Lunedì nero per le Borse. Milano chiude a -2,26% e brucia 15 miliardi di euro

Le notizie negative provenienti dagli Stati Uniti mettono in allerta le borse asiatiche. Sul listino principale di Piazza Affari nelle ultime tre sedute le perdite registrate salgono a quasi 55 miliardi di euro

Lunedì nero per le Borse. Milano chiude a -2,26% e brucia 15 miliardi di euro
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Lunedì nero per le Borse. Dopo il pessimo risultato registrato venerdì, continuano le perdite sui mercati azionari di tutto il mondo. Le notizie negative provenienti dagli Stati Uniti mettono in allerta le borse asiatiche, con il Nikkei che segna una perdita del 12,4%, il calo più marcato dalla crisi del "Black Monday" del 19 ottobre 1987. Anche gli altri indici asiatici sono in difficoltà, con Hong Kong che registra il ribasso più significativo. Brutte notizie anche da Wall Street: dopo i primi scambi il Dow Jones cede il 2,77% a 38.637 punti. Il Nasdaq crolla a -6,06% a 15.759 punti e lo S&P 500 -4,09%. Milano chiude in rosso a -2,26% e brucia altri 15 miliardi di euro di capitalizzazione, che portano a quasi 55 miliardi di euro le perdite registrate dalla Borsa milanese in tre sedute. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Inflazione OCSE

L'inflazione tendenziale nell'area OCSE è scesa al 5,6% a giugno, il livello più basso dal 2021, rispetto al 5,9% di maggio. Il calo è avvenuto in 24 dei 38 paesi OCSE, con l'inflazione inferiore al 2% in nove paesi. Tuttavia, resta alta in Turchia (oltre il 70%), e superiore al 5% in Colombia e Islanda. Escludendo la Turchia, l'inflazione OCSE è al 2,9%. I prezzi dell'energia sono scesi al 2,3%, mentre quelli alimentari sono rimasti stabili al 4,7%. Nell'area Euro, l'inflazione è stabile al 2,5%, mentre nel G20 è rallentata al 7%. Nei paesi del G7, l'inflazione è scesa al 2,7%, il minimo dal marzo 2021. Inoltre i mercati azionari europei sono in calo: Milano e Amsterdam perdono il 3%, Francoforte il 2,5%, Londra il 2,2% e Parigi oltre il 2%. Il Bitcoin è sceso del 14%, a circa 52.000 dollari.

Europa al ribasso

La borsa di Milano accelera il ribasso, con l'indice Ftse Mib che perde quasi il 4% dopo una partenza negativa. Le banche, in particolare, subiscono forti perdite, con Bper e Mps tra le flessioni più significative. A livello europeo, le borse aprono in rosso. Le preoccupazioni economiche dagli Stati Uniti e le tensioni internazionali influenzano negativamente i mercati: il Nikkei a Tokyo scende del 12,4%, il peggior calo dal 1987. A Milano, l'indice Ftse Mib perde l'1,78% a 31.447 punti, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 154 punti base. Anche gli altri principali listini europei sono in calo: Francoforte -2,5%, Londra -2,18%, Parigi -2,47% e Madrid -2,88%. A Piazza Affari, Leonardo guida i ribassi con un -6,25%, seguito da Prysmian (-6,02%), Nexi (-5,72%) e Banca Mediolanum (-5,63%). Il clima di "ansia economica" si estende all'Europa, con i future sugli indici del continente tutti in calo. Wall Street sembra destinata a una partenza debole, con gli investitori in attesa del dato Ism sui servizi, dopo che la settimana scorsa i dati negativi sulla manifattura avevano alimentato le preoccupazioni. Anche le criptovalute sono in difficoltà, con il Bitcoin sceso sotto i 55.000 dollari. Lo spread tra Btp e Bund rimane stabile, aprendo a 153,8 punti rispetto ai 154,4 punti della chiusura precedente, con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.

Crollo del Nikkei e Singapore

Le azioni di Tokyo hanno subito un pesante ribasso del 10% nel pomeriggio della giornata di domenica 4 agosto, influenzate dalla risalita dello yen e dai deludenti dati sull'occupazione negli Stati Uniti, che hanno alimentato timori di recessione. L'indice Nikkei 225 è sceso del 10,01% a 32.314,40 punti, mentre il Topix ha perso il 10,49% a 2.271,33 punti. Questo rappresenta il calo più forte in un solo giorno dal "lunedì nero" del 1987, quando il mercato giapponese aveva perso il 14,9%. Inoltre lo Straits Times Index (Sti) della Borsa di Singapore ha aperto oggi con una discesa del 2,5% (85,57 punti) a quota 3.295,88. Le motivazioni sono riconducibili al crollo di Wall Street di venerdì 2 agosto.

Cina ed Evergrande

Brutte notizie anche in Cina. Un tribunale cinese ha disposto la bancarotta e la riorganizzazione di due filiali di Evergrande Nev, la divisione di veicoli elettrici del gruppo immobiliare Evergrande, a seguito delle richieste dei creditori. Le filiali coinvolte sono Evergrande New Energy Vehicle (Guangdong) ed Evergrande Smart Automotive (Guangdong). La decisione, comunicata alla borsa di Hong Kong, avrà un impatto significativo sulla produzione e sulle operazioni della società e delle sue sussidiarie.

Hong Kong apre in perdita

Lo Yen giapponese ha superato il valore di 145 per dollaro, segnando un rafforzamento per la prima volta da gennaio, dopo l'aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca del Giappone la scorsa settimana. La borsa di Hong Kong inizia la settimana in forte ribasso, seguendo l'andamento negativo di Wall Street e degli altri mercati asiatici. Il report sull'occupazione negli Stati Uniti ha sollevato timori di recessione, influenzando i mercati globali. L'indice Hang Seng Index scende dell'1,59%, pari a 268,69 punti, fissandosi a 16.676,82. Anche la borsa di Tokyo registra un pesante crollo, scendendo di oltre il 7% dopo i primi scambi del lunedì. L'indice Nikkei 225 perde il 7,03%, pari a 2.

523,23 punti, scendendo a 33.386,47, mentre il Topix crolla del 7,49%, con una perdita di 190,01 punti, attestandosi a 2.347,59. Questo calo è aggravato dal rialzo dello yen e dai dati sull'occupazione americana che alimentano timori di recessione.

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