Stellantis giù a Piazza Affari, penalizzata da guerra commerciale e nuovo calo immatricolazioni

Oggi sono partiti i dazi statunitensi del 25% verso Canada e Messico e quelli aggiuntivi del 10% sulla Cina. Tra le aziende che potrebbero subire impatti dai dazi c'è anche il gruppo automotive

Stellantis giù a Piazza Affari, penalizzata da guerra commerciale e nuovo calo immatricolazioni
00:00 00:00

Deciso ribasso delle azioni Stellantis questa mattina a Piazza Affari sui timori di impatto legati alla guerra commerciale. A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni a Milano, la casa automobilistica scivola sul fondo del listino principale come peggior titolo, segnando un calo di oltre 6 punti percentuali in area 11,5 euro. Oggi sono partiti i dazi statunitensi del 25% verso Canada e Messico e quelli aggiuntivi del 10% sulla Cina. Immediata la risposta a Trump: il Canada ha ricambiato con dazi del 25% su circa 20,6 miliardi di dollari di beni targati Usa, che entreranno in vigore da oggi e un secondo round su circa 125 miliardi di dollari canadesi in tre settimane (su auto, camion, acciaio e alluminio). La Cina ha risposto con dazi del 10-15% su diversi prodotti agricoli ed alimentari (dal 10 marzo) e aumentato la lista di aziende statunitensi considerate inaffidabili.

“Tra le aziende che potrebbero subire impatti dai dazi messicani e canadesi, segnaliamo Stellantis – commentano oggi gli analisti di Banca Akros – oltre che Pirelli, Campari, Brembo”. Secondo i calcoli degli analisti, Stellantis sarebbe esposta ai dazi per un 14% delle sue vendite complessive. Timori per le conseguenze di una guerra commerciale arrivano oggi anche da Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha elaborato alcune proiezioni sulle possibili ricadute delle nuove tariffe dell’amministrazione statunitense.

“Il Messico, dove si producono ogni anno 3,5 milioni di autovetture, è il più grande paese di origine per le auto vendute dal gruppo Volkswagen negli Usa (il 44% delle vendite totali nel 2024), e il secondo per le auto destinate agli Usa di Stellantis (40% tra Canada e Messico), Nissan (31%), Mazda (23%), Honda (13%). – spiega l’associazione - Per questo gli analisti, considerato anche il numero di vetture vendute ogni anno negli Stati Uniti dai singoli marchi, stimano una riduzione media degli utili per le case automobilistiche tra il -5% e il -15%”. Possibili conseguenze anche per la filiera della componentistica, come airbag e cinture di sicurezza, pneumatici, sedili, freni e componenti per motori elettrici, con il rischio, secondo Federcarrozzieri, che prima o poi i dazi si trasferiscano ai consumatori finali, con un rialzo dei prezzi di mercato di tutto il comparto auto, dai veicoli nuovi ai pezzi di ricambio.

In questo contesto, non aiuta l’andamento delle immatricolazioni, che in Italia hanno registrato un altro mese in frenata. Secondo i dati diffusi oggi, a febbraio Stellantis ha registrato un calo delle immatricolazioni di auto in Italia del 14,7% su anno, a fronte del -6,3% evidenziato dal mercato. L’Italia rappresenta circa l’8% dei ricavi del gruppo.

Ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha anticipato che l'esecutivo Ue presenterà questo mese una proposta per consentire alle case automobilistiche europee di poter avere un margine di tempo di tre anni, anziché uno, per raggiungere gli obiettivi di emissione di Co2, che rimangono invariati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica