai gravato sui cittadini e sulle imprese e avendo consentito alle nostre società di investire nei servizi con criteri di assoluta e indiscutibile trasparenza». Mai nella storia repubblicana, ha puntualizzato, le finanze locali «hanno subito i vincoli e le drastiche restrizioni di questi ultimi anni, dai patti di stabilità fino ai tagli drammatici di quest’anno: abbiamo avuto oltre 780 milioni di euro in meno rispetto al quinquennio precedente». Ma è aumentata la spesa sociale e nelle infrastrutture e le tariffe dei servizi - dai mezzi pubblici all’acqua - sono rimaste fisse e tra le più basse d’Italia.
Pisapia ha promesso meno consulenze e stop Ai doppi incarichi. Ma la Moratti non incassa le accuse gratuite, «siamo passati dai mille incarichi del 2007 a circa 300 nel 2009, con un risparmio in 4 anni di oltre 15 milioni di euro e una riduzione della spesa dell’80% rispetto all’inizio del mandato. Le consulenze? Oggi incidono solo per lo 0,01% della spesa corrente. E abbiamo tagliato di un terzo il numero dei dirigenti, il rapporto dirigenti-dipendenti è di uno ogni 148, il più basso tra le grandi città italiane, in alcune è addirittura di uno ogni 40».

Difende la gestione delle società partecipate, assicura che con il piano ventennale da 800 milioni messo in campo nel 2010 «l’acqua a Milano resterà pubblica». Ed è sicura che l’addio di Lufthansa a Malpensa «non inciderà sulla quotazione in Borsa di Sea». Pisapia sospende il giudizio sul bilancio, «lo farò esaminare da miei esperti».

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