La Borsa non sa guardare più in là del proprio naso e non prova emozioni. Questo è il grande ostacolo nella comunicazione tra la Borsa e il genere umano. Noi umani ci emozioniamo, ci spaventiamo, siamo vittimi dell’euforia. La Borsa è cieca e ha la sua logica perversa. Se vogliamo parlare difficile partiamo dal quadro geopolitico. L’imperialismo russo ha prodotto l’attacco all’Ucraina nella falsa convinzione che l’Occidente sarebbe stato a guardare. La reazione come spesso nella storia ha innescato una escalation che si sta rapidamente diffondendo nel globo. Lo scontro è tra il nostro mondo occidentale e gli "altri". Dietro l’attacco a Israele c’è la mano dell’Iran, che è alleato di Mosca. E Mosca gioisce dei morti a Gaza perché i lutti in Medio Oriente distolgono l’attenzione dell’opinione pubblica e il supporto verso l’Ucraina, come lo stesso presidente russo Medvedev ha dichiarato. Tutti sappiamo che è nei momenti di confusione e di panico (rivoluzioni, guerre, disastri naturali, etc) ci sono i sommovimenti di potere. Per cui se stai perdendo un conflitto ti conviene sempre creare distrazioni e caos da qualche altra parte del mondo. Molto probabilmente non è finita qui.
E’ un progetto di destabilizzazione che è iniziato ed è destinato a perdurare sotto mille forme, tra cui, immagino, anche l’ondata di immigrati dalla Tunisia con il presidente di quel Paese che tranquillamente ammette di non avere nessuna intenzione di fermarli. Se si infiamma il Medio Oriente partono al rialzo i prezzi del petrolio e la Russia ci guadagna. Mi ha molto colpito una dichiarazione del nostro presidente Mattarella che ha candidamente detto quello che molti di noi pensano: o si ferma la Russia in Ucraina oppure ci avviamo alla terza guerra mondiale. Dietrologia ? Forse, non sono un esperto di politica internazionale e quindi non voglio fare discorsi più grossi di me. Però se mettete insieme i pezzi magari qualche preoccupazione vi viene, ed invece le borse internazionali non hanno reagito per nulla. Beh sì lunedì mattina hanno fatto quello che tutti si aspettavano che facessero ovvero petrolio al rialzo, indici azionari al ribasso e obbligazionario al rialzo perché se il mondo si scombussola i tassi devono scendere.
E’ durato lo spazio di una mattinata. Tecnicamente il nostro indice Ftse MIB 40 ha indietreggiato un nonnulla e poi è ripartito al rialzo e tutto il listino si è risvegliato. Cioè la crisi ha fatto bene alle borse internazionali mentre tutti noi, o almeno io, ero costernato per la perdita di vite in un nuovo conflitto in Palestina. Se facciamo i conti della serva ha creato più volatilità il dato di venerdì scorso sui non farm payroll della possibilità di un nuovo conflitto in Medio Oriente. Triste ma vero. Sarebbe un errore fatale confondere la morale o il sentimento umano con la Borsa che è un mostro senza testa e senza cuore. E se il mercato sale pur in mezzo a tutto questo sconquasso tra breve i momentum trader entreranno in azione e noi non potremo fare altro che accodarci.
Incredibilmente il mercato azionario di Milano a partire dallo scorso venerdì dopo la pubblicazione dei dati non farm payroll ha innescato un mini-rally. Francamente non vedo grandissime opportunità eccetto che su due azioni delle quali una è una vecchia conoscenza: Ferrari. Le azioni Ferrari hanno mostrato nell’ultimo mese una ottima forza relativa rispetto all’indice costruendo una banda di oscillazione laterale. Oggi le azioni Ferrari hanno chiuso nella parte mediana della congestione e se fossero in grado di costruire una piccola congestione o ritracciamento sarebbe un ottimo punto di entrata a basso rischio.
L’altra azione che ci piace moltissimo è Stellantis, che ha mostrato i muscoli oggi ed ovviamente non è il caso di comprare. Ma si trova nei pressi di una serie di minimi allineati rotti i quali sarebbe possibile un ulteriore allungamento al rialzo. Ci riserviamo di comprarla qualora i prezzi scendano un attimo e si possa effettuare un acquisto in sicurezza.
Grafico Ferrari
Grafico Stellantis
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