Interessante la chiave con la quale Kenneth Branagh ha approcciato, per la terza volta, un romanzo di Agatha Christie. Dopo Assassinio sull'Orient Express (2017) e Assassinio sul Nilo (2022), ecco Assassinio a Venezia, a suggellare una trilogia che ha avuto un buon riscontro nelle sale. Il nuovo capitolo, con Branagh ancora nei duplici panni di regista e di interprete principale, ovvero nel ruolo del famoso detective Hercule Poirot, presenta, rispetto ai due precedenti film, delle sostanziali novità. A partire dalla trama che non è l'adattamento fedele del libro della Christie, Poirot e la strage degli innocenti. Ne prende l'idea di partenza, ma se avete letto quel romanzo, preparatevi a vedere qualcosa di molto differente e non solo nell'ambientazione.
Se, nella versione letteraria, la vittima era una tredicenne, annegata in un secchio d'acqua perché testimone di un vecchio assassinio, in quella cinematografica si parte dall'omicidio di una medium che sembra legato, anche lei, ad una morte precedente. Branagh gira abusando col grandangolo, cambiando il timbro registico al classico giallo, cospargendolo, a più riprese, di horror, tanto da far saltare, in varie occasioni, dalla poltroncina, quasi un omaggio al mito di Hitchcock. Chissà, forse un modo per attirare in sala anche un pubblico più giovane.
Non solo. Branagh sembra pescare dal passato, ovvero dal mitico L'uomo ombra, del 1934, firmato da W. S. Van Dyke. Quel titolo fu il capostipite di un genere del tutto particolare come quello del giallo venato di commedia. E, ispirandosi alla cosiddetta Black Comedy, Branagh si diverte a girare alcune scene particolarmente brillanti, come quella della seduta spiritica smascherata, così da miscelare, molto bene, sorrisi a mistero. Peccato che il cast non sia all'altezza della storia (Scamarcio compreso).
Infine, il Poirot che vedremo, da oggi, nelle sale, non si limita solo ad indagare, risolvendo con le sue intuizioni. Al personaggio viene dedicata un analisi decisamente approfondita, che ci permette di apprezzarlo ancora di più.
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