Le Borse europee chiudono contrastate al termine di una seduta nervosa e altalenante, segnata dalla perdurante preoccupazione per la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato europei. Dopo i massimi storici toccati nelle scorse sedute dagli spread tra i bund decennali e gli equivalenti italiani e spagnoli, oggi hanno raggiunto un record anche i differenziali con i bond francesi. L’economia americana continua invece a dare segni di salute, con i dati migliori del previsto sulla produzione industriale, ma l’apprensione per la crisi del debito nel vecchio continente frena Wall Street. Negativi il Dax di Francoforte, che perde lo 0,33% a 5.913,36 punti, e l’Ftse 100 di Londra, che arretra dello 0,15% a 5.509,02 punti. In rialzo invece il Cac 40 di Parigi (+0,52% a 3.064,90 punti), l’Ftse Mib di Milano (+0,79% a 15.419,20 punti) e l’Ibex di Madrid (-0,81% a 8.304,1 punti). Nuovo tonfo per Atene, che scivola del 3,48%.
Piazza Affari chiude in rialzo, con l’indice Ftse-Mib che ha concluso gli scambi al più 0,79 per cento al termine di una giornata durante la quale si è assistito alla nascita del nuovo governo, guidato da Mario Monti. I rialzi più forti a piazza Affari sono stati messi a segno da Azimut e Ubi banca, entrambi a quasi il più 5 per cento, seguite da Lottomatica, Atlantia e Fiat Industrial. Intanto sul fronte obbligazionario governativo i rendimenti dei Btp decennali hanno mostrato alcune attenuazioni nella seduta odierna, ma in serata risalgono attorno alla soglia del 7 per cento considerata altamente allarmistica. Il differenziale (spread) di rendimento Btp-Bund ha a sua volta oscillato, tra un picco a 535 punti base e un minimo a 492 punti, in serata risale a 518 punti base, o 5,18 punti percentuali. Dinamiche deboli e contrastate tra le altre maggiori Borse europee, mentre l’euro fluttua attorno a 1,35 dollari, livello cui si era indebolito ieri notte.
"I mercati stanno reagendo in modo eccessivo e non si placheranno" senza azioni da parte dell’Unione europea, ha detto il presidente permanente Ue, Herman Van Rompuy, alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Per il presidente della Commissione Ue, Josè Barroso, invece: "stiamo attraversando una crisi profondamente sistemica che richiede più impegno da parte di tutti e misure aggiuntive, senza crescita non c’è via di uscita". I dati sulla crescita del pil nel terzo trimestre (+0,2% sia nella Ue che nell’eurozona) hanno indicato che l’intera area sta entrando in una fase di stagnazione. Bruxelles ritiene che sia aumentato il rischio di una nuova recessione. Per questa ragione, ha detto Barroso, la proposta della Commissione Ue sugli Eurobond sarà presentata prima di Natale.
E sulla situazione dell'Eurozona si è espresso anche il presidente americano Barack Obama che si è detto oggi "profondamente preoccupato" delle turbolenze nella zona euro provocate dalla crisi del debito sovrano e della crescita anemica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.