Le Borse Ue in profondo rosso Nel 2011 Milano perde il 25,7%

Tempesta di vendite su tutte le Borse Ue. I mercati sono spaventati dall’ipotesi di una Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, ventilata durante il summit franco-tedesco di martedì. A trascinare al ribasso gli indici è anche la pessima prestazione di Wall Street che paga i deludenti dati macroeconomici statunitensi. Milano brucia 21 miliardi di capitalizzazione: Ftse Mib - 6,15%. Chiusura choc per Fiat che ha ceduto l’11,88% tra scambi fiume per oltre 50 milioni di pezzi. Segni negativi pure su Francoforte (-5,8%), Parigi (-5,5%) e Londra (-4,5%)

Le Borse Ue in profondo rosso 
Nel 2011 Milano perde il 25,7%

Milano - Giornata nera per le Borse europee con Milano maglia nera che termina la seduta in ribasso del 6,15%. I timori di un ritorno della recessione hanno pesato sulle scelte degli investitori che hanno accentuato le vendite sull'ipotesi di una Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, ventilata durante il summit franco-tedesco di martedì, e sulla pessima prestazione di Wall Street che paga i deludenti dati macroeconomici statunitensi. Tra i listini principali del vecchio continente, Francoforte ha ceduto il 5,82%, Parigi il 5,48% e Londra il 4,49%. L’indice Ftseurofirst 300 ha lasciato sul terreno il 4,9%. Particolarmente venduti i titoli del comparto automobilistico, con l’indice di settore in calo del 7,7%. Male anche le banche: lo Stoxx Europe 600 banking ha registrato un crollo del 6,6%.

Il Vecchio Continente in pofondo rosso Le Borse europee hanno bruciato, in un giovedì nero, circa 227 miliardi di capitalizzazione. L’indice di riferimento, lo Stoxx Europe 600, che fotografa l’andamento dei titoli principali di 18 paesi dell’area europea, è arretrato del 4,77% a 226.7 punti, sopra i minimi infraday toccati attorno alle 4 di pomeriggio: un calo che vale, in termini di capitalizzazione, 227 miliardi e 982 milioni in meno. Di questi quasi 21 sono stati bruciati solo dalla piazza di Milano, mentre circa 99 miliardi sono andati in fumo nella City di Londra. 

Milano brucia 21 miliardi di euro Chiusura di seduta pesante per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in calo del 6,15% a 14.970. Il Ftse All Share ha chiuso gli scambi in perdita del 5,82%, Ftse Star -3,75%. Un tonfo che è costato 20,91 miliardi di capitalizzazione: il valore complessivo delle società quotate sul listino della piazza milanese scende così a 359,24 miliardi di euro di controvalore. La seduta choc di oggi fa il paio con il -6,65% registrato il 10 agosto che aveva segnato il peggior tonfo dal crack di Lehman Brothers. Con il -6,15% di oggi le perdite del Ftse Mib da inizio anno raggiungono, infatti, il -25,79% mentre il -5,82% del ftse all share porta il bilancio da fine dicembre a -24,78%.

Il comparto bancario sotto pressione Banche sotto pressione con Intesa Sanpaolo che ha perso quasi 10 punti percentuali (-9,26%), Unicredit ha chiuso in calo del 7,41%, Mps -6,13%, Banco Popolare -7,69%, Popolare Milano -7,43%, Ui Banca -3,56%. Vendite decise anche sugli assicurativi: FonSai ha perso il 12,36%, Milano Assicurazioni il 6,52%, Generali -4,83%. Non è andata meglio al comparto industriale dove è stata la galassia del Lingotto a mettere a segno una seduta con cali vertiginosi dovuti soprattutto al calo delle immatricolazioni in Brasile. Male anche Finmeccanica (-9,31%), Pirelli (-9,15%), Telecom Italia (-4,15%).

Piazza Affari crolla Chiusura shock per Fiat in Piazza Affari. Il titolo del Lingotto ha ceduto l’11,88% a 4,33 euro, tra scambi fiume per oltre 50 milioni di pezzi pari al 4,5% del capitale. Forte tensione anche su Fiat Industrial (-13,31% a 6,09 euro) ed Exor (-9,08% a 15,32 euro) a monte della catena di controllo. Per il Lingotto è stata una giornata nera dopo i dati sulle vendite in Brasile, mercato in cui il gruppo gioca un ruolo di primo piano, mentre Goldman Sachs ha ribassato le stime sulle vendite di auto nel 2012 in Europa, che potrebbero scendere fino al 7%.

Si allargara lo spread Btp-Bund Nonostante l'imponente acquisto di titoli italiani da parte della Banca centrale europea, torna ad allargarsi lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi, sempre più richiesti nei momenti di profondo rosso sul mercato azionario. La forbice è arrivata a 290,3 punti, con un tasso di rendimento per i titoli di Stato italiani del 4,96%. Oltre i 290 punti anche lo spread tra i Bund e i Bonos spagnoli, a 292,2.

Le Borse asiatiche deboli Borse asiatiche generalmente negative di oltre un punto percentuale: i mercati dell’area scontano la forza dello yen, che frena le esportazioni giapponesi, e i segnali di rallentamento della crescita cinese. Tokyo è così una delle piazze finanziarie più deboli della giornata, con un calo finale dell’1,25%. Sul listino nipponico, scendono in particolare titoli come l’automobilistico Mazda, che cede il 5,65%, Toshiba (-4,45%) e Nissan, in calo finale del 3,67%. Forte invece Pioneer, in rialzo del 4,18%. Male anche le Borse cinesi, che generalmente si muovono in controtendenza, così come Seul, in ribasso finale di quasi due punti percentuali. Tengono Singapore e Bangkok, mentre si muove chiaramente in positivo la sola Giakarta.

Sulla Borsa australiana, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa, molto male i gruppi dei media e si muovono quasi tutti in negativo quelli delle materie prime. Bene gli alimentari, anche se il marchio degli alcolici Foster’s cresce solo dello 0,81% dopo l’Opa ostile del concorrente SabMiller.

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