Ma per Boeri «lì dentro c’è il futuro di Milano»

«A Macao si lavora per la nuova Milano». Parola di Stefano Boeri, l’assessore alla Cultura (nel tondo) che due giorni fa, per la seconda volta in una settimana, è salito sulla torre dell’arte. Per ribadire la sua posizione, nonostante l’obliqua retromarcia ingranata dal sindaco, che pur riconoscendo il bisogno di spazi pubblici e collettivi gridato dal 31esimo piano parla di «diritti e regole», come aveva chiesto esplicitamente la capogruppo del Pd e l’opposizione tutta, ieri l’archistar ha osato ancora di più, parlando appunto della torre Galfa come il futuro di Milano. «Girando per Milano in questi giorni - postava su facebook a proposito di Piano city - possiamo intravedere il futuro di una metropoli internazionale, piccola nelle dimensioni e discreta, ma densissima di luoghi aperti dove si fa cultura, musica, sperimentazione. Auspichiamo che anche una rete indipendente di artisti, come quella che sta nascendo in questi giorni a Macao, possa esprimere liberamente il suo potenziale creativo offrendo alla città altra arte e altra cultura libera e gratuita. Per questo - il suo appello - noi amministratori della cultura dobbiamo raccogliere la loro sfida e trovare soluzioni e percorsi inediti per la condivisione della programmazione e della produzione artistica di questa città». Peccato che la torre Galfa sia di proprietà dell’Immobiliare Lombarda, quindi privata, che sia stata occupata con la prepotenza una settimana fa, che sia già stato chiesto lo sgombero dell’immobile, previsto a giorni. Particolari trascurabili per chi gode di un’ampiezza di visuale superiore (di un grattacielo) al senso comune. Il rappresentante delle istituzioni non «vede antagonismo, nè rancore. Solo un entusiasmo contagioso e costruttivo - scriveva ieri - che alimenta un continuo laboratorio di partecipazione e sperimentazione. A Macao si fa scuola, si discute di economia e geopolitica, si realizzano orti urbani, si progettano eventi di arte pubblica, si fa rete con le imprese creative milanesi e internazionali. Si lavora per la nuova Milano».
E alla residente che due giorni fa sul Giornale protestava per il rumore eccessivo dei suoi vicini di casa abusivi, e per il fatto di non aver trovato spazio sul blog dell’assessore, Stefano Boeri risponde: «Gentile Signora, non ho mai censurato alcun commento su Facebook e non intendo iniziare a farlo ora. La prego di rimandarmi il suo testo, che probabilmente viene bloccato per una lunghezza eccessiva, all’indirizzo email assessore.boeri@comune.milano.it e provvederò io stesso a postarlo e a rispondere. Grazie dell’attenzione».
Non è l’unico nell’amministrazione arancione a volare alto. Anche Mirko Mazzali, presidente della Commissione comunale Sicurezza e consigliere di Sel, meglio noto come l’avvocato dei centri sociali, lancia la mela della discordia sul social network. «Datemi retta, fidatevi ho una laurea in legge presa non in Albania...

- non perde l’occasione di ironizzare - il Comune giuridicamente, ripeto giuridicamente non può nulla per evitare lo sgombero. Quindi inutile accusare il Comune se avverrà lo sgombero. Poi si vedrà...». Chi ha orecchie per intendere, intenda...

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