ROMA - Pari opportunità anche nel mondo della finanza? Per ora è solo una proposta, ma la regolamentazione dell'accesso ai consigli di amministrazione delle società quotate in moda da renderli più «rosa» potrebbe diventare legge.
L'idea viene da una deputata del Pdl, Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario, che ha presentato una pdl che consta di due soli articoli. L'obiettivo è l'introduzione di una modifica al Testo unico della Finanza (la legge Draghi) con la quale si assicura «l'equilibrio tra generi» nei cda delle imprese quotate garantendo alle donne almeno un terzo dei rappresentanti. Inoltre si lascia alla Consob il compito di sanzionare le società che non vi si adegueranno al prossimo rinnovo delle cariche.
Lo scopo, spiega Golfo, è «correggere dall'esterno il deficit di rappresentatività», secondo «un approccio non invasivo, che tenga nel debito conto l'autonomia statutaria delle società, oltre che collaborativo». La parlamentare vorrebbe che «la disponibilità trovata presso il mondo dell'economia venisse ricambiata da altrettanta disponibilità politica da parte del ministro delle pari opportunità Carfagna e del Pdl alla Camera, vista la chiara indicazione d'indirizzo impressa dalla firma del capogruppo, Fabrizio Cicchitto.
Un importante sostegno è giunto dalla senatrice Pdl Anna Cinzia Bonfrisco che a Palazzo Madama ha presentato un'analoga proposta.
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