Bocciata in Commissione la legge sul fine vita. Ma Gallera (Fi) vota con l'opposizione

E Cappato invoca l'intervento di Fontana: "Difenda l'autonomia"

Bocciata in Commissione la legge sul fine vita. Ma Gallera (Fi) vota con l'opposizione
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Bocciato il progetto di legge regionale sul fine vita. Ieri le Commissioni Affari istituzionali e Sanità, al termine di una lunga seduta congiunta, hanno espresso a maggioranza - tranne il consigliere di Forza Italia Giulio Gallera che ha votato con l'opposizione smarcandosi dalla linea ufficiale del centrodestra - parere negativo alle «Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n.242/2019 della Corte Costituzionale». Bocciati anche tutti gli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza.

Si tratta del testo «Liberi subito» progetto di legge di iniziativa popolare, presentato dall'Associazione Luca Coscioni, che dovrebbe «mettere a terra» le procedure per l'accompagnamento della persona malata alla fine della sua vita.

La seduta di ieri segue due mesi di lavori con una serie di audizioni che hanno sviscerato argomentazioni di natura giuridica, etica e medico-sanitaria e che hanno coinvolto una cinquantina tra professori di diritto costituzionale, operatori assistenziali, esperti. Il relatore di maggioranza Matteo Forte (FdI) ha avanzato una questione di legittimità costituzionale sottolineando come «la competenza in materia sia dello Stato». Opposto il parere della relatrice di minoranza Carmela Rozza (Pd) che ha insistito sulla necessità di «prevedere una procedura affinchè possa essere rispettata la sentenza costituzionale. Occorre intervenire - ha aggiunto- per definire aspetti organizzativi del servizio sanitario che come stabilito dal Titolo V della Costituzione spettano alla Regione» .

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni invoca l'intervento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: «Avevamo riscontrato da parte del presidente Fontana la ferma volontà a fare sì che Regione Lombardia non giri la testa dall'altra parte di fronte all'incertezza, nella quale i malati e i medici sono costretti di fronte a richieste di aiuto a terminare la propria vita.

Chiediamo al governatore di difendere l'autonomia di Regione Lombardia in campo sanitario e di fare da Garante dei diritti di partecipazione popolare impegnandosi a esaminare la proposta nel merito».

Il progetto di legge verrà ora trasmesso dalle Commissioni al Consiglio regionale per essere discusso entro il 21 novembre.

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