Bmw vince la battaglia sul CO2 Obiettivi europei raggiunti prima

Bmw vince la battaglia sul CO2 Obiettivi europei raggiunti prima

Anche quest'anno, per l'ottava volta consecutiva, Bmw è stata designata leader nel campo della sostenibilità dai severi redattori degli Indici Dow Jones. Quello del costruttore bavarese è un dominio incontrastato, iniziato quando si sono cominciati a vedere gli effetti dell'ambizioso programma EfficientDynamics che ha sempre avuto un obiettivo all'apparenza, fino a qualche anno fa, inarrivabile: abbattere le emissioni di anidride carbonica potenziando i motori per garantire le prestazioni premium che ogni cliente si aspetta dalla propria Bmw.
E invece, già nel 2010 Bmw Group era riuscita a ridurre del 30% le emissioni di CO2 rispetto al 1995 e il prossimo gradino è di ridurle ulteriormente del 25% rispetto ai valori registrati nel 2008: insomma, molto meglio della soglia fissata dall'associazione dei costruttori Acea (-25% dal 1995 al 2010).
Ciò che più conta è che i risultati ottenuti sono il frutto di una filosofia globale, che non riguarda pochi modelli realizzati appositamente per ottenere una media delle emissioni della gamma più favorevoli, ma che coinvolge tutte le Serie che compongono la grande famiglia Bmw e, ovviamente, le Mini. A luglio, infatti, il gruppo di Monaco poteva già contare su 73 modelli al di sotto dei 140 g/km di CO2 e di 30 con emissioni inferiori ai 120 g/km (14 le Mini), e il numero è destinato a crescere con le versioni ibride e le elettriche e le plug-in della gamma «i». Parallelamente all'evoluzione dei motori in chiave ecologica e a un costante affinamento dell'aerodinamica - sempre decisiva sotto il profilo dei consumi - Bmw prosegue nell'integrazione delle proprie vetture in un contesto di sostenibilità a 360° del quale vogliono essere ambasciatrici, come è accaduto qualche settimana fa con il Bmw Green Tour organizzato nelle Langhe, un territorio dove sono sempre più numerose le realtà imprenditoriali, piccole e grandi, che impostano la loro produzione sulla base della sostenibilità ambientale perseguita, però, senza disperdere i valori più genuini dei prodotti.
A gruppi di giornalisti sono state infatti affidate una 320d Touring EfficientDynamics, una Active Hybrid 3 e una Mini Cooper Sd da guidare in una Eco Race a tappe, una competizione comunque soft durante la quale i consumi delle vetture (impostate nella modalità Eco Pro) sono stati rilevati attraverso uno smartphone dotato di una particolare applicazione.
Come sempre accade in queste circostanze c'è chi guida per vincere e chi cerca di tenere una guida analoga a quella di tutti i giorni seguendo, però, i consigli che la vettura invia al guidatore ed eliminando certi comportamenti in cui cadiamo spesso per abitudine. Con tanti diversi tester alternatisi alla guida i consumi si sono tuttavia in molti casi avvicinati a quelli di omologazione delle vetture con percorrenze di assoluto rilievo per automobili di classe premium che hanno la sportività nel loro Dna. Il guidatore ha ancora un ruolo determinante, ma se ben assistito, come nel caso di una Bmw o di una Mini, può diventare più virtuoso, anche perché sa, al volante di queste auto, che quando vuole può scatenare il loro temperamento per una temporanea evasione.

Ad assisterlo ulteriormente, poi, arriveranno nuove tecnologie come il Predictive Driving Assistant, collegato al navigatore sul quale deve essere inserita la destinazione, che legge la strada che ci accingiamo a percorrere e regola, preventivamente, il comportamento della vettura intervenendo su numerosi organi, come il cambio, e particolari aerodinamici come spoiler e Air Flap Control. E il programma EfficientDymnamics non si ferma qui.

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