Il verdetto è da velocista: rapido e senza dubbi. «Tutti sanno che tifo Manchester United, quindi dico che vinceremo la Champions League. Batteremo il Barcellona per 2-1». Usain Bolt, vestito con la polo dell'Italia, intesa come nazionale azzurra, si concede una parentesi calcistica, e prevede il successo della sua squadra del cuore sabato a Londra, «dove io cercherò di esserci». Gli fanno notare che, con quella maglia dell'Italia addosso, assomiglia a Balotelli. Ride: «Balotelli è un po' aggressivo, ma è un grande giocatore».
Il calcio è l'hobby, forse l'ha nel sangue come la musica. Quante volte avrebbe immaginato di giocare sul serio. Magari ci penserà dopo le Olimpiadi del 2016? «Da quando oggi ho indossato questa maglia dell'Italia è la quarta volta che me lo chiedono - ride il grande sprinter giamaicano -. Io sono un grande fan del calcio, è uno sport che mi appassiona e credo che se mi ci dedicassi potrei far bene. Qualche dote ce l'ho, vedremo dopo i Giochi di Rio».
Ma oggi Bolt è il fenomeno delle piste. Vedi lui e pensi al record. Non hai idea di quali siano i suoi limiti. Forse non lo sa neppure lui. Ma i record passano, le medaglie restano. Dunque? «Non lavoro per un nuovo record, preferisco vincere altre medaglie d'oro». Lo dice da primatista mondiale dei 100 e 200, non è la volpe che vuole l'uva.
Giovedì correrà al Golden Gala allo stadio Olimpico. Sulla gara che lo vedrà contrapposto in pista, tra gli altri, ad Asafa Powell e al francese Christophe Lemaitre, nonha idee certe. «Una sfida tra me ed Asafa Powell è sempre entusiasmante, ma sarà la mia prima gara della stagione dopo che l'anno scorso ho chiuso il 2010 in anticipo». Per ora più convincente quando parla del Manchester.
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