Quante polemiche, quanti fiumi di parole, quanti post, quante considerazioni negative dopo la sconfitta della nazionale italiana agli europei. Non preoccupatevi, non farò l’ennesimo sermone contro la pessima figura degli azzurri in Germania contro la Svizzera.
Il tema calcio mi serve come termine di paragone. Mi serve per chiederci: ma delle cose veramente importanti della vita, chi se ne occupa davvero? Chi si prende cura di informare le persone dei numeri fallimentari del paese? Chi parla di demografia, della gente che rimarrà senza niente, senza denaro, senza futuro quando in età avanzata non avrà più opportunità di cambiare le cose? Quanti post trovate su qualunque social che riguardi un argomento che, a differenza di una sconfitta calcistica, cambierà e sta già cambiando ogni equilibrio sociale ed economico?
Vanno bene le vittorie e le sconfitte sul campo calcistico, che rappresentano una sorta di oppio dei poveri e dei popoli, tuttavia non prendere atto di quello che sta succedendo attorno a noi ci costringerà a cambiare stile di vita, finché vita ci sarà.
Ci stiamo concentrando sulla capacità dell’allenatore della nazionale, Luciano Spalletti, ma degli Spalletti di tutti i giorni, di quelli che dovrebbero indicarci la strada, chi se ne occupa? Sicuramente la sconfitta della nazionale a cui siamo tutti legatissimi ci ha colti di sorpresa, ma varrebbe ora la pena di occuparci anche di cose più importanti di un ottavo di finale
all’Europeo. E se questo articolo che parla della nazionale di calcio in maniera impropria può servire alla bisogna, allora sono pronto a farlo ancora, magari sperando in una vittoria, nello sport ma soprattutto nella vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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