Oro alle stelle e materie prime in rialzo: l’instabilità macroeconomica alimenta la corsa ai beni rifugio

Un'onda di incertezza travolge l'economia globale. Inflazione, guerre commerciali e crisi energetica minacciano famiglie e imprese

Oro alle stelle e materie prime in rialzo: l’instabilità macroeconomica alimenta la corsa ai beni rifugio
00:00 00:00

L’aumento dei prezzi dell’oro, che ha recentemente sfiorato la soglia dei 3.000 dollari l’oncia, rappresenta un chiaro segnale delle tensioni macroeconomiche globali. Le guerre commerciali, l’inflazione persistente e il rialzo dei prezzi delle materie prime stanno contribuendo a un clima di forte incertezza sui mercati finanziari, spingendo gli investitori verso asset considerati sicuri.

L’oro come indicatore di instabilità

Secondo le previsioni di Citi, il metallo prezioso continuerà a salire nel corso del 2025, sostenuto dalle tensioni geopolitiche e dalle politiche protezionistiche del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le nuove tariffe imposte su Canada, Messico e Cina hanno già innescato misure di ritorsione, creando un clima di incertezza che rafforza la domanda di beni rifugio come l’oro.

Il World Gold Council ha confermato che la domanda globale di oro ha raggiunto un record di 4.974,5 tonnellate metriche nel 2024, spinta sia dagli investimenti che dagli acquisti delle banche centrali, che vedono il metallo come uno strumento di protezione contro le svalutazioni valutarie e le incertezze economiche.

L’impennata delle materie prime: gas e petrolio in aumento

Parallelamente alla crescita dell’oro, i prezzi delle materie prime energetiche stanno registrando rialzi significativi. Il gas naturale al TTF di Amsterdam ha raggiunto i 57,915 euro/MWh, un massimo degli ultimi due anni, a causa delle temperature rigide e del calo delle scorte europee, ora al 49% rispetto al 67% dello stesso periodo nel 2023. Il clima mite e la scarsa produzione da fonti rinnovabili hanno ulteriormente accentuato la domanda di gas, aggravando la crisi dell’approvvigionamento.

Anche il petrolio mostra segnali di rialzo: il Brent è salito dell’1%, raggiungendo i 75,4 dollari al barile. L’aumento della domanda globale, unito alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e principali partner economici, ha contribuito a questo trend ascendente. Se i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dovessero estendersi ad altri settori, il costo delle forniture energetiche potrebbe subire ulteriori impennate, colpendo direttamente i consumatori.

Bollette in aumento: impatto su famiglie e imprese

L’aumento del prezzo del gas rischia di avere un impatto diretto sulle bollette delle famiglie italiane. Secondo le stime, se il costo del gas dovesse rimanere sopra i 50 euro/MWh, i consumatori potrebbero subire rincari tra il 20% e il 30% sulle fatture del gas, con una spesa mensile aggiuntiva di circa 30-40 euro e un impatto annuo superiore ai 400 euro per una famiglia tipo.

Anche l’elettricità potrebbe risentire dell’aumento delle materie prime, con rincari del 15-25%, a meno che il prezzo dell’energia elettrica non venga scollegato da quello del gas. Per le piccole imprese, particolarmente energivore, gli aumenti potrebbero tradursi in costi extra fino a 5.000 euro all’anno, incidendo sulla competitività del settore produttivo.

Un quadro di incertezza per il 2025

L’accelerazione dell’inflazione, l’aumento dei prezzi dell’energia e le guerre commerciali stanno contribuendo a creare uno scenario economico instabile per il 2025. Con i mercati finanziari sotto pressione, gli investitori continueranno probabilmente a puntare su beni rifugio come l’oro, mentre il caro energia metterà a dura prova famiglie e imprese.

La Commissione Europea si prepara a presentare un piano il 26 febbraio per affrontare la crisi energetica e garantire una maggiore stabilità dei prezzi,

ma i prossimi mesi saranno cruciali per capire quale direzione prenderà l’economia globale. Nel frattempo, l’aumento delle materie prime resta un termometro delle incertezze che caratterizzano il panorama internazionale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica